Il torneo "Città di Pontedera" riprende dopo il diluvio

Javier Marti

Dopo il nubifragio caduto ieri notte, gli organizzatori del Torneo Future ITF “Città di Pontedera” – Banca Sistema (10.000 $, www.itfpontedera.it) hanno compiuto un mezzo miracolo a mettere a norma i campi di terra rossa del circolo di Via Montevisi. Il programma, già sospeso il turno precedente durante gli incontri serali, ha subito un ulteriore ritardo e alla fine si sono conclusi tutti i match di primo turno e quattro ottavi di finale su otto: gli altri quattro ottavi saranno recuperati nella mattina di Giovedì 31, e i vincitori saranno costretti a un doppio turno nel pomeriggio con la disputa dei quarti di finale.
La prosecuzione dei due incontri sospesi Martedì sera per il maltempo sono quelli che hanno maggiormente entusiasmato il pubblico presente. Il maestro di casa Leonardo Azzaro è stato bravo a non disunirsi dopo la sospensione del giorno precedente sul 63 01 a proprio favore contro il qualificato siciliano Ettore Zito, e ha chiuso i conti al secondo match-point con il punteggio di 63 64. Il fiorentino è tornato a disputare un torneo internazionale alle soglie dei 37 anni, cinque dopo l’ultima apparizione, ed ha subito conquistato un punto ATP, ampiamente bissabile in caso di vittoria contro il lucky loser Manuel Mazzella: della serie la classe non si scorda mai, l’ex 180 del mondo in singolare e 94 in doppio Azzarro, che in carriera vanta esperienze nei tornei del Grand Slam, è ancora in grado di esprimere un tennis talentuoso e spettacolare nonostante la preparazione fisica non sia più quella degli anni d’oro. Il big-match del primo turno tra Javier Marti e Erik Crepaldi era stato interrotto sulla situazione di perfetta parità (un set a testa e 1-1 al terzo), ma in questo caso lo stop ha nettamente penalizzato il vercellese, testa di serie numero 2 del tabellone. Dopo un inizio folgorante dello spagnolo, tornato alle competizioni dopo 14 mesi di stop a causa di un gravissimo infortunio al braccio destro, Crepaldi era riuscito gradualmente a prender campo e il gioco di Marti si era fatto più corto e meno incisivo fino alla sospensione per pioggia. Al ritorno, il tennista spagnolo ha annullato subito una palla per l’1-2 sul proprio servizio e ha realizzato il break decisivo sul 4-3, mostrando un gioco decisamente più brillante rispetto alle ultime battute del giorno precedente. Scampato il pericolo di un primo match trappola adesso Marti, invitato dagli organizzatori di Pontedera con una wild card a causa dell’azzeramento del suo ranking internazionale, diventa un cliente pericolosissimo per il resto della comitiva nel proseguo del torneo.
Dopo i “recuperi”, i primi due ottavi a scendere in campo hanno visto le facili affermazioni delle teste di serie numero 1 e 3 Matteo Trevisan e Daniel Dutra da Silva. Il beniamino di casa continua a mietere avversari senza alcuna difficoltà: dopo il “cappotto” su Giorgetti all’esordio, è stata la volta del fiorentino Filippo Borella, superato con un netto 60 63. Un po’ più sofferto il secondo set del brasiliano Dutra Da Silva contro Lorenzo Frigerio (61 76)

RISULTATI 1° TURNO SINGOLARE
Azzaro L. (ITA, wc) b. Zito E. (ITA, q) 63 64
Marti J. (SPA, wc) b. Crepaldi E. (ITA, 2) 36 62 63

RISULTATI OTTAVI DI FINALE SINGOLARE
Kanar (FRA) b. Bega A. (ITA, 7) 62 57 64
Dutra Da Silva D. (BRA, 3) b. Frigerio L. (ITA) 61 76
Trevisan M. (ITA, 1) b. Borella F. (ITA) 60 63

