Nel piano infrastrutture e mobilità tra le priorità adeguamento Fi-Pi-Li/Autopalio e ferrovia Pistoia-Viareggio. Disco verde in consiglio regionale

foto d'archivio

La Toscana ha un nuovo Piano che disegna il futuro della sue infrastrutture e della mobilità. E' il PRIIM, Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità, che dopo aver avuto il via libera della Giunta nel luglio scorso oggi è stato approvato anche dal Consiglio regionale.

Il PRIIM, nato da un lungo percorso di studio e concertazione, racchiude i progetti di sviluppo per il periodo 2014-2020 di ferrovie, autostrade, porti, aeroporti, interporti, trasporto pubblico locale, viabilità regionale e mobilità ciclabile in Toscana, settori che toccano in maniera diretta la quotidianità dei cittadini e che incidono profondamente sulla loro qualità della vita.

"Il PRIIM è un atto di programmazione fondamentale per lo sviluppo della Toscana e per la vita di tutti i cittadini - ha detto l'assessore regionale alle infrastrutture ed alla mobilità Vincenzo Ceccarelli - Mette assieme infrastrutture, logistica e mobilità e dà una visione di insieme di cose che fino ad oggi e erano state separate. Questo darà maggiore coordinamento e snellirà le procedure".

"Il Piano si compone anche di cose che sono programmate da tempo - ha aggiunto l'assessore - ma porta una visione nuova, che è quella di una mobilità sostenibile, di un rafforzamento del trasporto pubblico, dell'integrazione tra ferro, gomma e bicicletta, di un forte impegno per la sicurezza stradale. Inciderà sulla vita di tutti i giorni, anche con un forte impatto economico, favorendo lo sviluppo".

"Non parliamo di un libro dei sogni - ha concluso Ceccarelli - ma di cifre molto concrete. Nel triennio 2014-2016 sono già programmati e finanziati interventi per oltre 2 miliardi di euro tra infrastrutture e trasporti, mentre in tutto il periodo 2014-2020 sono previsti investimenti per oltre 23 miliardi, dei quali più della metà sono stati già realizzati o finanziati. Per quelli che rimangono servirà un grande impegno politico ed istituzionale, non solo della Regione ma anche del Governo centrale, per dare quelle risposte che i cittadini toscani aspettano".

L'assessore ha inoltre ringraziato tutti coloro che hanno lavorato sia alla stesura del Piano che al processo di concertazione e di confronto istituzionale, ricordando che il Priim ha recepito numerose osservazioni e che questo ha contribuito a rendere ancora più salde ed efficaci le scelte fatte.

Il PRIIM è stato istituito con legge regionale 55/2011. Dà attuazione alla programmazione strategica definita dal Programma Regionale di Sviluppo (PRS) ed è coerente con il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT).

Tra le opere-chiave contenute nel PRIIM ci sono:

- l'ultimazione della gara per dare alla Toscana un gestore unico del servizio di trasporto pubblico su gomma;

- la realizzazione del nodo per l'alta velocità ferroviaria di Firenze, quella dei raccordi ferroviari del Porto di Livorno e il raddoppio della ferrovia Pistoia – Montecatini;

-il completamento del Corridoio tirrenico, della E78 Grosseto-Fano, l'adeguamento e messa in sicurezza della SGC FI-PI-LI e della Firenze-Siena, gli assi viari di Lucca;

- l'integrazione gestionale tra gli aeroporti di Pisa e di Firenze oltre al miglioramento dell'offerta infrastrutturale dell'aeroporto di Firenze;

- il completamento delle linee 2 e 3 della tranvia di Firenze e la sua integrazione verso Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio;

- l'avvio di nuovi piani regolatori portuali per Livorno, Piombino e Marina di Carrara;

-la realizzazione della ciclopista dell'Arno e nuovi interventi per la mobilità ciclabile in ambito urbano;

- nuovi bandi per sicurezza stradale per gli enti locali;

- sviluppo dell'informazione in tempo reale nei servizi di trasporto pubblico e di mobilità (infomobilità).

Trasporti e infrastrutture in Toscana, fotografia:

Ferrovie, strade e autostrade: In Toscana la rete ferroviaria è di 1.458 km, su 16.723 km di rete nazionale. La rete autostradale è di 424 km, 6.300 di rete nazionale, e la rete delle strade statali è di 980 km su quasi 21.000 nazionali. A questi si aggiungono circa 1450 km di strade regionali.

Porti: In Toscana si trovano Autorità Portuali Nazionali che presidiano porti classificati come di interesse nazionale: Livorno e Capraia, Carrara, Piombino, Portoferraio e Rio Marina. E' stata di recente istituita con legge regionale la nuova Autorità Portuale regionale cui fanno capo i quattro porti classificati come di interesse regionale: Viareggio, Marina di Campo, Porto Santo Stefano e Giglio).

