Norme sul commercio, la Corte costituzionale boccia alcune disposizioni

Franco Marinoni

La Corte costituzionale ha dichiarato illegittime alcune norme sul commercio della Regione Toscana in quanto contrastanti con il principio di concorrenza, che è competenza dello Stato.

Secondo la sentenza della Corte, in Toscana la normativa prevede oneri non presenti in altre regioni per l'apertura e la modifica delle grandi strutture di vendita, e boccia quindi alcune regole imposte agli operatori  - come la distanza minima tra le strutture e la necessità di utilizzare fonti rinnovabili di energia.

Per gli outlet boccia la attuale norma dell'indicazione del "solo prezzo finale di vendita", che secondo la Regione Toscana evitava semmai la concorrenza sleale nei confronti dei negozi tradizionali, i quali possono effettuare sconti solo in determinati periodi dell'anno.

Bocciati anche gli oneri aggiuntivi per l'apertura di distributori di carburante.

Commenta la sentenza il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: "Siamo i primi a voler difendere la concorrenza e il libero mercato.

Ma concorrenza significa anche opportunità di acceso al mercato per tutti, e non solo per i grandi e i forti. Inoltre le norme regionali, che avevano tenuto conto delle nostre indicazioni, avevano lo scopo di alimentare uno sviluppo rispettoso delle tradizioni e del territorio, che per la Toscana sono patrimonio non solo sociale ma anche economico. Le norme europee a favore della concorrenza e del libero mercato devono essere interpretate in un'ottica di equilibrio delle diverse componenti economiche e delle esigenze del territorio".

Fonte: Confcommercio Toscana

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