Congresso Cgil Toscana, oltre 350 delegati da tutta le Regione. A sorpresa arriva anche la Camusso

Il Congresso della Cgil a Piombino (foto da twitter)

Il sindacato ha ufficializzato di costituirsi parte civile nel processo per la strage di Prato. Il segretario Gramelini sul contratto di rappresentanza: "Si al dialogo, ma poi si voti"


La scelta simbolica di Piombino, e il ricordo di un metalmeccanico piombinese che “quando ti diceva 'stai sereno' c'era da fidarsi, ora altrove è diverso”. L'annuncio della costituzione di parte civile al processo della strage di Prato. Il giudizio sul governo Renzi e sul Testo Unico sulla rappresentanza (“discussioni legittime, ma poi votiamo e finiamola”). L'esigenza di “un pensiero nuovo” per la Toscana. La denuncia dell'attacco ai corpi intermedi. I numeri impressionanti dell'organizzazione (3 milioni e mezzo di toscani vi si sono rivolti per risolvere un problema negli ultimi quattro anni, e aumentano gli iscritti). Ecco i passi più significativi dell'intervento di stamani di Alessio Gramolati, segretario generale di Cgil Toscana, al congresso dell'organizzazione.

A SORPRESA ARRIVA LA CAMUSSO. 350 DELEGATI DA TUTTA LA REGIONE

Il paesaggio toscano in tutte le sue accezioni: le colline, i fiumi, il mare, il sole. Nel mezzo, per dirla con le parole dell’autore, “una porta che racchiude cipressi e ciminiere, e unisce la felicità del paesaggio con la certezza del lavoro”: è un’immagine del pittore Giuliano Ghelli, recentemente scomparso, l’icona del congresso della Cgil Toscana (oggi e domani al cinema Metropolitan di Piombino), che campeggia sopra il palco. I 350 delegati arrivati a Piombino da tutta la regione hanno ricevuto la “sorpresa” dell’arrivo del segretario generale Susanna Camusso, non annunciata nel programma ufficiale. Dopo la relazione del segretario generale Alessio Gramolati, è seguito un lungo intermezzo culturale, intervallato da musiche (da “Un bel dì vedremo” di Giacomo Puccini a “Maremma amara”, a “Libertà è partecipazione” di Giorgio Gaber) dove si sono avvicendati sul palco a leggere articoli della Costituzione: Francesco Masangui, operaio e fotografo (è l'autore della mostra di foto “Working class heroes” sugli operai piombinesi, che accompagna il Congresso al Metropolitan); Shi Yang Shi, attore; Andrea Muzzi, attore; Paolo Hendel, attore; Adriano Sofri, scrittore e giornalista; Gianluca Mengozzi, Presidente ARCI Toscana; Don Andrea Bigalli, Coordinatore LIBERA Toscana; Daniela Morozzi, attrice; Sandra Bonsanti, Presidente LIBERTA' E GIUSTIZIA; Ennio Saccenti, Vicepresidente Anpi Toscana (erano previsti anche l’attrice Anna Meacci e il regista Paolo Virzì, ma hanno dovuto declinare per indisponibilità; l’intervento di Virzì è stato letto da Hendel). Ha concluso la mattinata il saluto al congresso di Enrico Rossi, il presidente della Regione Toscana, che nel suo intervento ha detto: “Ambiente e lavoro non sono in contraddizione, la contraddizione è tra natura e speculazione”. In platea, esponenti del mondo dell’associazionismo, delle categorie e delle istituzioni (tra gli altri, il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, che ha dato il benvenuto alla Cgil Toscana come primo oratore dell’assise - “La vostra presenza qui è significativa, la Lucchini è in una fase delicata, continuiamo a impegnarci insieme”, ha detto -, l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi). Presente anche la presidente di Fondazione Mps Antonella Mansi.

Nel pomeriggio, durante il dibattito, dal palco sono intervenuti i segretari di Cisl e Uil della Toscana, Riccardo Cerza e Vito Marchiani. Così come Unai Sordo del sindacato basco Comisiones Obreras. In serata, è in programma la presentazione del Progetto Giovani Cgil Toscana, che mira a seminari di formazione per interventi sulla contrattazione inclusiva: proiezione di tre video, interventi dei tre coordinatori e di due partecipanti.

