Assistenza domiciliare, Grassi e De Zordo: "Il ribasso d'asta del 6% è il colpo di grazia dopo la riduzione del monte ore"

Ornella De Zordo

"Si fa diventare il lavoro precario e il servizio viene frammentato e dequalificato"


"Torniamo,dopo averlo fatto nei mesi scorsi ripetute volte, ad occuparci della questione dell'assistenza domicialiare ad anziani e disabili nel giorno dell'apertura delle buste del nuovo appalto: - affermano Tommaso Grassi e Ornella De Zordo stamani presenti al
presidio organizzato da CUB, COBAS e USB mentre si riuniva la commissione giudicatrice - per l'ennesima volta il Comune decide di non solo esternalizzare il servizio ma anche di rinunciare alla organizzazione del servizio di assistenza, delegando a cooperative e
ad associazioni di volontariato la gestione."

"Crediamo che il dato del ribasso d'asta, pari al 6%, rischia di far ricadere tutto il peso sui lavoratori e le lavoratrici. Con la riduzione del monte ore di assistenza, che passa da 22.500 ore a 16.500, e del salario, il lavoro diventa senza certezze e precario e il servizio viene frammentato e dequalificato. Esprimiamo preoccupazione per il futuro del servizio di assistenza domiciliare a Firenze e richiederemo nei prossimi giorni i documenti per entrare nel merito di quegli aspetti che nel capitolato e nelle offerte tecniche della cooperativa aggiudicatrice contribuiranno a dequalificare e ridurre il servizio e a peggiorare le condizioni lavorative di coloro che si sono formati e hanno acquisito professionalità nei servizi
comunali."

"Continuiamo a credere che la riduzione oraria, tanto difesa dall'Amministrazione comunale e per la quale anche l'ex ViceSindaco Saccardi ha sempre sostenuto fosse motivata dalla riduzione della domanda è invece il risultato di un piano preciso del Comune che per
risparmiare e motivare la riduzione del monte ore complessivo, nasconde il vero bisogno esistente tra la popolazione, imponendo la necessità di ridurre e di distogliere gran parte delle necessità verso altri ambiti, a partire dal volontariato. - concludono - Su questo aspetto, riteniamo che il volontariato non possa e non debba sostituirsi in toto a prestazioni socio-sanitarie che mai il Comune dovrebbe tagliare, ma il suo ruolo sia quello di supportare servizi per i quali non è un dovere dell'Ente locale garantire qualitativamente gli standard e soddisfare quantitativamente le necessità della popolazione."

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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