
Presentate, da Confindustria Pistoia, le osservazioni al Piano di Indirizzo Territoriale della regione toscana.
Le osservazioni al corposo documento si sono fondate sulle schede di ambito territoriali (Pistoia e Valdinievole), contestualizzate nel piano più generale.
Il PIT nasce come strumento di tutela paesaggistica, territoriale ed idrogeologica della regione; un patrimonio unico da conservare. Come afferma la Vice Presidente Monica Andreotti, delegata ai rapporti con il territorio: “In sintesi il piano nella nozione di paesaggio integra tre approcci concorrenti: approccio estetico-percettivo, approccio ecologico e approccio strutturale.”
Gli industriali rilevano che nella necessaria armonia fra conservazione e sviluppo si debba tener conto del valore economico e sociale delle imprese; soprattutto in ambiti come il nostro, che sono i più industrializzati della Toscana.
Viene quindi sottolineata la necessità che il territorio sappia accogliere le imprese, con particolare attenzione a quelle in crescita, e le infrastrutture funzionali allo sviluppo dell’industria e del territorio.
In un’area che si aspetta da troppo tempo, per esempio, il raddoppio della linea ferroviaria, e quando pare che essa stia per decollare, si teme che un piano letto in maniera troppo rigida ingessi di nuovo la realizzazione dell’opera. E che ogni intervento capace di dotare le imprese, ma anche i privati, di un sistema moderno ed efficace di trasporti sia considerato troppo invasivo per essere permesso.
Ugualmente, preoccupa la percezione che traspare degli impianti di risalita in montagna, che sono rammentati mai come infrastruttura portante dell’economia fondamentale di un’area altrimenti debole, ma come responsabili di sfruttamento intensivo dell’ambiente, e quindi destinati ad un regime di severo controllo (che peraltro già esiste).
“La strategicità del nostro settore per la montagna toscana è indubbia, sia da un punto di vista economico che di mantenimento del presidio del territorio - conferma Andrea Formento Delegato per la Montagna - ed una modifica del PIT che tenga conto di tutto ciò è necessaria”
Per questo, anche alla luce dei livelli di competenza delle varie amministrazioni, si auspica che gli Enti locali sappiano dare una lettura dinamica al Piano, che, per le schede di ambito ha valore di indirizzo generale.
“Ci rendiamo disponibili – dice ancora Andreotti – a ogni verifica con la Regione, ma anche con Comuni ed enti intermedi comunque preposti alla programmazione territoriale per esplicitare le necessità delle imprese e le loro difficoltà di insediamento e di permanenza negli ambiti che riguardano la provincia di Pistoia”.
Fonte: Confindustria Pistoia
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