
La cerimonia è stata preceduta da un dibattito animato dai ragazzi dell’Istituto Checchi
Il dovere di un giornalista è raccontare, dare una forma letterale ad uno stralcio, piccolo o grande che sia, della Storia. Un messaggio che sembra essere un vero e proprio dogma etico della vita di Domenico Quirico, giornalista e inviato in alcuni tra i più caldi scenari di guerra internazionale che neanche un anno fa, il 9 aprile 2013, rimase per 152 giorni nelle mani dei ribelli in Siria, ma che non ha smesso di viaggiare e toccare con mano le realtà di quei paesi.
Il Comune di Fucecchio ha deciso di conferirgli la cittadinanza onoraria in una cerimonia tenutasi oggi, sabato 15 marzo, nell'auditorium della Tinaia nel Parco Corsini. La città che dette i natali a Indro Montanelli ha così voluto mostrare la propria riconoscenza verso un uomo che ha speso la sua vita a dare voce a luoghi e persone troppo lontane per essere ascoltate, rischiando anche la propria vita. A raccontare la sua personale esperienza c'era anche la giovane Azzurra Meringolo, vincitrice insieme a Quirico del Premio Montanelli 2013 e anch'essa impegnata in scenari di guerra in medio-oriente. Erano presenti il sindaco Claudio Toni, l’assessore all’istruzione Emma Donnini, il presidente della Fondazione Montanelli Bassi Alberto Malvolti e Letizia Moizzi, nipote di Indro Montanelli . I due giornalisti hanno raccontato le proprie esperienze umane e professionali, i propri viaggi da Israele al Rwanda, proseguendo così il percorso tracciato rispettivamente nei loro ultimi libri Il Paese del Male e I ragazzi di Piazza Tahrir.
Ad ascoltare c'erano i ragazzi dell'Istituto Checchi che hanno potuto assistere ad una vera e propria lezione sul fare giornalismo, ma anche, in termini più generali, sull'impegno e la responsabilità di ognuno ad impegnarsi per una causa che in qualche modo prescinde e oltrepassa la propria persona.
Un percorso, quello tracciato da Quirico durante la cerimonia, che ha toccato due aspetti del suo lavoro, quello civile e storico, ma anche quello prettamente umano e personale.
Da una parte il dovere di raccontare, di vivere in prima persona quei fatti e quelle storie nella consapevolezza che se una cosa non viene raccontata è come se non esistesse. Ma nell'epoca di internet e dei mass media il moltiplicarsi dell'informazione porta con sé anche il rischio di generare una sorta di 'assuefazione' alla notizia. La lettura quotidiana del giornale diventa una sorta di rituale comune che ha il paradosso di unire tante persone lontane mettendole in contatto con una realtà nota, ma nello stesso tempo di spogliare la notizia del suo valore mettendola in un calderone di fatti e vicende, trasformandola in una sorta di 'logo' che non è più emanazione logica di un contesto umano e sociale, ma un fatto a se stante, come se dietro un titolo fossero scomparse le persone. Per questo Quirico ribadisce il valore del racconto.
“Le nuove tecnologie – spiega il giornalista– sono utili a dare le informazioni in tempo immediato, ma io credo sia importante raccontare. La notizia non è tutto, bisogna aiutare il lettore a capire, ad entrare dentro quel fatto: questo è l'obiettivo fondamentale del giornalismo. Se non c'è qualcuno che racconta tutto questo non si capisce”.
Dietro una notizia, insomma, ci sono gli uomini, i dolori, le storie e le piccole gioie e l'obiettivo di Quirico, e di tanti come lui, sembra essere quello di non ridurre quell'universo umano ad un titolo di giornale o ad una partita di risiko. Così Domenico Quirico descrive il mestiere del giornalismo come un “salto in un pozzo” dove ci si immerge nella storia e ci si imbratta in qualche modo di tutte le sue sfaccettature.
“Sono un appassionato di storia – spiega – ma ho sempre avuto la sensazione di non poter passare la vita a guardare al passato. Io volevo vivere quella storia, sentirmela addosso”
Ma accanto al valore civile che accompagna il mestiere di giornalista, l'esperienza di Quirico tocca anche uno spazio profondamente intimo e personale.
“Siamo – spiega Quirico - gli ultimi viaggiatori . Come Ulisse racontiamo storie lontane. Ma i nostri viaggi sono particolari, un percorso nello spazio nel tempo e negli uomini. Il giornalista che ritorna da uno di questi luoghi non è mai la stessa persona che era, perche quello spazio e quel tempo e quegli uomini che ha incontrato lo hanno trasformato geneticamente”
“I nostri articoli – continua - sono il compimento di un esperienza prima di tutto personale, viva, nostra, che diventa scrittura”
Insomma il reportage come un'immersione dell'uomo nell'universo umano. Il viaggio di Quirico diventa quasi una ricerca di identità, un continuo accrescimento di sé. E infine, forse, rimane la sensazione di essere una sorta di 'superstite' che vive un'esistenza sospesa tra i vivi e i morti, in disparte tra i primi a causa dell'eccezionalità della sua esperienza e legato a quei morti fino al punto di sentirsi in dovere di parlare per loro. E le sue parole in merito alla sua esperienza in Siria sono più esaustive di qualunque ragionamento:
“La lezione più grande della Siria mi è stata data l’ultimo giorno, da uno dei rivoluzionari che mi tenevano prigioniero – ha affermato il giornalista – quando mi ha detto che io sarei tornato a casa, alla mia vita, e invece lui e gli altri sarebbero rimasti là, ancora e sempre, prigionieri di quell’orrore. In questa verità c’è il mio rapporto con quegli uomini: io sono qui con voi, vivo, e loro sono là, forse, già morti.”
Quirico ha speso anche due parole sulla recente tensione in Crimea dove lo stesso giornalista si è recato personalmente. Secondo Quirico “l'Europa ha sottovalutato il ricostituirsi di una potenza russa così come era rappresentata dal modello sovietico”.
In sostanza la Russia si è riaffacciata, dopo un trentennio di graduale disintegrazione geopolitica, come grande potenza militare. E alla domanda se l'Europa sia disposta ad accettare pro bono pacis le condizioni della Russia, Quirico non ha dubbi: “Lo ha già fatto”
- Azzurra Meringolo
- Domenico Quirico riceve la cittadinanza onoraria a Fucecchio
- Domenico Quirico riceve la cittadinanza onoraria a Fucecchio
- Domenico Quirico riceve la cittadinanza onoraria a Fucecchio (foto gonews.it)
- Il sindaco Toni e Domenico Quirico
- Il sindaco Toni e Domenico Quirico
- Domenico Quirico riceve la cittadinanza onoraria a Fucecchio
- Domenico Quirico riceve la cittadinanza onoraria a Fucecchio
- Domenico Quirico (foto gonews.it)
- Azzurra Meringolo e Domenico Quirico (foto gonews.it)
- Domenico Quirico riceve la cittadinanza onoraria a Fucecchio
- Domenico Quirico riceve la cittadinanza onoraria a Fucecchio (foto gonews.it)
- Il sindaco Toni e Domenico Quirico (foto gonews.it)
- Domenico Quirico riceve la cittadinanza onoraria a Fucecchio (foto gonews.it)
- Domenico Quirico riceve la cittadinanza onoraria a Fucecchio (foto gonews.it)
- Il sindaco Toni e Domenico Quirico (foto gonews.it)
- Il sindaco Toni e Domenico Quirico (foto gonews.it)
- Domenico Quirico
Giovanni Mennillo
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