
'Sabato sera un Assistente capo della Polizia penitenziaria in servizio nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino è stato aggredito da un internato''. Ne da notizia Donato Capece, Segretario Generale del SAPPE, Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria. ''L’internato - spiega Capece -, nel mentre il collega era intento a chiudere una cella, gli ha sventato un pugno al volto. Poi ha proseguito con spintoni facendo sbattere l’assistente con la testa al vano delle scale del reparto”. Solo la prontezza di riflessi del collega, che riusciva a divincolarsi, evitava conseguenze più gravi. ''Si tratta di un fatto gravissimo e chiediamo all'Amministrazione locale di assumere le iniziative disciplinari previste dall'ordinamento penitenziario. Non è tollerabile che il personale di polizia penitenziaria debba subire anche le aggressioni degli internati, i quali non rispettano le regole previste dall'ordinamento. La situazione degli OPG e del personale di Polizia Penitenziaria va assolutamente rivista. E’ slittata anche la proroga della chiusura del 1 aprile e gli OPG continuano ad essere dei contenitori di relitti umani, iperaffolati, con scarse risorse economiche e posti nell’impossibilità di svolgere quelle attività di cura e assistenza per cui sono demandati”.
E sul rinvio della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari , il SAPPE rileva “quanta grave superficialità contraddistingua questa grave specificità penitenziaria. È grave che, dopo tutto quello che è stato detto sulla precarietà delle strutture, non si è stati in grado di realizzare le alternative per il superamento degli Opg: questo segna il fallimento delle politiche della giustizia in questo Paese sulla detenzione degli internati. È assurdo che si sia perso così tanto tempo e vi siano ancora tante incertezze sul dove e come saranno successivamente custoditi i malati di mente che sono oggi detenuti nelle varie E l’Amministrazione Penitenziaria a guida Tamburino e Pagano è colpevolmente silente su questo tema e si guarda bene dall’informare i Sindacati anche sul futuro lavorativo dei poliziotti impegnati negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Ma è grave che non essere stati in grado entro il termine previsto dalla legge di sapere dove andranno gli oltre mille responsabili di gravi reati oggi detenuti negli Opg. Se il percorso è lo stesso che, dall’oggi al domani, ha trasferito la sanità penitenziaria al servizio sanitario nazionale siamo preoccupati.”
E conclude, Capece: “Lo avevamo previsto: troppo semplice dire chiudiamo gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. E poi? Quel che serve sono strutture di reclusione con una progettualità tale da garantire l’assistenza ai malati e la sicurezza degli operatori. Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari hanno risentito nel tempo dei molti tagli ai loro bilanci. Ma colpevole è anche una diffusa e radicata indifferenza della politica verso questa grave specificità penitenziaria, confermata dall’incapacità di superare davvero gli Opg. Se i politici, a tutti i livelli, invece delle solite passerelle a cui si accompagnavano puntualmente anatemi e demagogie quanto estemporanee soluzioni, si fossero fatti carico del loro ruolo istituzionale, avrebbero per tempo messo le strutture psichiatriche nelle condizioni di poter svolgere al meglio il loro lavoro, poiché le condizioni disumane in cui versano gli Opg sono il frutto di una voluta indifferenza della società civile, dei politici, ma soprattutto dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria”.
Fonte: Sindacato Sappe
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