Tassisti, apertura di Confartigianato alla Cna sul regolamento :"Ma dobbiamo dare certezze ai clienti su quanto spendono"

Sergio Liuzzi
Disponibilità al confronto partendo dalle regole che ancora non ci sono. Sergio Luzzi,  presidente dei tassisti di Confartigianato, apre così alla Cna, “perché a noi -  spiega - interessa soprattutto migliorare la qualità del servizio e offrire un quadro di certezze ai clienti.

Confartigianato propone, dunque, un confronto con Cna e Amministrazione comunale di Pistoia, sul regolamento per la gestione del servizio taxi.

“Quando si parla di regolamento- spiega Luzzi - significa indicare le aree di stazionamento, significa stabilire il numero di licenze, significa dare certezze ai clienti che devono sapere quando spendono per una certa corsa.  Perché non esponiamo, ad esempio, le tariffe sulle paline?. Ma quando si parla di regolamento significa prevedere anche un organo di controllo del servizio, che è uno strumento che garantisce soprattutto il cliente”.

Nei giorni scorsi, Luzzi aveva ipotizzato la possibilità di incrementare il numero delle licenze, ma solo come regionamento generale.

“Sono perfettamente d’accordo con il signor Narducci, che questo non è il momento giusto per chiedere nuove licenze taxi - spiega Luzzi -. Avevo espresso il mio pensiero  solo per mettere le mani avanti su un eventuale decisione dell’amministrazione a voler rilasciare un numero imprecisato di licenze. Tant’é che avevo parlato di una licenza in più”.

Ma è un tema che non deve essere accantonato.

“Penso - osserva il presidente dei tassisti di Confartigianato - che potremmo essere noi a fare delle proposte a seconda delle nostre esigenze, monitorando il flusso delle chiamate e delle richieste. Altri colleghi di città come la nostra, hanno confermato la mia tesi: se il cliente trova il servizio taxi bene, altrimenti trova il sistema di arrangiarsi in altri modi e poi non richiama. Quindi, una licenza recupera i servizi mancati e porta altro lavoro. Non vorrei essere frainteso, sono assolutamente contrario alla liberalizzare, ma dove c’è  la necessità, è giusto che vengano rilasciate licenze. Quello che dicono i nostri clienti,  ma anche quelli che utilizzano il Consorzio taxi amico, ci fa pensare che i taxi non siano in numero sufficiente. Credo che se il servizio taxi fosse vissuto proprio come servizio e non come ‘curo il mio orto, gli altri si arrangino’, sicuramente si capirebbero meglio anche le necessità degli utenti”.

Infine le tariffe fisse, altro tema che divide. Confartigianato è d’accordo, a condizione che non siano legate alle tratte lunghe.

“Stabilire tariffe fisse per portare i clienti in posti lontani - spiega Luzzi -  non avrebbe senso perché sui percorsi lunghi si possono trovare mille intoppi: rallentamenti, code, incidenti che farebbero saltare i tempi di percorrenza previsti. Per esempio il Comune di Firenze ha stabilito una tariffa fissa  a 23 euro per raggiungere l’aeroporto dal centro città, ma si tratta di spostamenti sempre all’interno dello stesso comune. A Pistoia potrebbe stabilire tariffe fisse per i percorsi cittadini e nella immediata periferia e esporle al pubblico. Su questi temi noi siamo sempre disponibili al confronto".

Fonte: Confartigianato Pistoia

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