Entusiasmo per il convegno di Slancio Italiano sulla centralità dei territori

Il tavolo del relatori del convegno

La proposta culturale di Slancio Italiano, l'associazione che nell'ultimo anno sta vivacizzando il panorama nazionale, ha fatto tappa a Livorno scegliendo un tema di stretta attualità “Come uscire dalla profonda crisi: protagonismo dei territori o centralismo regionale?” per il convegno che si è svolto nei locali della Camera di commercio.

Slancio Italiano, con sede a Roma, è nata nel 2013 e sono state già costituite sedi locali in ogni provincia. Lo scopo è quello di promuovere la cultura, il dibattito sui temi dell'economia e del welfare. Aderiscono all'associazione imprenditori, professionisti, insegnanti, personalità del mondo economico e delle associazioni di categoria, manager, lavoratori dipendenti, pensionati, studenti. Uomini e donne che "non si rassegnano all'impoverimento culturale e materiale del nostro Paese e che credono che solo con la partecipazione e il contributo delle idee si possa dare vita ad un nuovo progetto per l'Italia.

La risposta della città labronica è stata entusiasta. Per l'occasione, si è riunito il “pubblico delle grandi occasioni”, oltre 150 persone tra imprenditori, rappresentanti delle associazioni di categoria, amministratori, comuni cittadini, per ascoltare gli interventi di Sergio Costalli, presidente dell'Ente camerale locale, di Giovanni Lamioni, presidente della Cciaa di Grosseto e di Paolo Massobrio, giornalista e critico gastronomico. L'incontro, moderato dal giornalista Giancarlo Capecchi, è stato introdotto da Giacomo Lensi, presidente provinciale di Slancio Italiano.
E' stato l'intervento di Lamioni ad animare la discussione, trovando consensi nel pubblico presente.

Interrotto più volte dagli applausi della sala, Lamioni ha affrontato i temi caldi dell'economia nazionale e regionale, dall'artigianato al turismo, dal piano paesaggistico all'accesso al credito, sottolineando le tante criticità e la necessità di dare nuovo impulso ai territori e al tessuto produttivo.

“Stiamo assistendo ad una gestione centralista – ha detto il presidente della Cciaa di Grosseto – Il Pit è un esempio. Ma come si può dire che a causa delle viti si rischia la banalizzazione del paesaggio toscano? Dobbiamo invece ringraziare gli agricoltori per ciò che hanno fatto per la nostra regione, non solo perché hanno dato vita a vini d'eccellenza mondiale, ma anche perché hanno reso il nostro paesaggio un vero incanto”. Ed ancora, sul turismo: “Si teme che quest'anno il bilancio sarà in negativo di 600 mila presenze. La politica adottata non sta dando i risultati attesi, non solo per le campagne promozionali sbagliate, ma anche perché dovremmo puntare sui brand territoriali. Il marchio Toscana, com'è oggi, non valorizza le nostre specificità, che invece hanno grande potenziale. I territori devono diventare i nuovi protagonisti”.

E la Maremma ne è un esempio, come testimoniato da Paolo Massobrio.

“No, dunque, al centralismo” è il messaggio che è stato lanciato ieri durante il convegno, che è diventato un “grido di allarme” nelle parole di Sergio Costalli sul taglio dei diritti camerali voluto dal Governo.

“Si parlava di necessità di riduzione dei costi – ha spiegato il presidente della Cciaa di Livorno – ed invece la paura è che si stia tentando di ridisegnare l'assetto istituzionale della nostra Repubblica eliminando tutti i corpi intermedi”. Il percorso porta dritto ad un accentramento regionale, anche per gli Enti camerali. “Se succederà – ha concluso Costalli – le elezioni delle Camere diventeranno altre votazioni politiche e perderemmo il ruolo di rappresentanza vera delle associazioni del mondo economico”.

Il prossimo appuntamento in Toscana organizzato da Slancio Italiano è un convegno dal titolo “Turismo: come sviluppare e promuovere i sistemi locali” in programma a Prato il 18 settembre alle ore 18.00 presso la Camera di commercio.

Fonte: Slancio Italiano Grosseto

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