Aeroporti: Il nuovo Priim individua il sistema aeroportuale toscano con Pisa e Firenze, indicando la rilevanza dell'aeroporto dell' Elba per la continuità territoriale.

Mobilità ciclabile: Il Priim prevede il progetto di rete regionale della mobilità ciclabile, composta da ciclopista dell'Arno, ciclopista Tirrenica (lungo la costa), ciclopista Francigena (lungo la via dei pellegrini), itinerario dei ‘Due Mari' (Grosseto-Siena-Arezzo, con ipotesi di prolungamento fino all'Adriatico) e Sentiero della bonifica nell'aretino. A questi itinerari si somma la rete delle ciclostazioni.

Investimenti: Nel triennio 2013-2015 dal bilancio regionale sono stanziati oltre 2 miliardi di euro destinati a potenziare e migliorare la rete delle infrastrutture, nonché a gestire i servizi di Tpl. Di queste risorse, 375 milioni sono destinati alle infrastrutture e 1709 milioni per i trasporti. Il Patto di stabilità frena, però, la spesa sia della Regione che degli enti locali, indipendentemente dalle loro disponibilità di bilancio. Nel breve periodo (2013-2017) il tasso di crescita medio previsto per il PIL regionale previsto ha un incremento dello 0,8%.

Per maggiori informazioni è possibile consultare l'intero Piano sul sito della Regione, all'indirizzo www.regione.toscana.it/priim

La presentazione di Mattei

“Con il Priim il sistema della mobilità e delle infrastrutture fanno capo ad un’unica progettazione”. Così interviene in aula il presidente della commissione Mobilità Fabrizio Mattei (Pd) illustrando il Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità.

“E’ un piano triennale – ha detto Mattei – che muove risorse regionali per oltre 2 miliardi di euro. La parte sostanziale degli interventi sta nell’ambizione di fornire un progetto che faccia compiere alla Toscana un salto positivo nel sistema della mobilità e del trasporto.“

Il presidente ha ricordato che tra gli obbiettivi generali del piano ci sono la realizzazione delle grandi opere di interesse nazionale e regionale, la qualificazione dei servizi per il trasporto pubblico, il miglioramento della sicurezza stradale e ferroviaria, lo sviluppo della piattaforma logistica toscana e l’utilizzo delle nuove tecnologie di informazione e comunicazione.

Tra le priorità di intervento Mattei ha segnalato, “la necessità di far decollare un sistema di trasporto tramviario che copra tutta l’area metropolitana con collegamento diretto con Prato; la necessità di intervento sulla tratta ferroviaria Pistoia-Viareggio come collegamento fondamentale con la Toscana centrale”. Un altro punto di approfondimento secondo Mattei è l’integrazione del sistema della mobilità lenta, con lo sviluppo delle piste ciclabili. Mattei ha parlato poi dell’ordine del giorno che vede firmatari Monica Sgherri, capogruppo, Fds-Verdi, lo stesso Mattei e Giuliano Fedeli (Idv). Nell’ordine del giorno che accompagna la proposta di delibera si raccomanda alla Giunta di “aggiornare il Consiglio sull’evoluzione dei procedimenti sull’aeroporto di Ampugnano in coerenza con le prospettive di un sistema aeroportuale toscano e considerare la funzionalità dell’infrastruttura esistente riconfermandone le caratteristiche in relazione al contesto territoriale e ambientale”. Nell’odg si chiede poi di “garantire l’esenzione del pedaggio sull’A12 Rosignano-Civitavecchia” e di “cercare tutte le soluzioni prima della conclusione dell’iter di affidamento della gara unica per il trasporto pubblico locale su gomma per assicurare qualità dei servizi”.

Mattei ha concluso il suo intervento illustrando un emendamento “che – ha detto – accoglie gli emendamenti dell’opposizione e recupera un aspetto condivisibile: quello della realizzazione delle opere inerenti l’alta velocità e la programmazione delle connessioni tra l’A/V e le altre realtà territoriali toscane, con interventi di soppressione di passaggi a livello per velocizzare le linee ferroviarie; il ripristino di tratte interrotte tra cui la Grosseto-Siena e la Porrettana e la modernizzazione della Lucca-Aulla”.

Il complesso delle risorse attivabili per l’attuazione delle politiche per il Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità nel triennio 2014/2016 ammonta a oltre due miliardi e 83 milioni (euro 2.083.937.985,88).

