L’incendio alla Mazzoni Ferro approda in consiglio comunale. Interrogazione di Bartoli e Lavoratorini (Fabricacomune per la Sinistra)

Le operazioni di spegnimento dell'incendio (foto gonews.it)

“Considerando anche il ripetersi di episodi simili – nell’agosto del 2012 è bruciato un altro impianto di recupero rifiuti nel comune di San Miniato – ed il comprensibile allarme suscitato anche per le dimensioni veramente impressionanti dell’incendio, abbiamo ritenuto doveroso chiedere al sindaco di condividere con la città, nella sede della massima rappresentanza istituzionale, tutti gli elementi di conoscenza a sua disposizione”, dicono al gruppo che rappresenta in consiglio chi ha sostenuto la candidatura di Dusca Bartoli. “Per dare ai cittadini tutte le informazioni disponibili, per valutare prima di tutto i rischi per la salute e per l’ambiente e poter adottare i comportamenti più consoni ed anche per fornire tutte le conoscenze sulle cause. Finché queste non saranno completamente note, rappresentano un ulteriore elemento di preoccupazione, sia perché l’ipotesi del dolo evoca oscuri scenari di illegalità, sia perché non conoscere le cause non garantisce contro il ripetersi di episodi simili”.

Di seguito il testo dell’interrogazione.

Come riportato ampiamente della stampa, la notte del 3 luglio scorso ha preso fuoco lo stabilimento Mazzoni Ferro a nella zona Industriale di Terrafino. Le fiamme avrebbero interessato circa 300 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, metallici e non, comprese vernici e solventi.

Per diverse ore della notte e del giorno si è levata un’alta colonna di fumo denso nero che si è diffusa a fungo nel cielo; si trattava ovviamente di aerosol di sostanze per lo più tossiche e nocive; nella tarda serata nel raggio di alcuni chilometri ad Empoli e dintorni, a causa della ricaduta termica serale si è diffuso una pesante maleodoranza conseguente all'incendio.

Non vi sono dubbi circa il fatto che l'incendio abbia immesso nell'atmosfera, nelle acque e nei suoli sostanze tossiche e nocive alla salute pubblica ed all'ambiente, ma l'elevata dispersione nello spazio e nel tempo dell'inquinamento rendono non facilmente quantificabile e rilevabile il danno.

Nell'ottica di ridurre il danno, individuare esattamente le responsabilità con la massima trasparenza per la popolazione danneggiata e migliorare il sistema di prevenzione, affinché simili gravi eventi non abbiano a ripetersi, le sottoscritte consigliere comunali

CHIEDONO

1) Quali siano le cause accertate o almeno le ipotesi più probabili circa l’origine dell'incendio, considerando anche che un incendio analogo era avvenuto il 14 agosto 2012 in una struttura simile (impianto riciclaggio rifiuti) del comune di San Miniato;

2) A quale regime di certificazione di prevenzione incendi e dispositivi antincendio era sottoposto l'impianto che ha preso fuoco e se tali certificazioni erano state regolarmente richieste, rilasciate e rinnovate indicandone gli estremi per l'accesso agli atti;

3) Se vi siano stati controlli sul posto da parte del Comando dei VVF, quanti, quando e con quali esiti;

4) A quali autorizzazioni, comunicazioni, SCIA a carattere ambientale e sanitario doveva essere soggetto lo stabilimento con particolare riferimento ad Autorizzazione Integrata Ambientale o Autorizzazione Unica Ambientale, Industria a Rischio di Incidente Rilevante, notifica Industrie insalubri ecc.

5) se l'impianto in oggetto risultava in regola con tutte le normative e le autorizzazioni ambientali e sanitarie di cui al punto precedente e gli estremi degli atti relativi negli ultimi anni ai fini dell'accesso agli atti;

6) A quanti e quali controlli ex post é stato sottoposto lo stabilimento da parte di ARPAT, AUSL ed altri organi di controllo, in quali date e con quali esiti;

7) In generale se emergano altri profili di irregolarità dell’impianto, dei rapporti di lavoro, delle attività svolte, anche in relazione a possibili profili di illegalità, ed in riferimento al punto 1).

8) se è stata fatta una valutazione delle caratteristiche qualitative e della quantità di sostanze tossiche per l'uomo e nocive per l'ambiente immesse nell'ambiente

9) in base ai dati meteo ed alla ventosità nelle 24-48 ore successive all'evento quale sia stata la distribuzione sul territorio del Comune di Empoli e limitrofi della ricaduta di sostanze tossiche e nocive;

10) una valutazione circa le quantità e le caratteristiche delle sostanze tossiche e pericolose trascinate dalle acque di spegnimento del fuoco nelle acque superficiali

11) come verranno trattati i grandi quantitativi di rifiuti speciali pericolosi generatesi a seguito dall'incendio

12) se sia necessaria una bonifica del sito ed eventualmente delle aree limitrofe e, in caso affermativo, se la proprietà abbia già manifestato, al netto delle successive e più accurate valutazioni tecniche, la volontà d'agire in tal senso ovvero abbia avanzato a questa A.C. richieste di diversa natura."

13) se si possano prospettare danni sensibili ai raccolti e, nel caso, se siano ipotizzabili forme di indennizzo.

Fonte: Fabricacomune per la Sinistra - Empoli

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