
Ancora attacchi ai diritti di chi lavora!
L'obiettivo è chiaro: dividere i lavoratori per ridurre i diritti prima e gli stipendi subito dopo, con il ricatto del licenziamento facile.
Nel frattempo, nessuna risposta sulle pensioni, nessuna idea sul futuro industriale dell'Italia e della nostra provincia.
Questo governo continua sulla strada delle vecchie ricette che hanno aggravato la crisi e prodotto un disastro sociale.
Nessuna vera politica industriale per salvare e rilanciare il nostro Paese, ma ancora una volta attacchi al lavoro, ai lavoratori e ai diritti.
I diritti vanno estesi a chi non ce l'ha, non vanno tolti a chi ancora li possiede. Il Paese va cambiato, ma nella direzione giusta!
La situazione è diventata insostenibile e i lavoratori sono sempre più soli, aggrediti nei diritti minimi e con il rischio di perdere, grazie alle “riforme”, anche gli ammortizzatori sociali e il contratto nazionale.
SERVE LA MOBILITAZIONE
SERVE LA PROTESTA E LA PARTECIPAZIONE
PER CAMBIARE LO STATO DELLE COSE
I METALMECCANICI, PER CAMBIARE
MANIFESTANO E SCIOPERANO
VENERDI' 10 OTTOBRE
L'INTERA GIORNATA
PRESIDIO DAVANTI ALLA KME
DI FORNACI DI BARGA
I METALMECCANICI SCIOPERANO E CHIAMANO ALLO SCIOPERO I LAVORATORI PER RIVENDICARE LE SEGUENTI PRIORITA':
- PASSARE DALL'EUROPA DELLE AUSTERITA' A QUELLA DEL LAVORO
- DOTARE IL PAESE DI SERIE E CONCRETE POLITICHE INDUSTRIALI CHE RILANCINO IL MANIFATTURIERO, CON PIANI STRAORDINARI DI INVESTIMENTI PUBBLICI E PRIVATI IN TUTTI I SETTORI ANCHE ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E LA SUA RICCHEZZA CULTURALE NONCHE' LA MESSA IN SICUREZZA DELL'ASSETTO IDROGEOLOGICO
- FINANZIARE GLI INVESTIMENTI CON RISORSE LADDOVE SI POSSONO RECUPERARE: rientro capitali dall'estero – norme antiriciclaggio – reintroduzione del falso in bilancio – uso sociale dei beni confiscati alla mafia – lotta all'evasione fiscale e al lavoro nero – riforma del fisco per ristabilire la progressività delle imposte e permetta di ridurre il cuneo fiscale per chi investe e per la difesa e la crescita dell'occupazione – tassazione patrimoni e grandi rendite finanziarie – tassazione sul valore aggiunto
- NUOVE NORME SUGLI APPALTI PER IMPEDIRE IL DUMPING AL RIBASSO CHE METTE A SERIO RISCHIO LA STABILITA' DELLE AZIENDE DI FILIERA E PER AFFERMARE LA RESPONSABILTA' DELL'IMPRESA APPALTANTE
- RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI PER UNIFORMARE I TRATTAMENTI A PRESCINDERE DALLE DIMENSIONI D'IMPRESA E SETTORE MERCEOLOGICO DI APPARTENENZA GENERALIZZANDO IL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI A CARICO DELLE IMPRESE E DEI LAVORATORI
- REDISTRIBUIRE IL LAVORO E COMBATTERE LA DISOCCUPAZIONE ATTRAVERSO: blocco dei licenziamenti e lotta alla precarizzazione del mondo del lavoro – mantenimento dei contratti di solidarietà prevedendo l'incentivazione della defiscalizzazione per quelle aziende che vi ricorrono in alternativa ai licenziamenti – introduzione di un reddito minimo come strumento di tutela universale sostenuto dalla fiscalità generale vincolata alla disponibilità alla formazione al lavoro – prevedere in forma transitoria per il 2015 un rifinanziamento della cig in deroga e il prolungamento delle attuali norme sulla mobilità.
- RILANCIARE LA CENTRALITA' DEL LAVORO A PARTIRE DALO STATUTO DEI LAVORATORI PER CUI: impedire la cancellazione del diritto alla reintegra nel lavoro dell'art. 18 quale strumento da ripristinare e da estenderlo a tutti i lavoratori . Aumentare il costo dei lavori atipici e ridurre le tipologie contrattuali a: contratto a tempo indeterminato, apprendistato, part time, contratto indeterminato a tutele progressive attraverso l'allungamento del periodo di prova a secondo delle diverse qualifiche professionali – impedire la cancellazione delle norme sul demansionamento e sul controllo a distanza
- DEFINIRE UNA LEGGE SULLA RAPPRESENTANZA CHE OLTRE ALLA CERTIFICAZIONE DELLA RAPPRESENTANZA DELLE PARTI SOCIALI GARANTISCA IL DIRITTO DI VOTO DEI LAVORATORI SUGLI ACCORDI E SUI CONTRATTI
- AL FINE DI IMPEDIRE LA FLESSIBILIZZAZIOEN DEI SALARI E LO SVUOTAMENTO DEL CCNL, SANCIRE CHE I MINIMI CONTRATTUALI DIVENTINO IL SALARIO MINIMO LEGALE A PARITA' DI MANSIONE – DEFISCALIZZARE GLI AUMENTI DEL CCNL NEI PROSSIMI TRE ANNI -
- ESTENSIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E ABOLIZIONE DELLA LEGGE BOSSI FINI
- RIPORTARE I LIMITI DI ACCESSO ALLA PENSIONE A 40 DI CONTRIBUTI E 60 ANNI DI ETA' ANAGRAFICA SENZA PENALIZZAZIONI, GARANZIA DI UNA PENSIONE ADEGUATA AI GIOVANI, RISOLVERE IL PROBLEMA DEGLI ESODATI
Fonte: Fiom Lucca e provincia
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