Floramiata, la Cgil chiede alla proprietà "se è in grado di gestire l'impresa in termini esclusivamente imprenditoriali"

"Nell'iniziativa pubblica “Il lavoro in Amiata tra rischi e prospettive” che si è svolta ad Abbadia San Salvatore il 17 giugno scorso abbiamo evidenziato la complicata situazione di Floramiata Servizi, oltre alla sua importanza economica ed occupazionale per il territorio. Non è pensabile che di fronte a condizioni estremamente favorevoli messe a disposizione dalle istituzioni del territorio riguardo all'utilizzo del calore geotermico (l'Azienda paga l'energia il 90% in meno rispetto alla concorrenza) e della risorsa idrica, continuiamo ad avere una situazione economica e finanziaria drammatica.

Non possiamo accettare che il credito d'imposta, che poteva e doveva essere una grande risorsa per il rilancio dell'impresa, sia diversamente utilizzata per coprire i debiti della gestione corrente. Di fatto l'Azienda sta scivolando sempre di più in una gestione assistenziale che senza il contributo pubblico non è in grado di sopravvivere.

L'Amiata ha avuto nella sua recente storia altre esperienze di sistemi assistenziali che invece di creare sviluppo ed occupazione hanno, viceversa, determinato drammaticità sociali.

A questo punto all'Azienda non rimane altro che dichiarare pubblicamente se è in grado di gestire l'impresa in termini esclusivamente imprenditoriali; diversamente, per rispetto del territorio ma soprattutto dei dipendenti, la PROPRIETA' individui altri scenari per un'onorevole uscita di scena".

Tiziano Lazzarelli, il coordinatore Cgil Zona Amiata

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