Alla Festa dell'Unità si parla di Città Metropolitana: ad un mese dalla nascita si confrontano Provincia, Regione e Comuni

Il dibattito a Firenze


Era il 1990 quando si iniziò a parlare di Città Metropolitana. A distanza di ventiquattro anni, dopo proroghe, decreti e dibattiti parlamentari, il DDL Delrio rappresenta sicuramente una svolta: c'è una data, il 28 settembre 2014, e c'è un numero, il 10. In nuce, entro quella data si formeranno 10 città metropolitane tra cui quella di Firenze.

A seguito del Decreto c'è anche l'annunciata abolizione delle Province che, sulla carta, resta un ridimensionamento: per abolirle serve la Riforma del Titolo V della Costituzione.

Cosa comporti per la città di Firenze la creazione della Città Metropolitana e quali siano i rapporti con quello che, di fatto, è un Ente svuotato come la Provincia resta oggetto di dibattito e di chiarimento.

Per tentare di fare luce sulle prospettive alla base del provvedimento, si è tenuto oggi, mercoledì 26 agosto 2014, un incontro alla Festa dell'Unità di Firenze. Tra i protagonisti il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, l'assessore di Firenze Giovanni Bettarini, l'assessore regionale Vittorio Bugli, il segretario Pd metropolitano Fabio Incatasciato e il sindaco di Scandicci Sandro Fallani.

Il 28 settembre, come già detto,  la Città Metropolitana di Firenze inizierà ad operare: nel frattempo si dovrà definire i suoi organi che sono il sindaco metropolitano, il consiglio metropolitano e la conferenza metropolitana.

Il sindaco sarà Dario Nardella, questo ruolo, infatti, tocca al primo cittadino del capoluogo. La conferenza metropolitana sarà invece composta dal sindaco metropolitano e dai vari sindaci dei comuni della città metropolitana. Per quanto riguarda il consiglio, invece, si tratta di un organo elettivo di secondo livello, scelto dai consiglieri e dai sindaci dell'Area.

Le scadenze sono già fissate: entro il 30 settembre si dovranno svolgere le elezioni, entro il 31 dicembre approvare lo Statuto. Il 1 gennaio 2014 le Città Metropolitane subentreranno di fatto alle Province: questo è il punto caldo del Decreto.

"È un passaggio netto - spiega Barducci -  Entriamo in una fase nuova per la quale dobbiamo lavorare e ci sono molti problemi di carattere organizzativo".

"C'è un pò di caos - ammette il presidente - sulla riorganizzazione delle competenze e del personale. Perchè tutto vada nel migliore dei modi serve che il legislatore faccia un pò di chiarezza".

"L'augurio - conclude - è che tutto ciò produca un miglioramento dell'azione del governo sul territorio".

Fino al 1 gennaio, comunque,  il presidente Barducci resterà al suo posto nelle vesti di commissario straordinario per guidare la transizione: "Il mio ruolo, così come scelto dal legislatore, decade il 1 gennaio. Dopo penso che l'esperienza accumulata sarà messa a disposizione della Regione".

I punti più dibattuti del Decreto sono due: le convivenza dei due Enti e il beneficio economico. Il legislatore, infatti, sembra aver messo nero su bianco un provvedimento che 'mette in pausa' le Province, ma nello stesso tempo crea confusione su quali siano i rispettivi compiti.

Inoltre si ipotizza risparmi nell'ordine di 160 milioni, ma sono molte le statistiche che parlano di 'soli' 30 milioni di risparmio (generato soprattutto dall'eliminazione del compenso per gli organi provinciali). Di fatto, però, l'Ente continua ad esistere e deve essere mantenuto. Inoltre, giusto ricordarlo, il provvedimento aumenta il numero dei consiglieri in centinaia di comuni.

Ma da parte delle istituzioni locali sembra esserci  la fiducia che la Città Metropolitana dI Firenze possa essere una risorsa per tutti: il fronte sembra compatto.

"Se siamo intelligenti - spiega Bugli - dobbiamo fare una solida alleanza tra Regione e Città Metropolitana. Quest'ultima può essere uno strumento per portare in quest'area risorse dallo Stato e soprattutto dall'Europa".

Dello stesso parere il segretario Incatasciato: "La Città Metropolitana crea una Firenze grande che mette insieme più cose per essere più forti. Questo sarà il luogo dove si compensano molte differenze e dove si fanno grandi progetti comuni come infrastrutture, servizi allargati, lotta alla crisi e rilancio dell'occupazione".

I benefici insomma sembrano esserci nei termini di uno sviluppo comune di alcuni servizi e infrastrutture. Questo è quanto hanno ribadito Provincia, Comune di Firenze e Regione nel corso del dibattito.

E a chi fa paura l'idea che la Città Metropolitana possa essere una 'Firenze allargata' l'assessore Bettarini risponde: "Le Citta metropolitane sono il luogo dell'innovazione sociale ed economica. Si tratta di un comune allargato, ma le municipalità sono forti e i sindaci sono figure sempre più autorevoli. Legarsi a Firenze è un'occasione per tutti per mettere insieme vari progetti e crescere tutti nell'interesse comune".

Giovanni Mennillo

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