
Di solito in questi casi si usano dire frasi un po' banali tipo sembra ieri oppure cento di questi giorni oppure la più semplice ma anche più sentita, ovvero tanti auguri. Sì, perchè stiamo parlando di un compleanno, ma di un compleanno speciale che tutta Empoli dovrebbe festeggiare. II Segno di Empoli, rivista trimestrale della Pro Empoli, compie infatti 25 anni tondi tondi. Il primo numero uscì infatti nel 1988, in una Empoli diversa da quella di oggi, edito da una Pro Empoli diversa il cui consiglio diretto dall'avvocato Alessandro Masoni decise di pubblicare questa rivista a cadenza trimestrale con l'obiettivo di informare i soci di quanto accadeva in città e nell'associazione. Due paginette che ebbero un'importanza fondamentale visto che furono il seme non solo di una pubblicazione che resiste ancora oggi (e la cosa è tutt'altro che facile) ma che nella nostra città ha avuto ed ha una grande importanza. Parlare del Segno di Empoli significa anzitutto parlare della Pro Empoli e del suo ruolo, significa parlare di cultura, di vita empolese e dei suoi personaggi e anche di persone che questa rivista l'hanno svezzata e fatta crescere nei primi anni.
Nel 1988 la redazione era in piazza Farinata, in una stanza al primo piano del palazzo Ghibellino dove, con grande passione tutta empolese si dava vita alla rivista: raccolta e scrematura del materiale, decisione sui pezzi da fare e, un paio di setitmane dopo, correzione delle bozze. Senza voler mancare di rispetto a nessuno di coloro che c'erano e che ci sono stati nel corso degli anni, non possiamo non ricordare con un pizzico di emozione due di quelle persone che purtroppo non sono più fra di noi. Anzitutto il professor Giovanni Lombardi che del Segno è stato per lunghissimi anni direttore ma soprattutto 'anima' e poi Fortunato Morelli, altro personaggio empolese che considerava la rivista e l'associazione un po' come i propri figli. La rivista era ed è la figlia minore del Bullettino storico, il cui trentennale trova posto in una delle due pagine del primo numero assieme al necessario saluto da parte del presidente avvocato Masoni e ad un articolo di Claudio Biscarini, esperto di storia locale e militare, sul bombardamento alle Cascine. A completare il quadro la notizia delle gite sociali. Uno schema che, seppur con molte più pagine (le attuali sono 32) è rimasto in fin dei conti intatto visto che il Segno ospita ancora oggi articoli di storia locale, scritti legati alla nostra città ed informazioni sull'attività della Pro Loco. Ancora oggi c'è una redazione di sette persone coordinata dal direttore Rossana Ragionieri e da uno stuolo di collaboratori che mantengono vivo l'interesse per questa rivista che arriva gratuitamente a casa dei soci.
Chi ha a cuore la storia di Empoli o chi deve studiare questi ultimi 25 anni non può fare a meno di dare un'occhiata al Segno, certo di trovarci notizie, curiosità, eventi. E' per questo che con grande piacere e con un pizzico di emozione tutta empolese alziamo i calici e brindiamo a questo bel traguardo ricorrendo anche noi alla frase più banale ma più sentita: tanti auguri caro Segno.
Marco Mainardi