
Si è concluso nei giorni scorsi il progetto "Il filo che scorre", promosso dall'associazione "Mani attive" con il Comune di Cascina e l'istituto comprensivo "Falcone" di Cascina. Per un intero anno scolastico i bambini e le bambine della classe quarta B e quinta B della scuola primaria "Galilei" e della classe quinta della scuola primaria Ciari hanno imparato l'arte del ricamo, il macramè, l'uncinetto la lavorazione a maglia e alla fine sono stati capaci di realizzare quadri di stoffa, scarabocchi di lana, centrini da tavola, tutti esposti al Circolo Scherma di Navacchio, dove i ragazzi si sono divertiti anche ad insegnare ai propri genitori le tecniche del ricamo.
«Siamo di fronte ad una vera e proprio bottega d'arte -ha detto Silvia Innocenti, assessore alla scuola di Cascina- dentro la quale si sono trasmessi saperi, tecniche, manualità che hanno fatto scoprire ai bambini una realtà finora sconosciuta, o conosciuta attraverso i racconti dei nonni. Si è costruito un ponte generazionale grazie all'impegno di volontari ed insegnanti, che hanno arricchito con passione l'insegnamento attraverso curiosità, idee e partecipazione».
«La proposta parte dalla considerazione che la tecnologia la fa da padrona in qualsiasi attività infantile, sia a scuola, sia nel tempo libero -dice Angela Vannucci, presidente dell'associazione "Mani attive"- a detrimento della curiosità, dell'osservazione, della manualità. Il filo che scorre tra le mani dei bimbi, sia esso di lana, juta, cotone, lino, canapa, oppure grosso, fino o ritorto, vuol far riscoprire ai bambini l'uso delle mani mosse dal desiderio di creare. Tra carte disegnate, stoffe dipinte con il filo, matasse, gomitoli e strumenti da lavoro, i ragazzi hanno imparato a concentrarsi sulle loro opere manuali e sulla progettazione dei singoli lavori, avvalendosi di concetti matematici e geometrici»
Fonte: Comune di Cascina - ufficio stampa
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