Raffaello Borgioli e il suo servizio alla Misericordia di Betlemme: esperienza toccante

Raffaello Borgioli con un bambino palestinese

Per chi crede nei valori cristiani che stanno alla base del volontariato della Misericordia, fare servizio nella terra che ha visto nascere e predicare Gesù Cristo è un qualcosa di unico e speciale. E' per questo che Raffaello Borgioli, il primo volontario dell'Arciconfraternita di via Cavour ad aver fatto questa particolare esperienza, la ricorda e la rivive con grande emozione. Da qualche mese, infatti, è operativa, grazie alla Confederazione nazionale, la Misericordia di Betlemme, in territorio palestinese. E'ospitata nell'edificio della fondazione Giovanni Paolo II ed ogni confratello può farci servizio previa disponibilità (come è facile immaginare le richieste non mancano) e dopo aver fatto una giornata formativa a Roma. Un iter che Raffaello ha seguito andando poi in Terra Santa lo scorso mese di settembre.

<Già l'anno scorso - ricorda - andai in quei posti col pellegrinaggio delle Misericordie ed è un'esperienza che resta dentro perchè sono luoghi bellissimi e ricchi di fascino. Così, quando si è presentata la possibilità di fare servizio a Betlemme, ho aderito con piacere>. Lì il servizio non è sanitario, ma sociale. <Sì, si può fare servizio in tre strutture: una casa di riposo, il centro fondato dal parroco di Sansepolcro Don Mario dove ospita bambini disabili e abbandonati e il centro Effatah gestito da suore e riservato a piccoli sordomuti>. Cosa facevate in particolare? <La mattina si andava alla casa di riposo dove facevamo compagnia agli ospiti, davamo una mano per il pranzo e facevamo piccoli lavoretti. Il pomeriggio, poi, lo trascorrevamo con i piccoli di Don Mario dove si dava un po' di respiro alle suore giocando coi bambini, si aiutava per la cena ed a vestirli per la notte>. E nel tempo libero? <Un giorno era riservato alla visita di Gerusalemme, mentre sia la sera dopo cena che nel primissimo pomeriggio potevamo visitare le strade di Betlemme ed i suoi luoghi santi>.

Un simile pellegrinaggio permette anche di vivere la difficile situazione di quei luoghi. <Betlemme è in Palestina, oltre al famoso muro. Ogni sera Don Mario dice la Messa in un luogo all'aperto dove Israele vuol costruire un altro muro e subito dopo recita coi fedeli il Rosario camminando lungo quello esistente. Vivere queste celebrazioni in posti così speciali non è certo usuale ed è sicuramente un qualcosa di toccante che ti resta dentro. Lì, purtroppo, la situazione è questa>. Al di là di questi aspetti legati al contesto politico, un'esperienza senza dubbio affascinante, particolare. <E' vero - conclude Raffaello - abbiamo vissuto emozioni particolari durante tutta la settimana. Io alla casa di riposo sono abituato lavorando alla Chiarugi, ma coi bambini è stato bellissimo. Il venerdì sera, poi, ci hanno preparato una piccola festicciola con una torta con la scritta grazie Misericordia e non nascondo che eravamo molto emozionati. Fare servizio in Terra Santa è un'esperienza che consiglio a tutti i confratelli>.

Marco Mainardi

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