Bini e Gaccione (PRC-PdCI) a Morelli: "Siamo sicuri che togliendo il 'porta a porta' dei rifiuti teniamo alte le percentuali di differenziata? Voglia di inceneritore?"

Paolo Gaccione al microfono. Dietro di lui Gabriele Bini (foto gonews.it)

"Abbiamo letto sulla stampa alcuni passaggi della conferenza indetta dal candidato Sindaco di Empoli Damasco Morelli e dal fondatore di Revet Leonardo Marchetti con riferimento ad un possibile ripensamento del porta a porta e del ritorno ad una possibile “soluzione mista” che, in soldoni, comporterebbe il ritorno al vecchio cassonetto.

A volte per districarsi bene tra le "buone idee" sul campo e capire quali siano le "buone idee di sinistra" e, invece, le "buone idee di destra" occorre avere ben chiaro alcuni antefatti e tirare una semplice somma:

- Nel 2008 parte il sistema sperimentale di raccolta porta a porta a Montespertoli grazie all’impegno del Prc che, vincendo le resistenze iniziali di Pd e Publiambiente, ne fa una delle ragioni della propria presenza in maggioranza a fronte anche dei danni provocati dall’esperienza della discarica cittadina.

-  Nel 2011 nella nostra città, come pian piano in tutto il resto del circondario, entra in funzione il sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti.

-  Tale sistema dimostra subito, assieme all’applicazione della tariffa puntuale e del principio del “chi inquina paga”, il proprio potenziale facendo balzare la percentuale dei rifiuti riciclati/recuperati nella nostra città dal 35% all’85%

-  Non sfuggirà ai più accorti che solo tale risultato ha reso possibile d’evitare la realizzazione di un inceneritore proprio sul nostro territorio; territorio che pertanto ha preferito la strada, certamente più difficile, della virtuosità e della salute a quella dei profitti delle aziende che gestiscono tali impianti...

-  Questo sistema, inoltre, si caratterizza per essere, rispetto al cassonetto, un sistema ad alta intensità di lavoro, tanto che Publiambiente, direttamente e indirettamente aumenta considerevolmente il numero di dipendenti (cosa che, di questi tempi e senza scomodare J.M. Keynes, mi pare tutt’altro che un controsenso....).

-  Certo il sistema non è “il migliore dei mondi possibili” e, come tutte le cose in cui si sperimenta prima di altri, presenta diversi aspetti da modificare. Ne citiamo uno modificato proprio dopo reiterate nostre (d’opposizione!) richieste in Consiglio Comunale: la possibilità di conferire i pannolini dei bambini senza conteggio nell’indifferenziato come originariamente previsto. Un passo avanti anche se il conferimento va effettuato presso l’azienda...

-  Nel 2012, volendo aggiungere ulteriore “semplificazione” amministrativa Empoli approva il Regolamento di Polizia Urbana - uno dei cavalli di battaglia dell’allora Assessore di Firenze Graziano Cioni che oggi appoggia Morelli -  che, tra le altre cose, vieta inspiegabilmente di poter tenere in terrazza i bidoncini dei rifiuti porta a porta (anche quelli diversi dalla materia organica). Art. 13, sanzione di euro 50.....

-  Nel 2013 il governo delle larghe intese (Pd-Pdl, ovvero quelli che Morelli ed i suoi, ma anche Barnini, sosterranno, chi di qua, chi di la, alle prossime Europee) sostituisce la tia (corrispettivo) con la tares (tributo) che, mentre viene curiosamente criticata in Consiglio Comunale da chi l’ha votata in Parlamento divenendo presto, come l’Imu, figlia di nessuno, reintroduce un principio assurdo e già superato nel passaggio da Tarsu a Tia. Il principio è appunto quello che si pagano i rifiuti in base ai mq della casa (o attività economica), divenendo in buona sostanza una Imu bis; questo non solo è ingiusto, ma mina alla radice il presupposto cardine del porta a porta ovvero l’introduzione di un premio economico per i più virtuosi (premio che viene circoscritto ad una mera riduzione di max il 30% la tariffa base per chi fa più differenziata).

