Produzione in planata nella prima parte del 2014. Buoni risultati all’estero e crescita del tessile

foto d'archivio

Sulla base dell’indagine condotta da Confindustria Pistoia nello scorso mese di luglio, la produzione manifatturiera pistoiese è rimasta in flessione tendenziale nel primo semestre del 2014 (-2,8%), un tasso di contrazione sensibilmente ridotto rispetto alla media dell’anno precedente. Più contenuta la flessione per le sole aziende pistoiesi con più di 10 addetti (-1,4%).

Il confronto del singolo semestre con l’indice Istat della produzione industriale italiana è leggermente sfavorevole per Pistoia, tuttavia, nell’ultimo anno e mezzo, il distacco fra la produzione industriale pistoiese e l’indice Istat è stato molto limitato (inferiore a 1,5 punti percentuali per anno) e l’andamento della produzione nelle “grandi” aziende pistoiesi (con più di 10 addetti) è stato del tutto in linea con l’indice italiano.

Gli ordini dall’estero hanno rappresentato un elemento importante di crescita per le aziende di maggiore dimensione, più strutturate, che forniscono il contributo prevalente al fatturato estero pistoiese. Sia nel primo che nel secondo trimestre la crescita di fondo delle esportazioni manifatturiere pistoiesi ha superato di circa un punto percentuale, nei dati congiunturali annualizzati, la crescita delle esportazioni italiane.

Fra i settori si nota soprattutto la crescita marcata del tessile, che rappresenta una novità dopo un periodo prolungato di risultati peggiori della media. Sono invece una conferma il segno positivo del settore alimentare e l’andamento allineato alla media italiana del settore metalmeccanico.

Le previsioni mostrano purtroppo che le aspettative positive di inizio anno si sono ridimensionate. Pistoia non è un isola ed il peggioramento delle aspettative riflette in parte la scarsa crescita dell’economia italiana, ovvero una domanda interna che si prospetta al più stazionaria. Pesano anche la crescita poco brillante nei principali paesi europei e l’incertezza legata al progresso delle diverse crisi geopolitiche, a partire da quella ucraina. Le previsioni fatte nel mese di luglio potrebbero tuttavia non aver messo in conto il livello più ragionevole del cambio dell’Euro, che si è avviato su un percorso di sensibile riduzione soprattutto a partire da settembre.

Cristiana Pasquinelli, Consigliere incaricato per il Centro Studi Confindustria Pistoia ha commentato: "La congiuntura resta difficile per l’economia pistoiese, ma i risultati del primo semestre non sono soltanto negativi. Hanno pesato le condizioni del nostro principale contesto di riferimento, che è rappresentato dall’economia italiana. Siamo in recessione e gli elementi di crescita sono legati alle esportazioni. Sui mercati esteri, i risultati positivi di Pistoia dipendono in modo praticamente esclusivo dalle aziende di maggiori dimensioni, più strutturate. I problemi esistono. Fare impresa in Italia è difficile sotto tantissimi punti di vista e ci sono difficoltà settoriali ben note, tuttavia, è grazie al settore manifatturiero ed anche grazie a settori che ci si ostina a voler considerare irrimediabilmente maturi, che abbiamo un po’ di crescita. Sono segnali che vanno colti nel loro significato. E’ sbagliato pensare di poter fare a meno della componente manifatturiera del valore aggiunto, relegando al margine le esigenze delle aziende industriali".

Fonte: Confindustria Pistoia

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