
La commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi (Idv), ha ascoltato Gianni Barbieri di Abi, Piero Melani Graverini Presidente dell’Unione distrettuale degli ordini forensi, ed Enrico Terzani, vicepresidente dell’Ordine dei commercialisti di Firenze, nel quadro dell’indagine conoscitiva promossa da Stefania Fuscagni
Le segnalazioni antiriciclaggio effettuate in Toscana hanno subito una crescita costante dal 2008 al 2012, fino ad arrivare ad oltre 2mila 400 segnalazioni annue. Un rallentamento ed una flessione a partire dalla seconda metà del 2012. A livello nazionale un quarto delle segnalazioni sfociano in indagini della magistratura.
I dati sono emersi questa mattina in commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi (Idv), nel corso delle audizioni per l’indagine conoscitiva sulla criminalità organizzata nella nostra regione, promossa dalla portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni.
A fornirli è stato il presidente della Commissione regionale di Abi, Giancarlo Barbieri, accompagnato da Fabrizio Carta e da Giorgio Occhipinti, che hanno illustrato le normative e le procedure seguite dagli istituti di credito per la tracciabilità dei flussi di denaro e la lotta al riciclaggio di denaro sporco. Un insieme di verifiche che nel corso degli anni si sono affinate.
Barbieri, rispondendo a domande specifiche dei consiglieri Gabriele Chiurli (gruppo Misto), Marco Spinelli (Pd), della portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni e del presidente Manneschi, ha sottolineato la necessità di una risposta nazionale ed internazionale, con interventi politici ed istituzionali ben precisi, contro i flussi illegali, che in massima parte non circolano attraverso i canali bancari, ma attraverso i ‘money transfer’ e la circolazione di contante.
Nel corso delle audizioni sono stati ascoltati anche l’avvocato Piero Melani Graverini, presidente dell’unione distrettuale degli ordini forensi della Toscana, ed Enrico Terzani, vicepresidente dell’ordine dei commercialisti di Firenze. Graverini ha sottolineato la necessità di una verifica più attenta sulla nascita di attività commerciali, che non può essere lasciata soltanto all’autorità giudiziaria. Terzani ha segnalato che l’albo nazionale degli amministratore dei bei sequestrati alla mafia è rimasto lettera morta, perché mancano i decreti attuativi.
Fonte: Consiglio Regionale Toscana
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