"Non ci sono dubbi, quelli sono i resti di Caravaggio"

Un celebre autoritratto di Caravaggio

Sono passati quattro anni dal ritrovamento dei resti mortali di Caravaggio, e molti sono stati i dubbi sollevati sul ritrovamento.

In questi anni  e' continuata la ricerca, sia storico- documentaria, sia scientifica,  per dare maggiore consistenza al ritrovamento medesimo. In particolare, i documenti acquisiti sul cimitero di San Sebastiano  a Porto Ercole certificano che in quel luogo venivano sepolti solo gli stranieri e che le sepolture  nel periodo  che va dal 1600 al 1627, furono solo 48.  Nel 1627 i resti mortali presenti nella chiesetta di San Sebastiano vennero inumati in una fossa profonda, e nel 1956 vennero disseppelliti e trasferiti in una cripta dell' attuale cimitero. Su quei resti sono stati fatti tutti gli esami dalle Universita' di Bologna, del Salento e de l'Aquila.

Durante il dispiegamento dei resti presenti nel Cimitero, nel 1956, due ragazzi d'allora, presenti alla mesta operazione, Giovanna Anastasia e un altro di nome Pioppi, asseriscono di avere visto uno di questi resti avvolto in un discinto manto dei Cavalieri di Malta con vicino una pietra riportante il nome del grande pittore. Testimonianze trascurate per una loro sottovalutazione.             

I risultati degli esami compiuti sui vari resti hanno individuato in un resto mortale alcune caratteristiche : che era riconducibile al 1610, col carbonio 14, che aveva un' età fra i 38-40 anni, con l’esame istologico,  che aveva un' alta quantità di piombo e che gli esami del DNA compiuti su decine di persone portanti il cognome Merisio o Merisi avevano marcatori dei caratteri in comune.               Secondo una convenzione internazionale la probabilita' che si trattasse del Caravaggio era fra l' 85 e il 90%  per cento, senza tenere conto le prove storico- documentali o testimoniali.

Silvano Vinceti responsabile della ricerca ha dichiarato”A  tali prove scientifiche si aggiungono i risultati degli esami dei terreni compiuti sui resti mortali del “probabile” Caravaggio. Esami che confermano la sua provenienza dal cimitero di San Sebastiano, la rispondenza antropologica dei resti ossei ad un uomo di corporazione robusta e alto circa un metro  e settantacinque ( così riportano alcuni tratti fisici di Caravaggio).                  

Sulla base di questi elementi integrativi, le due testimonianze oculari acquistano un valore molto maggiore di quello dato inizialmente, e mi permettono di affermare che unendo dati scientifici, storico- documentari e queste due testimonianze, che il ritrovamento di Caravaggio è al di sopra di ogni ragionevole dubbio. E permette di chiudere sterili polemiche e scetticismo senza basi.”

Queste testimonianze erano già citate nel libro di Silvano Vinceti “L’enigma Caravaggio” (Armando Editore) e vengono ulteriormente sottolineate a pochi giorni(18 luglio)  dall’apertura del Parco Monumentale Funerario di Caravaggio a Porto Ercole.

Fonte: ufficio stampa

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