
Più di 1.000 falchi di palude e oltre 600 falchi pecchiaioli, poi falchi pescatori, rare cicogne nere e tantissimi sparvieri: sono stati oltre 2.000 i rapaci, appartenenti a 13 specie diverse, avvistati questo mese, nel loro viaggio migratorio verso l'Africa, nei cieli dell'Isola d'Elba.
Il monitoraggio, durato una ventina di giorni, è stato effettuato dal Campo rapaci sul monte Serra, nel comune di Rio nell'Elba, organizzato dal Centro ornitologico toscano con la collaborazione del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano. Sono stati una trentina i rilevatori impegnati nell'iniziativa, promossa da 9 anni, e che quest'anno, si spiega, ha portato anche a ricerche 'attive' via mare, mirate ad accrescere la conoscenza sulle popolazioni di rapaci 'locali', quali poiane, bianconi e i rari falchi della regina.
"La migrazione di questi uccelli - si spiega dal Parco dell'Arcipelago -, che sulle nostre isole inizia alla fine di agosto, durerà per tutto il mese di ottobre; per cui è facile intuire quale massa di rari e preziosi rapaci provenienti dall'Europa nord orientale transiti sopra le nostre isole, usando i rilievi e le correnti termiche come 'ascensori' per arrivare alle quote di migrazione preferite. La loro prima meta, dopo l'Arcipelago, è, evidentemente, la Corsica, dalla quale poi raggiungeranno la Sardegna e, con un ultimo 'salto' sopra il mare, i quartieri di svernamento africani".
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