
“L’insieme del piano risulta concreto, di alto livello qualitativo, in anticipo su moltissime legislazioni regionali e in linea con i contenuti del Patto per la Salute che si stanno discutendo in questi giorni tra Regioni e ministero”. Così Luigi Marroni, assessore regionale alla Sanità, ha risposto all’interrogazione presentata dal presidente del Gruppo Nuovo Centrodestra Alberto Magnolfi sullo stato dell’arte del Piano Sanitario e Sociale Integrato della Toscana.
“Il complesso scenario economico e sociale che il nostro Paese, e non solo, si è trovato ad affrontare negli ultimi due anni - ha chiarito Marroni - così come la contrazione enorme delle risorse destinate al sistema sanitario regionale, di cui ho più volte ampiamente relazionato in quest’Aula, hanno comportato l’adozione di importanti azioni di razionalizzazione culminate, a livello nazionale, con l’adozione del decreto cosiddetto Spending Review 2 e del Decreto 158 anche detto Balduzzi”. “Tali documenti, intervenivano sul finanziamento e, più profondamente, a livello organizzativo”. “L’imperativo - ha rilevato ancora l’assessore - è stato quello di superare con successo la congiuntura negativa in cui ci siamo trovati ad operare, dotandoci di strumenti necessari per governare un cambiamento che appariva inevitabile e con dei vincoli nazionali in continua successione che hanno cambiato spesso il quadro”. “L’obiettivo – ha concluso - è stato quello di equipaggiare il nostro sistema in modo tale da garantire tenuta e innovazione. Proprio in base a questo principio, abbiamo intrapreso un percorso nel quale hanno trovato applicazione l’adozione e la messa a sistema di modelli aderenti al Piano approvato lo scorso 7 febbraio”.
Questa la replica del presidente Magnolfi: “Non è successo niente assessore. Probabilmente bastava comunicare, come ha sottolineato nelle battute iniziali, che finalmente la Giunta ha approvato il Piano”. “Non è successo – ha continuato - che un assessore sia stato licenziato, che la sua proposta di Piano sia stata messa in un cassetto nonostante ne chiedessimo conto”. “Non è successo che in questo lungo periodo siamo andati avanti con atti e provvedimenti al di fuori di un iter programmatorio e assolutamente obbligatorio per legge e normativa nazionale e regionale”. “Non è accaduto uno scontro istituzionale singolare – ha rilevato riferendosi alla lettera inviata dal presidente del Consiglio Alberto Monaci al governatore Enrico Rossi – per richiamare l’assenza di un atto programmatorio fondamentale. Questa mancanza rende non solo politicamente debole ma anche normativamente e giuridicamente di incerta definizione la situazione in essere”. “Non appare singolare – ha quindi concluso - che all’indomani di questo ripetuto intervento con scambio di lettere, la Giunta all’improvviso abbia riaperto quel cassetto adottando un Piano con l’aggiunta di alcune direttive di carattere generale che altro non sono che manifestazioni di volontà politica. Non è successo niente e proseguiamo quindi su questa lunga linea grigia che abbraccia il vostro lavoro”.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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