
Domani nella sede della fabbrica toscana, l’agenzia Klaus Davi selezionerà 10 volti per realizzare un video finalizzato a salvare i 97 lavoratori della Seves e le loro famiglie.
Il casting inizierà alle 14.00. L’obiettivo è di realizzare dei filmati per sensibilizzare la politica romana sulla vicenda della Seves. L’azienda toscana, nonostante rappresenti l’eccellenza del made in Italy nel mondo e sia leader nella produzione di vetrocemento e rivestimenti in vetro, chiuderà i battenti il 9 luglio data nella quale si saranno esauriti tutti gli ammortizzatori sociali dei 97 lavoratori toscani.
“E’ inaccettabile che la tv ed i telegiornali nazionale e internazionali non si occupino della vicenda” Afferma perplesso Klaus Davi che aggiunge: “la Seves ha realizzato opere in tutto il mondo, divenendo di fatto ambasciatore della qualità del nostro paese. Il grattacielo a Tokyo di Hermes ne è un esempio. Una Torre di 15 piani progettata dall’architetto di fama internazionale e senatore a vita italiano Renzo Piano. Parliamo di un’eccellenza del made in Italy”.
La “Lanterna di Hermès” ha una facciata costituita da 13 mila mattoni di vetro Seves glassblock della straordinaria dimensione di 42,8 centimetri di lato realizzati dall’azienda fiorentina, con le stesse dimensioni dei celebri foulard Hermés ed è considerata un modello di architettura moderna.
Le stesse mattonelle della Seves, già viste in film come “a Beautiful Mind” e in ER, sono state utilizzate anche per costruire la scenografia della fortunatissima terza edizione del Grande Fratello con numeri da capogiro: oltre 1.000 mattonelle di vetroarredo, un peso superiore alle 2,4 tonnellate per una struttura che invece comunicava leggerezza e trasparenza.
“Possiamo cancellare un prodotto che tanto ci ha dato lustro nel mondo?”. Si domanda Davi. “Chiudere la Seves è un crimine contro l’Italia, contro l estetica, contro il lavoro”.
Il massmediologo conclude: “Colgo l’occasione per ringraziare anche la senatrice Alessia Petraglia di Sel che ci sta aiutando in questa opera di sensibilizzazione”.
Fonte: Ufficio Stampa
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