A Velodrome c'è Giampaolo Caruso: "Tutto sotto controllo per Vincenzo Nibali"

Vincenzo Nibali

Ancora un passo in avanti, un’altra tappa è passata e Vincenzo Nibali si avvicina sempre più all’appuntamento in giallo di domenica prossima sugli Champs-Élysées. L’argomento centrale di “Velodrome, opinioni a confronto” non può che essere questo, anche se nel corso di un’interessantissima mezz’ora di trasmissione si è trovato spazio anche per altri temi di dibattito.«Auguro a Vincenzo di vincere questo Tour perché ha dimostrato di essere il più forte, superiore a tutti gli avversari». Sono queste le prime parole pronunciate da Giampaolo Caruso, esperto corridore in forza alla Katusha, che con Nibali condivide la regione d’origine. «Vincenzo sta dimostrando di essere corridore maturo», ha proseguito Caruso. «Durante la prima settimana lui non ha sbagliato, gli altri sì e sappiamo tutti che cadi quando sei al limite. Vincenzo ha dimostrato di essere col freno a mano tirato e di avere tutto sotto controllo».

Parole di profonda stima quelle Caruso riserva a Nibali, dall’inizio alla fine: «Sono convinto che Nibali avrebbe dato filo da torcere sia a Froome che a Contador. Vincenzo sta dimostrando di essere un campione, sia nella bici che fuori dalla bici: è un ragazzo eccezionale, noi italiani dobbiamo essere orgogliosi di lui».

Dopo una buona prima parte di stagione, terminata con la rovinosa caduta di Cassino al Giro d’Italia, Caruso ha iniziato la propria preparazione per il finale, nel quale spera di togliersi qualche soddisfazione: «Sto cercando di preparare bene la seconda parte di stagione, vorrei farmi vedere già dal Giro di Polonia. Alla Vuelta l’obiettivo sarà di vincere con Purito, ma se avrò un’occasione cercherò di non farmela sfuggire».

La voglia di voltare pagina dopo la beffa di Ans è tanta: «Penso sempre alla Liegi, è la corsa dei miei sogni. Ci credevo, perché sono arrivato alle Classiche del Nord con una condizione eccezionale, sono mancati 75 metri che potevano cambiarmi la vita. Ora però bisogna guardare al futuro, la stagione è ancora lunga e non ha senso continuare a guardarsi alle spalle».

Per il prossimo anno Caruso conta di correre ancora nella formazione russa, ma le trattative si stanno rivelando più problematiche del previsto: «Io e il mio agente stiamo parlando con la Katusha e speriamo di trovare un accordo prima della fine del Tour. Ho chiesto due anni di contratto, ma il problema è che i dirigenti non hanno ancora firmato con Makarov (propretaario del gruppo ITERA, nonché presidente della Federazione ciclistica russa) per il 2016».

Con Sergio Meda – passato in Gazzetta e all’Ufficio Stampa del Giro d’Italia, ora direttore del sito web www.sportivamentemag.it – siamo tornati a parlare di Nibali. Ancora una volta, quelle riservate al campione siciliano sono parole di profonda stima: «Prima del Tour vedevo, anche con un po’ di scaramanzia, Contador davanti a Nibali, mentre non vedevo Froome come possibile antagonista. La sorte ha cancellato entrambi, ma l’idea che dopo il ritiro di quei due mammasantissima sia diventato tutto facile è da respingere in toto, così come mi ha fatto vergogna leggere su Le Monde alcune illazioni sulla chimica di Nibali».

Quasi un’abitudine ormai quella di gettare fango sulla maglia gialla di turno: «Al Tour de France ci sono 2000 giornalisti accreditati, molti di loro non sanno cosa scrivere anche perché si sono formati in altri campi. Non si può sentire parlare di possibili scriteriatezze e influenze di doping, specialmente su un personaggio come Nibali, che io mi sento di difendere non solo perché lo conosco da tempo e so come si comporta, ma anche a partire da un semplice assunto: Delfinato a parte, Vincenzo quest’anno non ha praticamente corso ed è arrivato in condizioni strepitose per il Tour. So che può sembrare un paradosso, ma quando ogni tanto attacca in salita è perché gli altri vanno troppo piano su quel terreno e lui rischia di imballare il motore».

«Quella che sta dando Nibali - ha proseguito Meda - è una lezione di educazione: il fatto stesso che dicano che strana maglia gialla, che parla, che è disponibile, che è una persona normale, che non si atteggia, dimostra tutta la trasparenza del personaggio».

Il giornalista, in conclusione, vede nella maturazione il principale passo in avanti fatto quest’anno dallo Squalo: «Il Nibali di quest’anno, rispetto a quello degli anni scorsi, mi sembra un uomo; mentre prima era un ragazzo fumantino, ogni tanto con qualche capriccio, in cui veniva fuori la sua sicilianità. Lui adesso è quasi serafico nel suo modo di correre, lo si nota soprattutto quando rimane da solo. Lui e Fabio Aru rappresentano, con la loro discrezione, riservatezza e pacatezza, non una modalità nuova, ma l’immagine un ciclismo antico che faceva parlare più i fatti che le chiacchiere».

La Grande Boucle vivrà oggi un’altra giornata interessante, con la seconda frazione pirenaica, Saint Gaudens-Saint-Lary Pla d’Adet. Tappa breve (124,5 chilometri) e per questo nervosa. Ispiratrice di agonismo fin dalle prime battute. Vincenzo Nibali dovrà stare molto attento; in considerazione anche che con il passare dei giorni, la sua squadra sta segnando il passo nell’assecondarlo soprattutto nelle fasi finali. Tutti argomenti che saranno trattati nel corso della diretta streaming delle ore 21:30. Nella quale sarà ospite telefonico Luca Scinto. Il vulcanico diesse, che in ammiraglia nella formazione under 23 con leader Giovanni Visconti, ha vissuto tanti scontri e testa a testa contro l’attuale maglia gialla.

http://www.velobike.it/giampaolo-caruso-tutto-sotto-controllo-per-vincenzo-nibali/

Fonte: Ufficio Stampa Velobike

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