Scarso rendimento, bullismo e abbandono scolastico: ecco come Asl 11, istituzioni, associazioni del territorio aiutano insegnanti e studenti

Da sinistra Rossella Boldrini, responsabile U.O.C. servizi sociali Asl 11, Brenda Barnini, sindaco di Empoli e Margherita Carloni, dirigente istituto scolastico comprensivo Montespertoli e coordinatrice rete scolastica Empolese Valdelsa

Una firma su un documento che porterà novità nel mondo scolastico quando gli insegnanti si troveranno di fronte a uno studente con problemi di disagio socio-relazionale. Un vero e proprio perfezionamento per rispondere non a una emergenza ma una necessità dove la scuola e tutti i soggetti in campo possano dare un contributo per cercare di riportare gli adolescenti sulla ‘retta via’. Questa mattina, venerdì 4 luglio, in palazzo comunale a Empoli, è stato sottoscritto un protocollo che definisce novità per l’iter che deve essere seguito quando un docente ha a che fare con un alunno che manifesta atteggiamenti  scolastici non adeguati che portano ad una difficile scolarizzazione ed a sofferti percorsi scolastici. Atteggiamenti  di disattenzione, di eccessiva irrequietezza,  o di bullismo e disimpegno, che, quasi inevitabilmente, si accompagnano a scarso rendimento, insuccesso ed abbandono scolastico o nei casi più gravi ad alienazione dalla realtà circostante stessa. Studenti, insegnanti e famiglie, una concatenazione di soggetti che va a correlarsi con la società e le associazioni del territorio per affrontare da vicino i problemi e i disagi. Non c’è una indicazione temporale, ma almeno una volta l’anno viene verificato il comportamento e i cambiamenti che ogni persona palesa. La collaborazione delle associazioni del territorio, la cosiddetta fase 3, è la novità sostanziale di questo accordo che viene limato e perfezionato.

 

Brenda Barnini, sindaco di Empoli: ”Questo protocollo va a colmare una lacuna enorme che c’era nel nostro territorio,  quando i ragazzi si trovano a fare i conti con le loro fragilità a farne le spese sono gli insegnanti e tutto il sistema relazionale della nostra comunità. Sono particolarmente orgogliosa di avere preso in dote questo percorso che finisce con questa firma e segna un nuovo inizio che parte oggi. L’intento è rimettere la scuola al centro senza lasciarla sola”.

 

Il documento prevede la creazione di un gruppo di lavoro che coinvolga in pratica tutti i componenti della rete sociale che ruota intorno al ragazzo o alla ragazza che ha problemi: riguarda tutti i gradi della vita scolastica, dalla scuola primaria alla secondaria, di primo e seconda grado; insomma dalle elementari alle superiori, passando dalle medie. Almeno 13 anni di scolarizzazione coperti da un unico iter, uguale per tutti.

 

Un accordo che viene firmato da tre soggetti: Brenda Barnini, sindaco di Empoli, in qualità di presidente della Conferenza dell’Istruzione Empolese Valdelsa, dalla professoressaMargherita Carloni, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Montespertoli, Coordinatrice della Rete Scolastica dell'Empolese-Valdelsa, da Rossella Boldrini, responsabile U.O.C. Servizi Sociali ASL 11. Presenti in sala anche alcuni dirigenti scolastici delle scuole primarie, secondarie e superiori dell’Empolese Valdelsa. In estrema sintesi si tratta di uno strumento innovativo per aiutare l’insegnante a non affrontare da solo i casi di disagio che rileva nella sua classe.

 

L’iter è stato programmato dal lavoro di assessori alla scuola, dirigenti scolastici e docenti, uffici comunali e Asl 11, coordinato da Riccardo Gambini dirigente dei Servizi alla Persona del Comune di Empoli, e va a integrarsi con la recente normativa dei cosiddetti BES, Bisogni Educativi Speciali. Il percorso coinvolge ovviamente la scuola, poi la famiglia dello studente, quindi la segnalazione giunge poi ai servizi sociali dell’Asl e quindi può essere chiamata in causa anche un’associazione che già opera sul territorio con i giovani. Gli ultimi due passaggi, vale a dire quello dell’azienda sanitaria e delle associazioni, rappresentano la vera novità del documento che si evolve in due 4 fasi: la rilevazione dei casi, l’assegnazione del caso a un insegnante tutor e la redazione di un Progetto Didattico Personalizzato, che nella fase tre può integrarsi con i servizi sociali e con l’associazione, a seconda della gravità del caso e della disponibilità della famiglia; la fase quattro prevede la verifica da parte dell’equipe in campo dei risultati del progetto che si conclude quando l’alunno dimostra risultati soddisfacenti.

 

Le associazioni che hanno dato la disponibilità a collaborare al progetto:

Associazione KappaErre, Cooperativa Zefiro, Centro Sportivo Italiano, Oratorio

Sant’Andrea di Empoli, Misericordia di Empoli, Cetra, Arci Empolese Valdelsa,

Agrado, Agesci Empoli 1-2-3, Cooperativa Sociale Colori, Coop. Eskimo, Caritas-Parrocchia

Cerreto Guidi, Cooperativa Indaco, Associazione L’Ottavonano, Circolo Arci Pozzale-Empoli.

Il protocollo per l'intervento integrato sul disagio socio relazionale Empolese Valdelsa

Tutte le notizie di Empolese Valdelsa

<< Indietro
torna a inizio pagina