Confesercenti scrive all'assessore Nocentini: "Occorre tutelare l'occupazione e la qualità dei servizi turistici"

Lettera aperta all’assessore regionale al turismo, Sara Nocentini, da parte di Confesercenti:

 

“Ero giunto a quel livello di emozione dove s’incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito al cuore, la vita per me di era inaridita, camminavo temendo di cadere…” (Stendhal)

 

 

E' noto che la professione di guida turistica si caratterizza per la conoscenza specifica di un determinato territorio e al profilo professionale corrisponde pertanto un percorso di formazione disciplinato dalla legge regionale. La legge europea 97/2013, approvata dal Parlamento Italiano lo scorso anno, ha introdotto la guida nazionale a cui pero' ad oggi non corrisponde un percorso formativo disciplinato per legge, producendo un livellamento verso il basso della qualità dei servizi offerti attualmente e azzerando ogni garanzia di qualità per i destinatari di quei servizi, costretti, principalmente dagli operatori internazionali che controllano i grandi flussi turistici, ad un rapporto banale e superficiale con il nostro straordinario patrimonio culturale . L'incertezza e la concorrenza sleale porta alla chiusura delle partite IVA, le nuove guide abilitate a loro volta non le aprono, alimentando il precariato, mentre le guide straniere dell'est Europa, laureate in lingue occidentali, si abilitano nei loro Paesi d'origine con 40 ore di corso di formazione e vengono assoldate dai tour operator dei Paesi a economie trainanti come la Germania, per fare la guida in Italia su tutto il territorio nazionale. E' evidente che questa situazione sta alimentando una dilagante disoccupazione e un impoverimento del nostro Paese, che vede delocalizzare la nostra figura professionale a tutto vantaggio non certo dei destinatari dei servizi, ma dei pochi grandi tour operator d'oltralpe che la fanno da padroni.

Sul fronte interno il governo con il “decreto cultura” sta regalando l'oggetto della nostra professione al ristrettissimo numero di imprese che hanno acquisito la gestione dei grandi poli museali e, fra questi, in modo particolare a Civita, il colosso che gestisce in modo privato e a scopo di lucro la più alta concentrazione di patrimonio storico artistico pubblico esistente al mondo, badando bene di prendere in considerazione soltanto le strutture più prestigiose ed evitando di interessarsi della vastissima rete diffusa sul territorio (non gli conviene, troppo dispendioso) e che già ora, abusando della sua posizione dominante, intercetta tutti i clienti delle guide turistiche, che ovviamente devono prenotare gli ingressi nei principali musei statali transitando obbligatoriamente dai suoi canali.

 

L'articolo 8 del “decreto cultura” promette qualche migliaio di assunzioni per servizi di accoglienza e valorizzazione del patrimonio storico artistico senza specificare in che cosa consistono questi servizi e se ed in quale misura si discostino dalle visite guidate, oggetto appunto della professione di guida turistica. La grande ambiguità di questa situazione è accentuata anche da quanto prevedono i contratti di lavoro stipulati per il personale ausiliario dei musei statali, che prevedono per quei profili anche la possibilità di svolgere la funzione di guida, pur non disponendo dei relativi titoli abilitativi previsti dalle leggi regionali. Il probabile risultato di questa geniale operazione, noi temiamo, sarà quello di inserire nei ranghi delle società che gestiscono i grandi musei statali qualche migliaio di neolaureati con contratti precari, estromettendo al contempo, di fatto, diverse decine di migliaia di guide turistiche regolarmente abilitate. Per questo è indispensabile si chiariscano ora le finalità di tale norma e le modalità di accesso per quei servizi di accoglienza.

 

A nome delle migliaia di guide turistiche toscane regolarmente abilitate,  chiediamo pertanto all'assessore al Turismo Nocentini, di sostenere, in tutte le occasioni di confronto con  il Governo, la nostra richiesta di soppressione della norma che prevede l'istituzione della guida turistica nazionale e di chiarimento rispetto alle finalità dell'art. 8 del “decreto cultura”. All'assessore Nocentini chiediamo inoltre di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, al fine di tutelare l'occupazione nella nostra Regione, la qualità dei servizi turistici relativi all'accoglienza e alla valorizzazione del territorio nel suo complesso e dell'offerta culturale in specifico, in un'ottica di sviluppo che abbia una ricaduta sul territorio, soprattutto in termini di sostenibilità, in linea con una politica di sostegno dell'occupazione sul territorio.

Riteniamo che la professione di guida turistica debba essere considerata una funzione strategica in una Regione e in un Paese ad altissima vocazione turistica, determinata dall'impareggiabile patrimonio culturale in tutte le sue declinazioni.

In questo quadro, formuliamo una ultima considerazione, in relazione al protocollo che la Regione ha firmato con il Ministero dei Beni culturali pochi giorni fa, presentato dalla stampa in maniera non chiara. Il quadro di interventi prospettato nel documento è assolutamente interessate ed innovativo, particolarmente se letto nel contesto delle opportunità offerte dal POR FESR 2014-2020. Auspichiamo sia possibile partecipare al confronto previsto fra Ministero e Regione, nell'ottica di valutare proposte capaci di integrare al patrimonio culturale (non solo quello “BIG” ma anche quello minore e diffuso), l'offerta ed i servizi turistici della nostra Regione. Questo confronto riteniamo potrebbe costituire una occasione importante per impostare innovative strategie di sviluppo per il turismo della Toscana.

Fonte: Confesercenti Toscana

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