 

PIOMBINO E IL CONGRESSO

“Siamo qui - spiega Gramolati - perché qui si difende il lavoro e questa lotta è per l'Italia, per la sua politica industriale. Al nostro congresso hanno votato in 126mila, più persone dell'ultima volta: è stata una grande occasione di partecipazione democratica, dove la mozione Camusso ha preso il 97,34%. Non è stato proprio un congresso d'ascolto come volevamo: i gruppi dirigenti hanno cercato di tenere i propri bacini, con emendamenti calati dall'alto che non hanno raggiunto la maggioranza. Quello sul Testo Unico, il più lacerante, non ha raggiunto il 10%”.

 

LA SITUAZIONE GENERALE E LA CITAZIONE DEL PAPA

“Il Paese vive la più grave e lunga crisi del dopoguerra. I giovani senza lavoro sono oltre il 42%. Solo nel 2013 si sono suicidate per la crisi 149 persone. Mentre l’Europa stroncava le reni alla Grecia e non solo, in altre parti c’è chi ha voltato pagina rispetto alla crisi con terapie economiche opposte all’Eurozona. A ciò va aggiunta un'Europa impotente sulle nuove sfide democratiche. La ripresa, senza cui l'Europa va a sbattere, deve avere come presupposto quello di abbattere le disuguaglianze, ed è singolare che questo tema sia più presente nella testimonianza di Papa Francesco che nell’offerta politica. Bisogna dare un senso alla partecipazione per combattere la paura e la solitudine”.

 

IL GIUDIZIO SUL GOVERNO

“La riforma Fornero è stata vissuta trasversalmente come una ingiustizia e come un arretramento; nella manovra attuale del governo, ci sono cose che condividiamo: l'intervento sui redditi da lavoro dipendente sotto i 25mila euro, investimenti su casa, scuola e tutela dell’assetto idrogeologico, un messaggio su legalità e lotta alla corruzione, un trasferimento della pressione fiscale a svantaggio della rendita finanziaria, la riduzione del 10% dell’Irap, un'accelerazione del pagamento dei debiti della P.A. verso le imprese. Ora bisogna sostenere le ragioni dei nostri pensionati. Poi, non è chiaro dove si prendono le risorse. No al rischio che possa mancare un approccio redistributivo forte, e che i tagli pesino sui servizi o su ulteriori prelievi di risorse su chi ha già pagato”.

 

UN PENSIERO NUOVO PER LA TOSCANA. IL NO AI LOCALISMI

“Lucchini, Breda, il caso Prato, Mps: è necessario un pensiero nuovo per la Toscana. Altrimenti, si torna alla Toscanina o a una Firenzina. Serve una nuova piattaforma per il futuro della Toscana: industria, agroalimentare, ricerca, università, terziario, cooperazione. La Toscana, dove non si affaccia un'imprenditoria capace di proporsi con nuovi progetti, è troppo piccola per permettersi di essere divisa. E ancora: si punti su cultura, tutela del territorio, infrastrutture, turismo che sia accoglienza e non il grand tour del torpedone selvaggio nelle città. Ci sono state caduta di capacità di governo, come sul Maggio Fiorentino. Ma non siamo noi a non volere le riforme, e non stiamo coi potenti del luogo, ma per le aggregazioni. Ci vuole coraggio, ma anche responsabilità. Occorre fare di Expo 2015, dove la Toscana ha 180 espositori, un’occasione di promozione”.

