La mostra del Pontormo tira le somme: 7591 visitatori per 220mila euro di spese, garantite da sponsor e istituzioni. Il direttore degli Uffizi Natali: "Spero di poter realizzare un altro sogno"

L'appuntamento con il bilancio conclusivo sulla mostra del Pontormo a Empoli (foto gonews.it)


Pontormo e e il suo seguito nelle terre d’Empoli, un bilancio conclusivo. Con questo titolo che si è tenuta oggi, venerdì 7 marzo, la conferenza stampa per tracciare un quadro, con numeri e considerazioni, di un appuntamento che ha chiuso i battenti lo scorso fine settimana, in attesa di vedere a Palazzo Strozzi, domani, sabato 8 marzo, a Firenze, il nuovo allestimento. Empoli ha accolto 14 capolavori di Pontormo nel quartiere che dette i natali a Jacopo Carucci. L’esposizione si è divisa in tre location: la chiesa di San Michele Arcangelo, la sua Compagnia e la casa natale nel borgo di Pontorme. Dal 29 novembre fino a sabato 1 marzo si sono potute ammirare queste opere e adesso è giunto il momento di tirare le somme. Dalla critica fino ai visitatori totali, numeri che soddisfano Comune, sponsor e curatori della mostra. Il primo dato che emerge parla di 7591 visitatori totale, 13mila euro di incasso, 218mila euro di spese ed entrate per 220mila euro. Numeri, quelli legati ai visitatori che hanno avuto una impennata verso l’alto dopo che a gennaio 2014, Antonio Natali, direttore degli Uffizi, aveva ‘bacchettato’ la comunità empolese, invitandola a sostenere l’appuntamento, a fronte di 1600 visitatori. I numeri auspicati dallo stesso Natali sono stati parzialmente raggiunti: la quota prefissata era 10mila rispetto ai 7591 registrati.

Questo il messaggio lasciato da Antonio Natali: “Avrei voluto essere con voi oggi. La mostra fiorentina mi tiene invece lontano, ma voglio lo stesso comunicarvi la mia personale soddisfazione per gli esiti dell’esposizione pontomerse. E non mi riferisco solo ai numeri (che alla fine si sono rivelati gratificanti). Penso a tutto quello che l’amministrazione d’Empoli è riuscita a far girare intorno alla mostra: conferenze, visite guidate, operazioni didattiche, concerti. Il coinvolgimento della gente di Pontorme è stata per me motivo di gioia personale, giacchè la partecipazione del popolo che vive nei luoghi dove si realizzano l’edizioni della ‘Città degli Uffizi’ è la ragione forse principale per cui è nata la collana. Sono dunque grato al Comune di Empoli (sindaco e assessore alla cultura, in testa), alla sensibile curatrice della mostra e ai suoi colleghi empolesi, al parroco della chiesa di San Michele e ai parrocchiani e alla gente tutta di Pontorme. La ‘casa’ di Jacopo rimarrà aperta nei mesi della mostra di palazzo Strozzi per rendere visibile la poetica installazione di Marco Bagnoli ispirata a un’opera celebre di Jacopo. Però il mio auspicio più vivo è che presto si possa realizzare un altro sogno nel borgo di Pontorme. Chi volesse essere sostenitore di nuove imprese, oggi sa con certezza che non mancheranno i frutti”.

Un aspetto positivo è che questa Città degli Uffizi in trasferta a Empoli con il Pontormo ha fatto registrare numeri in ascesa per quanto riguarda la realtà locale, dei quali hanno beneficiato anche altre strutture. Pensiamo al Muve, dove con il biglietto della mostra di Pontormo 367 cittadini hanno approfittato di questa occasione oppure ai 546 della Collegiata. I visitatori singoli e in gruppo per il Pontormo sono stati 5.145, mentre le scuole 2446. Gli incassi dei biglietti si ripartiscono in 9621 euro, 2640mila euro per la vendita dei cataloghi (20 euro a copia) e visite didattiche 916 euro. Nel lungo elenco dei costi quello legato al trasporto è quello che ha richiesto maggiori investimenti, superando i 25mila euro e tutte le varie voci fanno salire le spese a 218mila euro. Capitolo entrate 220mila euro: la Regione Toscana e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze hanno dato un grande contributo, rispettivamente con 30mila e 80mila euro. Tra privati, associazioni e lo stesso Comune poi le restanti risorse necessarie.

