Ultimo consiglio comunale, il centrodestra si astiene sul regolamento urbanistico ma non risparmia critiche alla giunta sul 'project'

La sala del consiglio comunale di San Miniato

All’attenzione del Consiglio comunale è stato sottoposto il nuovo Regolamento Urbanistico.

A parere del gruppo consiliare di centrodestra la proposta di nuovo Regolamento approdata in consiglio comunale presenta considerevoli miglioramenti rispetto al precedente  documento urbanistico approvato il 21 aprile 2008. Il nuovo testo tenta di porre rimedio alle numerose incongruenze del passato,  con l’obiettivo di mettere a disposizione dei cittadini un documento aderente alle reali necessità,  oltreché un documento di più facile consultazione.

Poiché la proposta di nuovo Regolamento Urbanistico contiene anche parti non condivisibili e considerato che il documento in questione per diventare definitivo deve attendere le osservazioni che verranno avanzate dai cittadini, il gruppo consiliare di centrodestra ha ritenuto al momento di esprimere un voto di astensione in merito alla iniziale proposta, riservandosi di rivalutare il testo del Regolamento quando esso avrà forma definitiva.

Al termine dell’iter procedurale previsto dalla legge sapremo se davvero saranno state rimosse tutte quelle procedure che hanno fatto si che per arrivare alla definizione di una pratica edilizia fossero necessari  300 giorni.

La vischiosità di norme e procedure urbanistiche non è l’unico motivo dello stallo che si è registrato nella vita economico-amministrativa di San Miniato. Altro elemento di forte freno allo sviluppo del nostro comune è stato anche il famigerato contratto di project financig stipulato nel 2005 con il Consorzio Etruria e soci e mai approvato dal Consiglio comunale.

Il contratto di proiect financing, la cui esistenza e il relativo contenuto  sono stati portati a conoscenza dei cittadini grazie al certosino lavoro di ricerca e analisi del gruppo consiliare del PDL,  è un contratto di fornitura e servizi del valore di svariati milioni di euro. Un contratto pagato anticipatamente dal Comune per avere realizzate importanti opere pubbliche, opere  che in gran parte non sono state mai realizzate, e  in alcuni casi neppure avviate.

Per comprendere i danni prodotti dal project financing è sufficiente tentare di immaginare quale sarebbe stata la situazione complessiva della città di San Miniato in termini di viabilità e di servizi se il parcheggio del Cencione fosse stato raddoppiato con l’inserimento di cento posti macchina gratuiti. Oppure quale sarebbe stata la viabilità del capoluogo  con la costruzione di via Sasso e la predisposizione da parte del Comune di nuovi parcheggi, cosa quast’ultima assolutamente vietata dal contratto in questione.

Tutti i parcheggi, circa 500, ceduti in gestione per 45 anni al Consorzio Etruria e soci  non hanno consentito al Comune di utilizzare tale leva, rendendola al bisogno più flessibile,  per tentare di impedire la desertificazione del capoluogo.

Ed infine è necessario domandarsi cosa il Comune avrebbe potuto fare in favore dei cittadini con i milioni di euro, rata annuale di circa 200 mila euro,  inutilmente pagati al Consorzio Etruria e soci.

Per quanto detto è  evidente che dal contenuto definitivo del Regolamento Urbanistico e dalla risoluzione del problema project financing, dipenderanno le sorti future della nostra comunità.

Fonte: Roberto Ferraro - Consigliere comunale a San Miniato

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