Ballottaggio, Orsi (Rifondazione Comunista): "Manca una distinzione tra scelte di destra e di sinistra, se ci sarà, ci faremo trovare attenti"

Cinzia Orsi

Cinzia Orsi (Sinistra Europea Rifondazione Comunista) interviene in vista del ballottaggio a Certaldo:

Le elezioni amministrative ci consegnano in zona un PD che consolida inequivocabilmente la sua forza, anche in quei comuni dove ha offerto in campagna elettorale, per beghe interne, un immagine per niente attrattiva, nonostante una proposta programmatica senza sussulti ed una sostituzione obbligata del ceto istituzionale.
Ci sembra evidente il trascinamento a livello locale dell'effetto Renzi, che contrassegna una nuova fase politica.
Il dato politico di fondo che emerge è che si consolida il PD targato Renzi, un partito approdato, con la sua elezione a segretario, in modo definitivo nel campo della cultura liberale, tanto da divenire oggi l'apprezzato referente dei dettami e degli interessi del capitale finanziario internazionale, basti pensare alla precarizzazione definitiva del lavoro e dei lavoratori e, di fatto, alla libertà totale di licenziamento con la Jobs act (passata inosservata per la contemporanea mancia di 80 € elargita, confidando sul disperato “meglio di niente” di democristiana memoria), al progetto di privatizzazione di quel che è rimasto ancora del patrimonio pubblico o ancora alle riforme istituzionali ed elettorali proposte di stampo reazionario.
La conseguenza vera sul nostro territorio è che la politica che conta, quella che riguarda tariffe, bollette ed indirizzi sarà delegata sempre più ai Consigli di Amministrazione delle Aziende così dette “partecipate”, cioè quel sistema decisionale verticistico composto da sempre dallo stesso monolitico ed interscambiabile apparato, e che ha di fatto annullato il ruolo di indirizzo e di controllo dei Comuni.
Il ballottaggio a Certaldo potrebbe fornire effettivamente l'occasione di frapporre un ostacolo a tale prospettiva.
Smantellare questo sistema, ridando al Consiglio Comunale una centralità decisionale e di verifica cogente sulle Partecipate, dovrebbe essere il vero punto di discrimine per una auspicata controtendenza, dal momento che esplicherebbe la volontà politica di contrapporre nel concreto i bisogni primari agli interessi di mercato.
Notiamo però che si insiste su quello che noi riteniamo un limite strategico, cioè la mancata distinzione tra scelte di destra e scelte di sinistra, un assioma culturalmente e politicamente inaccettabile, funzionale solo a quello stesso sistema che si dice di voler abbattere, perseverando invece nell' indirizzare la battaglia, in modo unidirezionale, sulla capacità gestionale passata, con una retorica autocelebrativa un pò fastidiosa, che suscita poco interesse.
Viceversa un pronunciamento di merito sulle questioni poste ci troverebbe attenti.

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