LE DICHIARAZIONI

"Si è chiusa domenica scorsa alle 18 ed abbiamo scelto oggi per presentare ufficialmente dati, numeri, su quella che è stata la mostra del coinvolgimento umano ed associativo della nostra città, tutte le scuole di ogni ordine e grado, dal linguaggio informatico della Sesa con la prima iniziativa collaterale alla mostra, al linguaggio più semplice dei bambini attraverso conferenze che hanno ripercorso la storia dell’arte fino a coloro che in questo momento vivono una condizione di privazione della libertà, le donne della Casa Circondariale femminile di Empoli"

Così Eleonora Caponi, assessore alla cultura di Empoli, con emozione e profonda soddisfazione ha aperto la conferenza stampa di questa mattina, venerdì 7 marzo 2014, non prima però di aver ringraziato tutti e proprio tutti che hanno lavorato bene e con metodo all'allestimento della mostra sul ‘Pontormo’ per raggiungere insieme l’obiettivo prefisso: ‘Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli’ doveva essere la mostra per la città di Empoli, per gli empolese, riscuotendo anche il successo della critica.

Eleonora Caponi ha proseguito spiegando che «le due mostre, quella empolese e quella di palazzo Strozzi, ‘Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della ‘maniera’ sono molto legate tra loro, come loro ‘i gemelli diversi’, Jacopo e Rosso, nati nello stesso anno in luoghi non lontani, manieristi differenti, gli ‘ultimi’ in cui entra tutto ed il contrario di tutto. Queste due mostre hanno viaggiato insieme fin dal primo giorno ed a Firenze abbiamo dato in prestito la pala di “San Giovanni Evangelista e San Michele arcangelo” e vederla partire è stato emozionante. Grazie a tutti voi davvero ed ora andiamo a palazzo Strozzi». Al momento dello stacco della pala sul retro della stessa, sono stati rivisti i disegni (ampiamente documentati dagli studiosi dell’artista), che il Pontormo aveva fatto: delle immagini che sono delle vere e proprie prove di studi di anatomia di donne e uomini, importanti poi a realizzare le magnifiche sue opere ammirate in tutto il mondo.

Cristina Gelli, curatrice della mostra empolese ha sottolineato il grande merito dell’assessore Caponi perché «Eleonora è riuscita a tenere insieme e dare il giusto imput dai mecenati al tessuto collettivo. Il senso della ‘Città degli Uffizi’ è una collana che nasce per far sì che le opere d’arte meno note approdino sul territorio e le valorizzi. Sono arrivate opere costruite intorno al tessuto collettivo. Le persone comuni hanno colto il filo rosso che era stato creato. Tutte e dico tutte le iniziative collaterali hanno riscosso successo, da Carlo Falciani a Farinelli dall’arte antica all’arte del ‘500, gli Statuti di Pontorme: la chiesa è sempre stata gremita. Le scuole hanno lavorato moltissimo ed oggi i nostri bambini conoscono Jacopo. La mostra, lo ricorderete, si è aperta con la installazione di Marco Bagnoli che rimarrà, in accordo con il direttore degli Uffizi Antonio Natali, all’interno della Casa del Pontormo fino al 20 luglio 2014. Mentre al piano terra della ‘Casa’ si potrà vedere il video proprio per mantenere il legame con palazzo Strozzi, luogo che viene illustrato nel sito di palazzo Strozzi ed che è anche nel ‘passaporto’ realizzato per la grande unica ed irripetibile mostra ‘Pontormo e Rosso’. L’intento è continuare con idee e sogni da realizzare".

Marina Rossi, responsabile dell’ufficio cultura di Empoli ha dato i ‘numeri’ per quantificare il successo della mostra empolese, sottolineando che grazie alla mostra qualcosa rimarrà oltre la mostra: la riqualificazione della Chiesa di san Michele arcangelo e della Compagnia a Pontorme. «Questa operazione è della città ed è stata fatta per la città. La mostra è costata 220mila euro, sono stati venduti 132 cataloghi, gli studenti visitatori sono stati 2mila 446, abbiamo poi fatto un confronto sui visitatori che grazie al biglietto unico sono andati a visitare anche i musei. Al MuVe sono stati 667, mentre in Collegiata 546. Importanti sono stati tutti gli eventi speciali che hanno seguito la mostra empolese, tra i tanti il progetto della Misericordia con i laboratori per malati di Alzaimer. Queste iniziative devono avere una ricaduta sulla città. La mostra sul ‘Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli lo ha avuto".

Il report numerico sulla mostra del Pontormo a Empoli

Gli sponsor del Pontormo

Le iniziative collaterali legate alla mostra di Pontormo

Il planning

Tutte le notizie di Empoli

<< Indietro
torna a inizio pagina