
Pubblichiamo gli interventi di Agnese Pittari e Tommaso Bertelli, candidati di 'Questa è Empoli', sui temi della cultura.
"Il patrimonio artistico ed archeologico del territorio di Empoli è estremamente ricco e diversificato, ma purtroppo poco conosciuto. I principali centri espositivi della città quali il Museo della Collegiata, il Museo del vetro e la Casa del Pontormo necessitano di interventi mirati a pubblicizzarli e ad attirare visitatori.
Come? In modo semplice e poco dispendioso: mediante l’organizzazione di eventi originali.
Il Ministero e la Regione Toscana hanno istituito durante il corso dell’anno numerose giornate dedicate a coinvolgere i cittadini nei luoghi di cultura. Tra questi la “Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo”, un giorno in cui il museo si trasforma in un posto animato, colorato e rumoroso dove il personale addetto coinvolge i bambini ed i genitori in laboratori sperimentali didattici e divertenti in cui si modella l’argilla, si preparano i colori degli affreschi ecc. I dati indicano come un museo toscano che ha partecipato a questo evento abbia registrato 450 presenze giornaliere a fronte delle 20-30 di una normale domenica. Per coinvolgere anche i musei di Empoli basterebbe la semplice adesione, totalmente priva di costi per il Comune dato che queste giornate sono pubblicizzate dal Ministero.
L’obiettivo è di far diventare i musei enti promotori di iniziative rivolte a tutte le fasce di età, proponendo anche nella nostra città una serie di eventi che hanno riscosso grandi successi dove proposti: aperture serali con aperitivo e dj set, colazioni con dolci e pasticcerie ed altri ancora, tutti ovviamente allestiti in spazi adatti a non mettere a repentaglio la sicurezza delle opere d’arte. Le esperienze fatte in altri musei della Toscana indicano come in queste occasioni l’incasso di un solo giorno serva a coprire le spese di gestione dell’intero mese.
Molto del patrimonio del territorio è invece completamente sconosciuto perché non fruibile. La sede del Gruppo Archeologico del Medio Valdarno è ricchissima di reperti che raccontano la storia dei nostri antenati e ce li descrive come artigiani, ceramisti e commercianti. In tal senso si propone un potenziamento della nuova sede del Gruppo Archeologico, situata in Piazza XXIV Luglio, come luogo di aggregazione: oltre ai corsi di restauro aperti a tutta alla cittadinanza e gratuiti (come del resto lo sono sempre stati), questo può diventare un luogo didattico e di ricerca aperto in orari serali e nei fine settimana. Verrebbe qui inoltre esposta ed ulteriormente valorizzata la Collezione Mantellassi che raccoglie circa 200 reperti archeologici di notevole importanza. L’apertura della sede del Gruppo in orario notturno servirebbe anche a rivitalizzare questa parte del centro storico, oggetto di un più ampio progetto di riqualificazione.
Infine la Casa del Pontormo potrebbe diventare la sede ideale per esposizione e mostre di opere arte contemporanea.
Fondamentale risulta una nuova ottica della gestione museale; troppo spesso sono state investite ingenti cifre per le sedi e gli allestimenti, non considerando nel budget le effettive spese necessarie per mantenere aperte le strutture, come il personale o la pubblicità; per questo motivo talvolta i musei si trasformano, già poco tempo dopo l’inaugurazione, in strutture prive di visitatori e con il passare degli anni, se non rinnovate, antiquate dal punto di vista espositivo. Diventano pertanto centri statici per la comunità invece di svolgere la loro vera funzione di luoghi promotori di cultura e elementi di forza del territorio capaci di attirare visitatori, turisti e di portare ricchezza, non solo culturale dal valore inestimabile, anche economica alla città.
Rendere nota la storia di Empoli è fondamentale per recuperare le proprie tradizioni ed origini. L’obiettivo è rendere giustizia a questa città, considerata fino a pochi anni fa quasi completamente priva di storia e di dare una nuova idea di museo, non più come luogo “cupo e silenzioso”, ma spazio generatore di idee e vita pienamente integrato con la città".
