Cna interviene su Tares e Tari: “Insieme alle imprese per modifiche profonde ma anche per usare bene tutte le opportunità di riduzione”

Elena Bardi, coordinatore CNA Empolese Valdelsa

"Le imprese, che affrontano la durezza inedita della crisi, soffrono di imposte che con varietà incredibile di nomi rendono tutto ancor più difficile; soffrono oggi e domani per esempio di TARES, come di TARI.

Già a Luglio del 2013, quando uscirono i Regolamenti comunali, ci rendemmo conto di quanto la TARES sarebbe andata a incidere sui bilanci delle nostre imprese. Quello che emerse fin da subito fu l’iniquità di tale imposta non più calcolata, come era per la TIA, sulla quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico: al contrario, parametrata in base alla superficie dei laboratori e capannoni delle imprese. Tutto questo dopo l’aumento già consistente e sicuramente superiore al 30% “programmato” della TIA sulla TARSU.

I vari Amministratori, sollecitati da tali osservazioni, si sono trincerati   dietro l’obbligo imposto dalla Legge: in realtà, per aree dove già viene applicata la raccolta differenziata, è previsto, sia dalla normativa Tares che Tari, di applicare tariffe corrispettive, vale a dire calcolate sulla effettiva quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico. I Comuni hanno motivato la rinuncia a tale possibilità adducendo che sarebbe stata troppo gravosa per i privati. Ci rendiamo perfettamente conto che gravare troppo sulle famiglie possa risultare devastante in un periodo come quello che sta attraversando la nostra economia. La consapevolezza che vorremmo fosse acquisita dai nostri Amministratori è che anche le imprese oggi sono in difficoltà; difficoltà che spesso si ripercuotono sulle famiglie con la perdita del lavoro o l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

Noi pensiamo che si debba intervenire anche dal lato dei costi del servizio e quindi che a dare l’esempio dovrebbero essere in primo luogo le amministrazioni pubbliche e le loro società partecipate. A tale proposito abbiamo espresso alcuni suggerimenti come quello di ridurre i passaggi di raccolta del “grigio” per il quale è eccessivo il passaggio settimanale, e di quelli per la carta che potrebbe essere raccolta due volte al mese anziché quattro e aggiungere dei punti di raccolta per i privati cittadini e per le imprese. La raccolta differenziata è un valore da ogni punto di vista e va salvaguardata; a questo scopo, ridurne il costo per ridurne il tributo è quanto ormai si impone.

La CNA in quest’anno si è attivata per informare le imprese sulle novità e sulle possibilità di riduzione. E’ stata portata avanti una azione di contatto capillare per informare le aziende che i Regolamenti Tares (ma anche quelli Tari) prevedono la possibilità, per coloro che smaltiscono in proprio rifiuti speciali e/o pericolosi, di chiedere riduzioni delle aree produttive. La nostra organizzazione ha presentato più di 200 domande di riduzione riuscendo a far risparmiare fino a € 3.000 a azienda.

La Tari, che ricalca per molti aspetti la Tares, è più favorevole, in quanto consente di escludere dalla superficie tassabile anche “i MAGAZZINI DI MATERIE PRIME E DI MERCI FUNZIONALMENTE ED ESCLUSIVAMENTE COLLEGATI ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’ PRODUTTIVA”.

Anche per le attività commerciali sono previste importanti riduzioni.

Ricordiamo inoltre che per TUTTI coloro che effettuano una raccolta differenziata “virtuosa” sono previste ulteriori riduzioni fino ad un massimo del 30%.

L’invito quindi che continuiamo a fare alle imprese che non lo avessero già fatto è quello di contattarci per istruire insieme la pratica. Ci rendiamo conto che questo non è sufficiente, ma almeno servirà ad alleviare il peso di un tributo che non brilla certo per equità e misura!".

Elena Bardi, Coordinatore CNA Empolese Valdelsa

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