Intervista a Leonardo Azzaro

Leonardo Azzaro

Leonardo Azzaro

Non è mai facile tornare in campo alle soglie dei 37 anni, dopo cinque stagioni di digiuno totale di tennis internazionale, neppure se hai giocato nei tornei dello Slam, sei stato 180 del mondo in singolare, 94 in doppio, e ti chiami Leonardo Azzaro. Il maestro di lusso del Ct Pontedera è stato catapultato quasi per caso nel tabellone principale del Torneo Future ITF “Città di Pontedera” – Banca Sistema (10.000 $, www.itfpontedera.it): dopo il forfait all’ultimo minuto di Djordje Djokovic, fratello minore del numero 1 al mondo Novak, il circolo organizzatore si è trovato nella delicata posizione di cercare un sostituto in 24 ore, e dopo diversi rifiuti ha optato su di lui. Tanto per non perdere l’abitudine a vittorie importanti, Azzaro ha superato il primo turno contro il qualificato Ettore Zito, con la prospettiva concreta di approdare ai quarti di finale in caso di successo sul lucky loser Manuel Mazzella e di conquistare due insperati punti nelle classifiche ATP.
Leonardo, cosa si prova a scendere in campo dopo tanto tempo in un torneo Future?
Sono molto tranquillo, ormai gioco esclusivamente per divertirmi e non ho alcuna pretesa, come quando svolgevo attività professionistica a tempo pieno. Pensare che ho fatto di tutto per non giocare questo torneo! Dopo l’infortunio di Djokovic, abbiamo cercato in tutti i modi un sostituto all’altezza ma, visti i tempi strettissimi, non è stato possibile e il circolo mi ha chiesto di scendere in campo. Ho accettato volentieri, anche perché sto continuando a giocare nelle varie competizioni a squadre e tornei italiani e mettersi alla prova fa piacere, sebbene farlo davanti al pubblico di casa ti dà una responsabilità maggiore.
Facendo un salto indietro ai tuoi anni d’oro, hai qualche rimpianto?
Si, ne ho molti. Mi sono tolto grandissime soddisfazioni, ma credo di non essere riuscito a esprimere in pieno tutto il mio potenziale. Il mio errore principale è stato quello di aver giocato quasi esclusivamente in Europa, su terra rossa: si trattava del percorso più semplice e meno dispendioso, ma meno giusto per il mio modo di giocare e il mio fisico, molto elastico e decisamente più adatto ai terreni veloci. Se avessi giocato maggiormente negli Stati Uniti forse avrei ottenuto risultati migliori, ma sono comunque contento della mia carriera. E’ anche per questo logoramento legato ai campi in terra rossa che ho smesso di fare il professionista abbastanza presto, a 29 anni, quando molti miei colleghi sono all’apice della loro carriera.
Adesso hai deciso di intraprendere la strada dell’insegnamento: come ti trovi qui a Pontedera?
Molto bene, e devo ringraziare il circolo e gli altri maestri Bruno Del Soldato e Roberto Catalucci. Da poco ho acquisito il titolo di tecnico nazionale: da Settembre, oltre alla scuola tennis del circolo, seguirò un gruppo di professionisti italiani e stranieri, con la speranza che Pontedera possa diventare un punto di riferimento e di aggregazione per la preparazione invernale. Mi piace insegnare, e spero di poter trasmettere ai miei allievi la mia esperienza di vita e sul campo.

Oltre ai grandi, insegni anche ai bambini piccoli: che cosa cerchi di trasmettere a loro?

La disciplina e l’educazione prima di tutto. Quest’anno sono andato al Lemon Bowl e sono rimasto sconcertato dal comportamenti di alcuni tennisti piccolissimi e dei loro genitori: ecco, io vorrei che i miei allievi fossero tutto il
contrario, e che mettessero in primo piano dei valori umani. Come modalità di lavoro mi ispiro Riccardo Piatti, che considero un punto di riferimento per tutti noi che decidiamo di fare questa carriera, e sto lavorando per migliorare la mia formazione da insegnante.
Tornando al Future in corso, hai visto qualcuno che ti ha impressionato?
Lo spagnolo Marti mi sembra una spanna sopra tutti, si vede che ha un tennis di un altro spessore ma allo stesso tempo che è rimasto a lungo lontano dalle partite. Tra i ragazzi giovani italiani mi è piaciuto molto Filippo Mora, il quale ancora deve finire di formarsi a livello fisico, ma in generale ho visto un certo appiattimento verso un modo di giocare “standard”: oggi manca la voglia di osare, di trovare soluzioni e la capacità di fare qualcosa di diverso in campo.
A questo punto che sei in corsa, provarci non costa nulla…
Come ho già detto, per me ormai il risultato conta il giusto e gioco solo per divertirmi. E’ chiaro però che non mi piace perdere e cercherò di andare avanti il più possibile e di far divertire il pubblico di Pontedera…

Fonte: Ufficio Stampa Ct Pontedera

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