'Scatti liberi', la mostra di fotografia dei pazienti dell'Opg in viale Guidoni

Il parco dell'Ambrogiana a Montelupo Fiorentino

Le foto, realizzate dagli ospiti dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino, nell’ambito di un corso proposto e condotto dall’Associazione” Lupi del Monte” e dalla “Cooperativa  Minerva” hanno  permesso agli autori di sviluppare momenti di riflessione, sia su se stessi, sia su ciò che volevano imprimere sulla carta fotografica. La Fotografia  stenopeica è un procedimento che, sfruttando il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini, permette di realizzare  macchine fotografiche con materiali poveri e facilmente reperibili da tutti (cartone, legno). Il segreto è nascosto nel piccolo foro che, posizionato al centro di un lato della fotocamera, funge da obiettivo. Questa tipologia  di materiali ha reso possibile attuare un corso di fotografia  anche in una struttura penitenziaria,  permettendo ad un considerevole numero di  ospiti di parteciparvi, realizzando  al contempo una propria macchina fotografica.

La mostra sarà allestita nella “Basilica” del Palazzo di Giustizia di Firenze per concessione del  Presidente della Corte di Appello, Fabio Massimo Drago, del Tribunale,  Enrico Ognibene, del Procuratore Generale, Tindari Baglione, del Procuratore della Repubblica, Giuseppe Creazzo  e del Presidente del Tribunale di Sorveglianza, Antonietta Fiorillo che, consapevoli dell’importanza riabilitativa e trattamentale di questa  attività, attuata  all’interno dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, hanno  inteso dare visibilità ad opere che, comunque, hanno già ricevuto apprezzamenti anche autorevoli.

L’allestimento è studiato per armonizzarsi con le geometrie dello spazio assegnato, dando visibilità alle fotografie, raccolte in due macrogruppi, e riproducendo uno spazio del giardino dell’OPG dove sono state scattate alcune delle foto esposte.

Le foto sono corredate da didascalie, frutto della sensibilità e delle emozioni dei ricoverati stessi che le hanno visionate. In questo senso le didascalie non sono una spiegazione ma piuttosto un atto di condivisione di sentimenti, storie ed emozioni.

Fonte: Ufficio Stampa

Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro
torna a inizio pagina