Nota con 101 firme di 'Democratici' per Baldi: "Tancredi voleva il cambiamento, Deidda no. Nella lista Ricostruiamo tanti temi condivisi"

Serena Saglimbeni, a sinistra, e Laura Lucci (foto gonews.it)

"Che la maggior parte dei “Tancrediani”, tra cui moltissimi sostenitori, tanti iscritti al partito democratico e alcuni dirigenti del pd stia all’interno della “Lista civica BALDI Sindaco – Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli”, è stato seriamente e dovutamente dettato da una serie di cause e motivazioni. Una di questi è che Patrik Tancredi aveva puntato la sua campagna elettorale sulla ricerca di un vero “Cambiamento”, all’interno delle Politiche locali. Una politica in grado di riportare ai cittadini Santacrocesi il recupero del loro territorio.

Tra i punti del suo programma elettorale vi erano, tra gli altri: la creazione di un’osservatorio costante sulla sicurezza cui e la creazione di un sistema di videosorveglianza su tutto il territorio comunale, un servizio di pronto intervento per le manutenzioni ordinarie, la promozione del centro storico e dell’intero territorio e l’assessorato per Staffoli. Tutti punti che si ritrovano nelle linee programmatiche della lista civica, ma non certo in quelle della Deidda.

Con la sua volontà di proseguire il cammino intrapreso con la vecchia Giunta di Centro-Sinistra, con la sua alleanza con SEL e sul finale anche con i socialisti, la candidata Deidda, raffigura solo una logora politica, in continuità con il solito apparato di partito. Essere “renziano” racchiude in se l’adozione d'idee e di visioni di “cambiamento” di un vecchio sistema di fare politica, che non ci pare appartenga al partito democratico di Santa Croce e neppure alla sua candidata.Sempre sul principio della coerenza e dell’onesta, poi, sta il fatto che chi ha sostenuto la candidatura di Tancredi non poteva rimanere all’interno del partito, dopo che era stato dato l’ultimatum rispetto ad una motivata e dimostrata richiesta di pulizia e trasparenza al suo all’interno. Dopo aver asserito esplicitamente che, se questo passaggio non fosse avvenuto, i “Tancrediani” avrebbero fatto altre scelte. Infatti, questo è quello che noi, con coraggio e determinazione, abbiamo fatto.Tutto ciò dimostra che la Deidda è una candidata zoppa e che il partito democratico di Santa Croce è spaccato. Quindi, noi chiediamo al suo segretario, Massimo Bertacca, di dimettersi in quanto responsabile, per la carica che rappresenta, dei dissesti che stanno dentro al suo partito. A partire dalle ombre sulle votazioni delle primarie, per passare alla composizione delle candidature nella lista elettorale che vede al suo interno la “parentopoli” tra gli assessori e i corrispettivi fratello o figlia, per poi arrivare alle nomine dei “parenti stretti” nelle liste degli scrutatori per le prossime amministrative".

I DEMOCRATICI PER BALDI

I CENTODUE SOSTENITORI