La Rsu del cantiere Azimut Benetti in sciopero: i lavoratori chiedono un premio di produzione più alto

Questa mattina (18 luglio) la Rsu del cantiere Azimut Benetti ha indetto uno sciopero dalle 10 alle 11 con presidio in via Coppino in Darsena a Viareggio

L'assemblea dei lavoratori ieri ha dato mandato ai rappresentanti sindacali "di intraprendere tutte le azioni necessarie per il conseguimento di un premio di risultato in linea con quanto percepito nel 2012-2013 e per contrastare le modalità strumentali di gestione della cigs".

I lavoratori non possono accettare che in regime di cassa integrazione in alcuni reparti l'azienda chieda prestazioni lavorative extra. Perciò era già stato deciso in precedenza il blocco degli straordinari e la Rsu conferma questo provvedimento.

E' il secondo sciopero in meno di un mese che si rende necessario all'Azimut Benetti. Il primo si è svolto il 20 giugno, sempre della durata di un'ora. L'assemblea dei lavoratori si è espressa in modo unanime a favore dello sciopero e del proseguo della mobilitazione, registrando una sola astensione. Allo sciopero hanno partecipato in modo massiccio sia gli operai che gli impiegati.

"Da una parte Azimut annuncia di non voler partecipare alla fiera di Genova, preferendo all'Italia altri mercati a più ampia espansione; dall'altra promette 100 milioni di investimento in tre anni, dei quali 60 in ricerca e sviluppo e 45 in investimenti industriali e conferma la crescita del valore della produzione nel 2014 fino a 600 milioni di euro. Eppure, il leader mondiale degli yacht e megayacht, non è disposto a riconoscere un premio di risultato adeguato ai suoi dipendenti che, seppure in minor numero, nel 2013 hanno prodotto di più".

E' il commento di Lamberto Pocai, segretario provinciale Fiom, in merito alle ultime notizie riportate dalla stampa. "Però il gruppo investirà a Viareggio soltanto un quinto del totale, stando alla cifra di sei milioni di euro dichiarata. Considerando il risparmio di cinque milioni previsto con la cassa integrazione straordinaria, più quello derivante dal sito di Livorno, ecco che in pratica saranno i lavoratori a pagare i prossimi investimenti con i propri sacrifici".

"E' improponibile, indegno e ingiusto che, in una situazione del genere, si neghi ai lavoratori anche un premio di risultato almeno pari a quello dell'anno scorso - continua Pocai - considerando anche che, al tavolo di trattativa, il sindacato era pronto a discutere questo punto, purché l'azienda rinunciasse alla riduzione del personale".

Il segretario Lamberto Pocai

Fonte: FIOM - Camera del Lavoro Lucca e Versilia

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