Agnese Pittari
“Empoli non deve più essere una città di passaggio ma una città dove le persone si fermano volentieri”
"La cultura, da un punto di vista antropologico, viene presentata come un processo di un insieme di esperienze che diventa patrimonio condiviso da tutti i membri della società. Un insieme di codici comportamentali che forma, così, un gruppo eterogeneo di persone dal senso spiccato di collettività.
Credo che partendo da questa definizione si possa intuire quale sarebbe, per me, l’idea di valorizzare e diffondere la cultura nel nostro territorio. Eventi non particolarmente “difficili…aulici” di far cultura ma varie occasioni durante le quali, in forme diverse sia per provenienza etnica che geografica, si possa coinvolgere la cittadinanza nell’ apprezzare stili variegati magari non conosciuti fino a quel momento.
L’idea sarebbe di programmare eventi , ripetibili nel tempo, ( perché no a scadenze prefissate ) che possano interessare non solo la popolazione di Empoli ma anche e soprattutto i non-empolesi.
Niente di specialistico o esclusivo, volti, cioè, verso una sola forma di arte oppure ad un solo target di persone. Eventi che possano fornire più lati della stessa medaglia così da attirare persone che, pur se interessate ad un solo aspetto , possano appassionarsi anche a qualcosa di nuovo e di diverso.
Dobbiamo iniziare dai giovani, partendo dalla scuola di primo grado proseguendo poi nelle varie fasce d’età. Fare in modo che gli alunni della scuola primaria possano conoscere la loro città prima di tutto con tutte le sue opere d’arte; penso alla Pinacoteca, a S. Agostino, alla Collegiata a S. Michele a Pontorme …. E riscoprire con loro parti di Empoli ormai dimenticate come le antiche mura oppure il vecchio ghetto ebraico.
Il Premio Pozzale, che già ha coinvolto alunni del Liceo “Pontormo” , potrebbe “aprire” una sezione dedicata agli alunni della scuola di 2° grado proponendo come premio la pubblicazione di quanto hanno scritto.
Visto l’interesse crescente verso Slow-Food organizzare una mostra-mercato di prodotti eno-gastronomici di una specifica zona geografica con la possibilità di assaggiare pietanze preparate dai vari cuochi dei ristoranti empolesi che possono prestarsi, così, a sperimentare cucine di altre regioni e perché no di altre nazioni. E in parallelo una parte dedicata alla tradizione culturale dell’area geografica di appartenenza con percorsi e spettacoli itineranti.
Un mercatino di bri-à-brac che, partendo dalla centralissima piazza del Popolo arrivi fino a ciò che resta della Porta Pisana ( Perdonate la chiosa ma non sarebbe meglio un restauro integrativo come stanno facendo a Berlino? Ovviamente riferito alla Porta) affiancato da una mostra-mercato di vero antiquariato (mobili, dipinti, oggettistica etc . etc.) nel convento degli Agostiniani.
Visto che il Centro Studi F. Busoni si impegna con varie attività per la diffusione della musica organizziamo un concorso musicale “Busoni – Città di Empoli “ rivolto questo a giovani musicisti non ancora diplomati e che partecipino con qualsiasi tipo di musica, dalla classica all’hip hop, e per ogni categoria il vincitore potrà tenere un saggio delle sue capacità alle serate organizzate dal Centro.
Cerchiamo di potenziare e sfruttare ciò che già abbiamo incrementando le opportunità per i giovani empolesi e non. Faccio mia una frase di Brenda Barnini “Empoli non sia una città di passaggio ma una città dove le persone si fermano volentieri”
Vorrei creare un tale entusiasmo intorno alla nostra città che porti le persone dei luoghi vicini a dire: cosa facciamo in questo fine settimana? Andiamo a Empoli perché c’è….."
Tommaso Bertelli
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