Il successo di Tutti Matti per l'Orto produce 10 quintali di verdure grazie a Il Quadrifoglio Gruppo Cooperativo

Raccolta orto

Un appezzamento di mezzo ettaro ma che è stato in grado di produrre circa 10 quintali di verdure. E’ questo il risultato tangibile di un lavoro ben fatto e portato avanti con rigore, impegno e passione.

Il progetto dell’orto sociale realizzato quest’anno da Il Quadrifoglio Gruppo Cooperativo e denominato “Tutti matti per l’Orto” è giunto a termine e anche questa stagione ha dimostrato di poter raggiungere risultati positivi.

Dal primo raccolto, avvenuto i primi giorni di giugno a l’ultimo in questi primi giorni di ottobre, le verdure raccolte sono state molte e impiegate principalmente dalla casa famiglia La Faggia, dal punto ristoro della Peschiera  e infine dal Cerchio, struttura a Santa Fiora che for­nisce servizio res­i­den­ziale di accoglienza e man­ten­i­mento dei minori.

“La lavorazione dell’orto è avvenuta in maniera classica – afferma Diego Gonnelli, de Il Quadrifoglio e responsabile dell’orto – abbiamo prima preparato il terreno, poi abbiamo sviluppato tutto il lavoro di rastrellatura, infine piantato i vari ortaggi come pomodori, insalata, radicchio, cetrioli, melanzane, zucchine, fagioli, peperoncini, peperoni, sedano, carote e molto, molto altro e infine abbiamo raccolto.”

L’altro valore, estremamente importante, è il coinvolgimento nelle attività lavorative di persone svantaggiate (un totale di due), le quali, attraverso questo percorso educativo, hanno potuto sviluppare competenze e attività. Infatti l’orto sociale è un’attività di lab­o­ra­to­rio che prevede la colti­vazione di ortaggi bio­logici che rispec­chi­ano la tipic­ità del ter­ri­to­rio locale, attra­verso l’inserimento di soggetti svan­tag­giati.

Il progetto di Tutti Matti per l’Orto ha avuto anche un suo seguito su Facebook, il più famoso social network del mondo. Sulla Pagina Facebook de Il Quadrifoglio è stata lanciata una rubrica dal titolo “Vivere in Orto”, un totale di otto miniclip, montati e realizzati proprio dai soggetti che hanno contribuito alla realizzazione dell’orto sociale. Un’esperienza, per i ragazzi svantaggiati, che quindi li ha visti impegnati anche in attività creative.

Fonte: Ufficio Stampa

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