
Sono disponibili i risultati delle analisi delle acque relative ai campionamenti del 22-23 luglio effettuati presso il molo est di Giglio e durante il primo giorno di navigazione.
I primi prelievi sono stati effettuati con autocampionatore, in testa al molo est, nelle ultime ore di permanenza del relitto della Concordia al Giglio e durante la manovra di allontanamento dal porto.
I successivi prelievi sono stati effettuati da ARPAT durante le prime ore della navigazione del convoglio, a nord est del Giglio, con l’ausilio di un mezzo veloce in dotazione della nave Diciotti del Corpo delle Capitanerie di Porto; sulla nave, nell’ambito di una consolidata collaborazione fra ARPAT e le Capitanerie di Porto, è ospitato un operatore dell’Agenzia che segue l’intero viaggio fino a Genova, prelevando periodicamente campioni d’acqua a monte del convoglio e a poppa della Concordia, in modo da poter verificare l’eventuale impatto del trasporto sulle acque marine.
Le analisi vengono effettuate successivamente nei laboratori di ARPAT, con strumentazione sofisticata per la ricerca di numerosi parametri (17 metalli, 8 ftalati, 14 solventi, oltre a idrocarburi, tensioattivi e nutrienti): data la complessità delle analisi da svolgere e le concentrazioni delle sostanze ricercate in tracce nelle acque marine, le determinazioni richieste non possono essere effettuate in campo con la stessa accuratezza e sensibilità.
I campioni relativi alle prime ore di navigazione sono stati prelevati il 23 luglio nella tarda mattinata, a monte e a valle del convoglio a due diverse profondità (superficie e –15 m) sono stati trasferiti nella stessa giornata a terra tramite il battello oceanografico Poseidon, che ha seguito le prime fasi del viaggio della Concordia.
I campioni successivi, prelevati durante il resto del viaggio, saranno analizzati presso i laboratori di ARPAT una volta sbarcati all’arrivo a Genova.
I risultati
Idrocarburi e solventi inferiori alle soglie di rilevabilità. Lieve presenza diffusa di tensioattivi sia in porto che in mare durante la navigazione.
Le concentrazioni di ftalati si confermano molto basse, inferiori ai limiti di rilevabilità o paragonabili al bianco. Stesso comportamento per i metalli, con l’unica eccezione dello zinco in prossimità dell’autocampionatore, che tuttavia non rientra fra i metalli pericolosi per l’ambiente.
Altri parametri analizzati non indicano particolari anomalie e sono tutti inferiori ai limiti di rilevabilitào inferiori o paragonabili al bianco.
Per il dettaglio dei risultati:
http://www.arpat.toscana.it/attivita/supporto-tecnico-scientifico/emergenze-ambientali/naufragio-nave-costa-concordia/dati-monitoraggio/concordia-aggiornamento-del-26-luglio
Tra gli angeli e le sentinelle che nei novecento giorni in cui la Concordia e' rimasta sull'isola del Giglio hanno vigilato sulle sue acque, un posto d'onore ce l'ha sicuramente l'Arpat, l'agenzia regionale di protezione ambientale della Toscana. L'Arpat e' arrivata sull'isola subito dopo la tragedia. I primi campionamenti e le prima analisi della acque sono praticamente iniziati appena dopo il naufragio della nave, in quella sciagurata notte del 13 gennaio 2012, e periodicamente si sono ripetuti. Fino a quando la Concordia ha lasciato nei giorni scorsi il Giglio, l'Arpat ha emesso circa 300 bollettini ed effettuato oltre 770
campionamenti, a piu' livelli e in piu' aree del porto e dell'isola, con piu' di 34 mila parametri analitici controllati. Una mole di lavoro non indifferente, svolta in collaborazione con l'istituto nazionale Ispra.
Un lavoro che continua, visto che stanno arrivando le ultime analisi fatte prima e dopo la partenza. C'erano i monitoraggi attorno alla nave, quelli nei pressi (ma in un'area piu' ampia) per valutare possibili danni a breve e medio periodo e poi le valutazioni a lungo periodo, con dati raccolti dalle stazioni di Porto Santo Stefano, sulla costa dell'Argentario appena di fronte all'isola, di Montecristo, alla foce Bruna, a Cala Forno e sul versante sud dell'isola d'Elba. I prelievi sono stati effettuati anche grazie all'uso del Poseidon, un battello oceoanografico di 18 metri attrezzato per il monitoraggio ambientale. E' stato cercato di tutto, dai metalli ai detergenti, dalle sostanze usate nella fabbricazione delle plastiche a oli e idrocarburi. E i dati per adesso sono tranquilizzanti. Tutti i risultati delle analisi sono pubblicati sul sito dell'Arpat.
Il servizio meteo del Lamma è proseguito ancora negli ultimi giorni, quando la nave ha lasciato il Giglio per mettersi in viaggio verso Genova, comunicando in tempo praticamente reale ogni possibile mutamento di vento ed onde, grazie anche ai sensori presenti sul mezzo della capitaneria di porto di Livorno che scorta il convoglio. "In questi 900 giorni - afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi - la Toscana ha collaborato al meglio con tutte le operazioni, a partire dalla fase di emergenza, poi di recupero, rigalleggiamento e navigazione della Concordia verso Genova. Ringrazio tutti i nostri tecnici per il lavoro svolto con grande professionalità e spirito di servizio. Penso, oltre che al Lamma, all'Arpat, all'Osservatorio ambientale e a tutti gli uffici regionali coinvolti. Un lavoro utile e apprezzato da tutti che fa onore alla nostra regione".
Fonte: Arpat Toscana
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