
Presso la sede provinciale della CNA di Pisa a La Fontina (San Giuliano Terme) si è tenuta una conferenza stampa per denunciare la situazione di stallo circa la impossibilità di effettuare le revisioni dei mezzi pesanti sul territorio provinciale né presso i centri di revisione autorizzati della provincia di Pisa e nemmeno presso i locali uffici della Motorizzazione che non hanno le strutture idonee per questo tipo di interventi.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Massimo Capecchi presidente FITA CNA di Pisa, Maurizio Bandecchi coordinatore Fita CNA, Marco Abbondandolo Confarca, Massimo Mosi Unasca (due sigle in rappresentanza delle agenzie di pratiche auto) e alcuni titolari di officine abilitate come centri di revisione per i mezzi pesanti (Valiani, Europa, Coppini, Valdera Truck) i quali, nell’illustrare il problema, hanno esplicitato la richiesta di una rapida soluzione. Presente anche una azienda che si è vista sequestrare il mezzo per mancato aggiornamento degli archivi ufficiali dai quali non risulta effettuata una revisione che invece è stata fatta (con tanto di timbri e testimoni). Ma casi particolari a parte nel corso della conferenza stampa sono emersi problemi a 360° per il locale tessuto produttivo: “Nella provincia di Pisa – hanno spiegato Maurizio Bandecchi della CNA- ci sono migliaia di mezzi pesanti immatricolati sia come conto proprio che come conto terzi che ogni anno devono essere revisionati per poter circolare in sicurezza. Si capisce bene come, se si fanno solo poche decine di revisioni all’anno, ritardi, confusione, aggravi economici e perdite di tempo sono fra le prime conseguenze. Ci sono i danni indiretti alle imprese della nostra provincia che devono recarsi altrove (Lucca, Firenze, Livorno, ma con sempre maggiori accumuli di ritardi) e ci sono le imprese che hanno danni diretti per mancato lavoro come i centri di revisione e le agenzie”. “Senza revisioni i nostri mezzi stanno fermi e così pure i dipendenti: davvero si vuole permettere tutto questo?” Si domanda Massimo Capecchi.
“Siamo al collasso - denunciano i rappresentati di Confarca Marco Abbondandolo e Massimo Mosi di Unasca – i nostri clienti sono bloccati da questa situazione di empasse, ma hanno l’esigenza di far viaggiare i loro mezzi quindi ci dobbiamo rivolgere alle Motorizzazioni di altre province con aggravio di costi e tempi, senza contare il fatto che per loro non siamo una priorità”. Lo stesso vale per i centri di revisione che lavorano a ritmo ridotto a causa dello stop degli uffici pisani, “ma gli investimenti per adeguare le nostre strutture per i collaudi li abbiamo fatti e si tratta di investimenti del valore di decine di migliaia di euro: se stiamo fermi il danno per noi è enorme. E i nostri clienti scappano nelle province vicine: non ci pare giusto”. Sconosciute o meglio non spiegate le cause: mancanza di personale? mancanza di fondi per le trasferte degli ispettori e per le strutture? Il fatto è che un servizio indispensabile come le revisioni - perché obbligatorio per i titolari dei mezzi - è di fatto azzerato.
“Chi può ci aiuti a risolvere questo caso di mala burocrazia” è l’appello comune dei presenti, alle autorità competenti per vedere di metter mano ad un caos organizzativo che è già all’attenzione del Ministero dei Trasporti a Roma. Sono però le soluzioni a mancare. E con l’estate alle porte, e relative ferie, i problemi già enormi rischiano di diventare giganteschi.
Fonte: CNA provinciale di Pisa
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