Apoteosi Sesa, lo scudetto è servito. Mister Gaini: "Senza un collettivo non si arriva fin qui". Storify della finalissima

(foto gonews.it)

Bassa ai quarti, Sovigliana 1999 in semifinale, La Fonte al Castellani. La vittoria della Sesa è sostanzialmente l'apoteosi di un gruppo che nel corso della stagione ha saputo compattarsi. Una squadra giovane ma al tempo stesso esperta, un collettivo solido che dopo anni di vorrei ma non posso è riuscita finalmente ad entrare nell'Olimpo del Calcio Uisp.

La truppa di Moreno Gaini non era mai arrivata tanto avanti in campionato. Sempre fuori ai quarti, per loro era la prima volta al Castellani. “Siamo contenti di aver vinto al primo colpo – spiega il tecnico degli empolesi – e devo ammettere che è stata una grande finale. Nel primo tempo abbiamo sofferto un po', ma nella ripresa, grazie ad alcuni aggiustamenti tattici, abbiamo fatto noi la partita”.

La dedica è tutta per il gruppo. “E' giusto che se la godano i ragazzi – dice ancora Gaini – perchè hanno disputato un campionato eccezionale. Senza un collettivo solido non si arriva fin qui”.

Il mattatore della serata è stato Marco Capriotti. Passato alla Sesa dopo l'esperienza al 4 Mori, per lui il gol in finale è stato il coronamento di un anno fantastico. “Ho trovato un gruppo sensazionale – dice l'attaccante – e non ho mai avuto problemi ad ambientarmi. Il gol al Castellani è stato bellissimo: ho controllato bene la palla, sono stato bravo a prenderla nel modo giusto. Quando l'ho vista entrare in porta sono esploso”.

Ma i complimenti vanno anche alla Fonte. I castellani sono arrivati alla finale dopo un cammino straordinario. Anche per loro era la prima volta. Ci hanno provato, ma è andata male. Bella comunque la dedica finale per il loro ex compagno di squadra Stefano Taddei, scomparso qualche anno fa in un tragico incidente stradale sulla 429. Quel 'giocherai sempre con noi' è stata una delle cose più belle della serata del Castellani. Da lassù si sarà sicuramente divertito nel vedere i suoi amici giocare la finale.