Un 22enne candidato a sindaco per il M5S: è Matteo Palanti. "Voglio un Comune come un 'collettore di democrazia'"



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Matteo Palanti con Gabriele Sani e altri attivisti del M5S di Montelupo Fiorentino (foto gonews.it)

“Sono giovane ma non sprovveduto” , si presenta così Matteo Palanti, ventiduenne fibbianese, studente di giurisprudenza all’università di Firenze, candidato sindaco per il MoVimento 5 Stelle a Montelupo.

Dopo la candidatura di Federico Pavese per 'Monteluponelcuore' e la vittoria delle primarie del PD di Simone Terreni, si è presentato a Empoli questo pomeriggio, mercoledì 19 marzo, il giovane candidato di M5S. La lista che sostiene Matteo è composta da 15 montelupini, l’età media è di 38 anni e tra questi ci sono due urbanisti , un tecnico informatico e molti altri cittadini comuni, tutti con la caratteristica di non essere mai stati iscritti a nessun partito politico.

Il MoVimento 5 Stelle a Montelupo è attivo da circa un anno, nato dalla spinta del successo alle elezioni politiche del 2013. “Ci siamo organizzati da tempo – ha spiegato Matteo Palanti – cercando di andare oltre la protesta e per dare idee concrete al nostro territorio”.

Dall’impegno sul territorio nasce quindi la lista capitanata da Palanti. “È necessario ripartire dai comuni , che sono i veri collettori della democrazia, gli enti più vicini ai cittadini e più in grado di dare risposte”.

Palanti ha enunciato in conferenza stampa alcuni punti del programma Cinque Stelle a Montelupo, partendo dall’importanza della partecipazione democratica, tematica cara al movimento di Grillo.

“A Montelupo – ha proseguito – non c’è un regolamento attuativo per coinvolgere i cittadini nelle decisioni. I montelupini non possono quindi né proporre né abrogare niente. Per fare un esempio la ztl di Fibbiana è stata un grave errore  dell’amministrazione, visto che ha danneggiato i commercianti. Credo che questo sia un esempio reale di quello che produce la mancata partecipazione della gente alle decisioni”.

I cittadini dovrebbero poi secondo Palanti potersi esprimere anche su opere pubbliche importanti e dispendiose come il ponte tra Limite e Fibbiana, una delle  “novelle dello stento” montelupine di cui si sente parlare da anni. “Io sono contrario a questa opera sia perché il costo è ingente, in questo periodo il comune potrebbe investire diversamente il denaro, sia perché porterebbe altro cemento di cui non c’è reale bisogno”.

Le idee esposte da Palanti riguardano poi la villa Medicea che potrebbe ospitare un “Museo della Pazzia” in un lato e l’archivio in un altro, e il museo della ceramica, struttura che “costa al comune 200 mila euro all’anno e che non è avvertito dalla popolazione”.

“Il museo – ha continuato il candidato – è sconnesso dal circuito museale fiorentino ed è mal pubblicizzato. Anche l’idea di unire la biblioteca, l’archivio e il museo ci convince poco, quanto meno perché poteva essere fatto prima, consentendoci di risparmiare svariate migliaia di euro”.

Per le politiche sociali l’idea principale della lista è quella di recuperare le strutture dell’edilizia popolare, procedendo prima di tutto con la rimozione dell’amianto.

Percorsi salute nel parco dell’Ambrogiana e studio di fattibilità per la realizzazione di una piscina comunale nell’impianto sportivo con l’aiuto dei privati tramite il project financing: queste le proposte sullo sport.

Ovviamente non poteva mancare un riferimento alla vicenda Ecobit. “Abbiamo scoperto – ha concluso Palanti – che nel regolamento urbanistico non ci sono paletti per l’inquinamento nella zona di Pratella, una delle nostre proposte è quindi quella di modificare questo aspetto e di inserire centraline per la qualità dell’aria”.

Ripubblicizzazione dell’acqua e aggiustamento delle tasse sui rifiuti, tramite 'battaglie' nel Circondario, infine, gli altri due punti sul tema ambientale nel programma del M5S a Montelupo.

Alice Pistolesi

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