
Il prossimo sabato, 5 aprile, alle ore 17, a Fucecchio, presso la Fondazione Montanelli Bassi sarà presentato il libro di Mario Catastini, “Le usanze fucecchiesi, modi di vivere e di fare”. Come nel caso della precedente opera di Catastini (“Storia di Fucecchio, fatti, personaggi ed eventi”), presentata poco più di un anno fa, il libro è curato da Giacomo Pierozzi e le offerte ricavate dalla distribuzione andranno alla Fondazione “In Cammino onlus” nata per affiancare il C.E.S.A.T. (Centro di Eccellenza Sostituzioni Articolari Toscana), che ha sede presso l’ospedale di Fucecchio ed è diretto dal prof. Massimiliano Marcucci.
In questo libro Catastini esplora le tradizioni fucecchiesi, intrecciando storia, cronaca e ricordi personali. L’autore considera infatti le usanze come altrettante preziose tracce che ci aiutano a capire il passato e quindi l’identità più profonda di un paese: come ogni fatto umano esse nascono, si sviluppano e muoiono perché il contesto storico le alimenta o le fa precipitare nell’oblio. Ecco perché è importante documentarle prima che se ne perda del tutto la memoria.
Il libro è diviso in sei lunghi capitoli in ognuno dei quali le tradizioni sono descritte seguendo l’ordine cronologico o logico. Nel primo, ad esempio, sono esaminate le usanze legate al calendario liturgico, e sono quindi raccontate, con la consueta chiarezza espositiva, le tradizioni fondate sulle feste, sulle ricorrenze di particolari santi, senza escludere le superstizioni e anche alcuni riti che ben poco avevano a che fare con la religione, ma erano praticati a Fucecchio fino alla prima metà del secolo scorso, come, ad esempio, le fagiolate per i poveri di Sant’Andrea, o l’usanza di scardinare le porte in occasione dell’ultimo dell’anno. La feste religiose sono tuttavia le protagoniste di questa parte del libro. Catastini le illustra non solo frugando nei propri ricordi personali, ma anche utilizzando documenti scritti, come il diario del canonico Giulio Taviani, vissuto a cavallo tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento. La singolarità di questo libro consiste proprio nella libertà con cui l’autore tratta la materia, realizzando così una narrazione chiara e vivace. Alle tradizioni legate alle festività religiose seguono quelle nate in occasioni di festività laiche (la Befana, il Carnevale, la fiera), quelle collegate con i mestieri (con il ricco mondo delle tradizioni praticate dai calzolai fucecchiesi), e poi le usanze nate in relazione alle diverse fasi della vita, ai rapporti familiari, alle forme di comportamento. Una vera “enciclopedia” di una vita fucecchiese del passato in gran parte dimenticato.
Nello stesso pomeriggio interverrà anche Pietro Sollazzi di cui presto sarà pubblicato un libro, anch’esso curato da Pierozzi, e che è in qualche modo legato a quello di Catastini. L’ex sindaco di Fucecchio parlerà infatti della sua opera che uscirà con il titolo “La vita, la mia famiglia contadina, episodi, testimonianze, e ricordi dei problemi sociali e politici vissuti”: un’autobiografia familiare che inizia pochi anni dopo la fine della prima guerra mondiale e si svolge lungo tutto il “secolo breve”, coinvolgendo la piccola cronaca domestica e i grandi eventi del Novecento.
Fonte: Fondazione Montanelli Bassi
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