 

CONTRATTARE IL TEMPO NUOVO, L'ATTACCO AI CORPI INTERMEDI

“Alcuni nostri numeri: 513 accordi nella contrattazione sociale, mentre nella contrattazione collettiva acquisitiva e difensiva dal 2010 al 2013 gli accordi sono stati 55mila e hanno coinvolto almeno 600mila persone. Nei servizi individuali, sono venute da noi 2.870.000 persone. In quattro anni circa 3.500.000 di persone, quasi l’intera popolazione della Toscana, hanno cercato nella Cgil la soluzione ad un problema. Numeri enormi di fatica e impegno a difesa dei più deboli, che vengono omologati ai costi della politica come privilegi da abbattere. Il modello sociale toscano ha retto, lo dico ai confederali ma anche alle parti datoriali: funziona un modello basato sulla forza dei rapporti e non sui rapporti di forza. Anche se oggi i corpi intermedi sono vissuti sempre più con fastidio perché si vuole affermare una relazione diretta tra potere politico e cittadino in una deriva plebiscitaria. Ora la contrattazione va resa più più inclusiva: troppi restano esclusi. In tutto questo le Camere del Lavoro possono e devono tornare ad essere luoghi di incontro”.

 

STRAGE DI PRATO, CGIL TOSCANA PARTE CIVILE AL PROCESSO

“Dietro l’indifferenza possono celarsi forme di sfruttamento intollerabili come quelle della tragedia di Prato, che ha visto la morte di sette lavoratori cinesi. E voglio dire qui, nel nostro congresso, che abbiamo deciso con la Filctem Nazionale di costituirsi parte civile nel processo, così come abbiamo fatto nella strage di Viareggio”.

 

I GIOVANI

“I governi europei hanno scaricato i problemi sulle nuove generazioni, infrangendo l'idea stessa di progresso: questo tema avrebbe meritato un dibattito più alto da parte del sindacato. Il piano del lavoro, l’esperienza di NidiL, la promozione di giovani in quota agli organismi direttivi, sono passi nella giusta direzione, ma non il traguardo. Le nostre politiche contrattuali devono essere il terreno dove si misura un salto di qualità, così come lo si è fatto nel Progetto Giovani Sì della Regione Toscana e come pensiamo di fare con il nostro Progetto Giovani”.

 

IL TESTO UNICO SULLA RAPPRESENTANZA

“Questa stagione ci lascia accordi separati diventati prassi, un arretramento delle condizioni lavorative, una deriva corporativa che ha colpito la rappresentanza. E’ per questo e su questo che si sono realizzati gli accordi del 28 giugno, del 31 maggio e il Testo Unico del 10 gennaio. Non c’è dubbio che in questi atti c’è un cambiamento il cui perno sta in una cessione di sovranità dei sindacati a lavoratori e Rsu, in un equilibrio importante tra democrazia diretta e rappresentativa. E’ il giudizio della maggioranza dei lavoratori, col voto alle Rsu combinato con la misurazione finalmente certificata degli iscritti, che stabilisce la legittimità dell’atto negoziale. Ciò costringe ad un'azione più inclusiva. Preferisco pensare che il futuro del sindacato si giocherà su non sull’orgogliosa difesa dei nostri insediamenti sociali e professionali, ma nel campo aperto delle nuove professionalità. La crisi, anche laddove risolta, non sarà il ritorno al passato. Le discussioni sul Testo Unico sono giuste e legittime ma, come diceva mia bisnonna, poi votiamo e finiamola”.

 

I NUMERI DELLA CGIL E LA SELEZIONE DEI DIRIGENTI

“In questi anni difficili la Cgil Toscana è cresciuta fino a 511.863 iscritti, tra gli attivi 11.187 in più. Siamo la prima regione che ha dato ai Caaf una dimensione societaria regionale, e saremo i primi col bilancio certificato. Nella selezione servono meno rischi di discrezionalità che portano ad una verticalizzazione, sì a nuovo modello ancorato a criteri di competenza e conoscenza”.

 

IL RICORDO “STAI SERENO”

“Per me è l'ultimo tratto, voglio ringraziare tutti e ricordare un compagno metalmeccanico di Piombino, Piero Mazzoni, che ci ha lasciato. Una persona allegra e combattiva, che quando ti diceva 'stai sereno' ti strappava il sorriso. Altrove quando ti dicono 'stai sereno' si fanno gli scongiuri. Questa era la cifra di Piero ed è la nostra. Gente affidabile che rispetta gli impegni. I nostri valori sono nella Costituzione. Difendiamola come lei ogni giorno difende il popolo italiano”.

Fonte: CGIL Toscana

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