Il territorio primo in Toscana e quinto a livello nazionale fra chi ha retto meglio all’impatto della crisi

Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi

E’ Pisa la provincia della Toscana che ha sopportato meglio l’impatto della crisi. E’ quanto si evince dall’analisi pubblicata nell’edizione di oggi (lunedi 14 luglio) da Il Sole 24 Ore che ha messo confronto i diversi contesti territoriali d’Italia a partire da dieci diversi indicatori (reddito pro capite, depositi in banca, prestiti personali, tasso di disoccupazione, laureati, costo delle abitazioni, immatricolazioni di auto nuove, acquisto di beni durevoli, farmaci e produzione di rifiuti) poi aggregati in unico che assegna al territorio pisano il quinto posto a livello nazionale (alle spalle di Vicenza, Bolzano, Modena e Mantova) e il primo in Toscana (davanti a Prato, settima in Italia, e Firenze che si ferma al 25esimo posto) fra i contesti che, fra il 2007 e il 2013, hanno resistito meglio alle conseguenze della congiuntura economica negativa.

«Il quinto posto nazionale per tenuta è una realtà importante che ci sprona a rilanciare – ha commentato il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi-. L'analisi, fatta nei sette anni di durissima crisi, dimostra che la provincia di Pisa ha una struttura solida, differenziata, con motori economici ancora potenti e con punte d'innovazione. In questa realtà, il capoluogo ha svolto negli anni difficili una forte funzione anticiclica e di prospettiva con i suoi grandi investimenti e preservando e sviluppando le funzioni metropolitane, alta formazione e ricerca, sistema sanitario, aeroporto, e puntando al rilancio del turismo. La recente assemblea della Camera di Commercio ha marcato questo giudizio. Ora – ha proseguito - dobbiamo puntare a non perdere il nostro dinamismo e a creare un contesto di crescita migliore, attraente per gli investimenti. Dai territori può venire un contributo essenziale al superamento delle difficoltà. Ma per dare ancora buoni esempi vanno superate le strozzature assurde, quale quella del patto di stabilità che blocca pure i comuni virtuosi. Anche la crisi di settori molto rilevanti, quale quello delle costruzioni, dev'essere affrontata mettendo in campo politiche nuove, di qualità, accentuando le scelte di sostenibilità, recupero e riuso che ci hanno già premiato. I protocolli già sottoscritti con la Regione sono una buona piattaforma di lavoro, ma siamo aperti a nuovi progetti e ne proporremo. Inoltre,  dobbiamo essere in prima fila per il rilancio dell'area metropolitana della Toscana costiera, non perdendo l'opportunità del riassetto istituzionale in corso per fare un importante passo in avanti».

Fonte: ufficio stampa

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