Italia e Cina, un libro di Andrea de Guttry con la prefazione di Romano Prodi: impegno congiunto per mantenere la pace con le missioni internazionali

Andrea De Guttry

 Si aggiunge un nuovo capitolo alle collaborazioni della Scuola Superiore Sant’Anna con le università e con le istituzioni cinesi e, in questo caso, l’attenzione si concentra sulle operazioni di peacekeeping che vedono impegnati l’Italia e il paese “del dragone”. Motivazioni politiche, valori, formazione del personale coinvolto ma anche temi affrontati sinora in maniera superficiale per la loro scivolosità, come le possibili violazioni dei diritti umani che potrebbero essere commesse proprio da un numero limitato di uomini dei contingenti sono alcuni dei temi affrontati in “China’s and Italy’s Participation in Peacekeeping Operations – Existing Models, Emerging Challenges”, appena pubblicato da Lexington Books, a cura di Andrea de Guttry, di Emanuele Sommario (rispettivamente ordinario e ricercatore di diritto internazionale alla Scuola Superiore Sant’Anna) e di Lijiang Zhu, docente alla China University of Political Science and Law. La presentazione è già stata fissata per il 9 settembre a Pechino, presso il China Institute of International Studies, con la partecipazione dello stesso Andrea de Guttry e di Alberto Bradanini, ambasciatore italiano in Cina, insieme a docenti e rappresentanti di istituzioni cinesi.

Il volume raccoglie venti contributi di accademici, di funzionari internazionali, di alti ufficiali delle forze armate e di esperti del settore, con la prefazione di Romano Prodi, ricostruendo le tappe che hanno portato Italia e Cina a impegnarsi nelle missioni internazionali per mantenere la pace.

Particolare attenzione è riservata alle motivazioni di carattere politico e ai valori di riferimento che caratterizzano questo impegno congiunto. I contributi esplorano, usando spesso un approccio di tipo comparativo, il quadro giuridico e istituzionale che regola il dispiegamento delle truppe italiane e di quelle cinesi, soffermandosi anche sugli interessi geografici e strategici che hanno contraddistinto l’azione congiunta nel continente africano.

Il volume pone l’accento su aspetti finora ai quali la letteratura scientifica aveva dedicato scarsa attenzione, come la formazione del personale civile e militare impiegato in missione e le nuove funzioni che deve assolvere.

In questo senso, un ampio risalto è dato al tema delle violazioni dei diritti umani che potrebbero essere state commesse dai contingenti di peacekeeping, con riferimenti alla responsabilità individuale a quella internazionale degli Stati e delle organizzazioni internazionali.

"Le esperienze specifiche dell'Italia e della Cina offrono un'eccellente opportunità per mettere a confronto i modi e i motivi per cui le potenze straniere intervengono nel nome della pace", commenta Andrea del Guttry nell’annunciare la presentazione del volume.

Fonte: Ufficio Stampa Sant'Anna

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