-  Quasi dimenticavamo, il Governo pensa bene di sommare alla tares un’ulteriore gabella di 30 cent a mq per la copertura dei cosiddetti servizi indivisibili (come l’illuminazione pubblica) per i quali contemporaneamente taglia i trasferimenti. Tutto ciò fa lievitare in modo inaccettabile le bollette per alcune utenze domestiche e categorie economiche.

-  Con la finanziaria 2014 arrivano la Tasi che, di fatto sostituisce imu ed addizionale di 30 cent per i servizi indivisibili (ma questo è un altro capitolo...) e Tari che cambia nuovamente nome, in una sorta di “cluedo della tassazione”, alla fu Tarsu-Tia-Tares per quanto concerne i rifiuti.

-  Ora, tra le tante critiche che si possono muovere a tale sistema (non ultime la confusione generata e, alla fine del gioco delle tre carte, un aumento della tassazione in modo certamente non progressivo...) vi è comunque una nota positiva: i Comuni virtuosi che già avevano una tariffa puntuale (come il nostro!) possono tornare ad applicarla facendo si che il porta a porta continui a funzionare ed a premiare i virtuosi!

Concludo pertanto con alcune domande.

Per quale motivo, ora che si può davvero pensare di preservare e rinnovare un sistema che, lungi dall’essere perfetto, ha mostrato dei frutti, si propone di tornare indietro di 10 anni mandando peraltro al vento milioni di investimenti fatti (e già pagati) dai cittadini?

Ma davvero si pensa che senza dare gli incentivi (ed i controlli) del porta a porta si possa restare su queste medie di recupero/riciclo solo per “abitudine”? Davvero si pensa che, per questa via, non si ripresenti, presto, lo spettro d’un inceneritore sul territorio? O forse lo si vuole come gli esponenti di centrodestra che sostengono Morelli hanno più volte asserito in Consiglio Comunale?

Perché non si denuncia che gran parte dell’aumento tariffario deriva - piuttosto che dal porta a porta - dal valzer di tasse che le larghe intese hanno prodotto? Forse perché poi s’intende continuare a sostenere quelle forze politiche alle prossime europee?

Perché non si dice che per riportare le bollette esose di certe attività e famiglie alla normalità non serve (solo) agire sul piano industriale di Publiambiente ma piuttosto reintrodurre il pagamento a corrispettivo e non a mq? Anche perché, nella confusione, qui ci si dimentica che mentre per es. un ristorante o una famiglia virtuosa vengono strangolati da richieste esose, ci sono state attività (e famiglie), magari con pochi mq, ma produttrici di notevoli quantità di rifiuti indifferenziati che sono state “premiate” dall’attuale sistema! Dobbiamo essere sempre l’Italietta dei furbetti?

E, per finire ed al margine, per quale motivo i dirigenti delle aziende pubbliche (come Morelli) pensano sempre che il lavoro sia “un costo” da tagliare e non una risorsa da tutelare, soprattutto in questa fase di crisi? Non saranno forse i dirigenti messi dalla politica la zavorra di tali aziende?

Anche noi vogliamo una modifica dell’attuale sistema che consenta di superarne le criticità. Lo stesso porta a porta si può vedere, una volta ammortata la spesa per il sistema ed i mezzi, come una fase intermedia (di cambio culturale) verso una nuova meccanizzazione con cassonetti innovativi con chip di riconoscimento dell’utenza e pesatura puntuale, per esempio. Tutto questo lo dicevamo già nel lontano 2006.

Non vogliamo però buttar via il bambino con l’acqua sporca!

Siamo sempre davvero convinti che “le buone idee dell’amministrare” non siano né di destra né di sinistra?

Anche per questi motivi io sostengo Dusca Bartoli".

 

Gabriele Bini, Capogruppo Rifondazione Comunisti Italiani

Paolo Gaccione, Consigliere  Rifondazione Comunisti Italiani

Tutte le notizie di Empoli

<< Indietro
torna a inizio pagina