Il confronto sul Piano integrato

Ad aprire in aula il dibattito sul piano regionale integrato infrastrutture e mobilità è stato il consigliere Paolo Ammirati che ha annunciato il voto di astensione per il gruppo di Forza Italia. “Riconosciamo – ha detto il consigliere - il Piano come uno strumento necessario per lo sviluppo della Toscana ma abbiamo molte perplessità ed evidenziamo criticità soprattutto sull’individuazione delle priorità nei vari settori”. “Al di là della strategia che condividiamo – ha detto il consigliere – abbiamo posizioni diverse. Ad esempio tra le priorità metteremmo l’esenzione dal pedaggio per la Fi-Pi-Li e la realizzazione della bretella di Lastra a Signa.”

Anche Monica Sgherri, capogruppo Fds-Verdi ha espresso apprezzamento per

“lo sforzo fatto dalla Regione per la messa a punto di un piano unico ben strutturato” ma “non nascondo – ha detto - una certa delusione su vari aspetti”. “Credo che in un momento di così forte crisi economica – ha aggiunto la capogruppo - la rete autostradale e l’alta velocità non rappresentino una priorità per la Toscana. Le risorse economiche dovrebbero permetterci di rilanciare il sistema ferroviario”. Sgherri si è detta “perplessa” anche dalla “scelta di considerare strategico l’investimento sull’aeroporto di Ampugnano”.

“Il gruppo di Forza Italia – è intervenuto il consigliere Nicola Nascosti- ha dato un contributo importante al Priim, riuscendo a far inserire nel piano opere minori ma utili e attese da tempo”. Due gli esempi citati dal consigliere che riguardano l’empolese valdelsa con “la rimessa a punto della linea ferroviaria da Empoli a Granaiolo e della Empoli-Siena”. “Il problema della viabilità – ha aggiunto Nascosti - tra Lastra a Signa  e Signa deve trovare necessariamente una soluzione, anche senza i progetti di bretella e bretellina”.

Perplesso anche il capogruppo di Più Toscana-Ncd Antonio Gambetta Vianna. “Mi aspettavo – ha detto - che in questo documento venissero specificate priorità di intervento per agevolare la realizzazione delle opere più urgenti. Credo che intervenire sul servizio ferroviario sia più che necessario, partendo dalla linea che collega Firenze a Viareggio passando per Prato, Pistoia e Lucca. Il presidente Rossi aveva annunciato per questa linea una spesa di 116 milioni di euro nel 2011, che sono saliti poche settimane fa a 400 milioni. Vorrei capire da cosa è dato questo incremento”.

“Nel piano – ha ricordato Giuliano Fedeli (Idv) - sono presenti progetti anche molto datati. In particolare, la rimessa a punto del tratto Rosignano-Civitavecchia risale a 46 anni fa. Poi, non è chiaro cosa quest’opera comporterà per i residenti della zona, non vorrei che, trasformando l’Aurelia in autostrada,  si penalizzassero i cittadini con il pagamento dei pedaggi”.

Il capogruppo di Ncd Alberto Magnolfi ha definito il Priim “un ottimo documento da biblioteca, uno strumento conoscitivo importante ma un lavoro non nuovo”. Il capogruppo ha evidenziato diverse criticità: “Nel piano – ha detto - manca un’analisi delle motivazioni dei ritardi per la realizzazione delle opere; l’atto si basa su un’analisi economica ferma al 2011 e trascura il contenuto della tecnologia mobile sulla variazione della sistematicità degli spostamenti per studio e lavoro”. “Grave – aggiunge Magnolfi - è anche la mancanza di dati aggiornati sulla domanda di trasporto. E poi, l’atto rappresenta un elenco gerarchizzato delle infrastrutture e dei servizi esistenti senza soluzione dei nodi problematici”. Magnolfi parla di un piano che ha affermazioni condivisibili ma generiche  senza elementi innovativi come la realizzazione delle grandi opere per la mobilità o la qualificazione dei servizi di trasporto pubblico”. “infine, si parla di migliorare la rete tramviaria ma non c’è approccio né regionale né di area vasta per la Toscana centrale”.

“Il piano – ha dichiarato il capogruppo Udc Giuseppe del Carlo - avrebbe dovuto essere più esaustivo su tempi di realizzazione ed investimenti.  Assistiamo continuamente a ritardi nella realizzazione delle opere nella nostra regione e dovremmo essere in grado di dare spiegazioni. A questo proposito sono più fiducioso per la sorte delle opere che saranno realizzate tramite project financing ma molto meno per le altre”.

Il consigliere Eugenio Giani (Pd), che ha definito il Priim “uno sforzo importante per il sistema delle infrastrutture e della mobilità in Toscana”, ha sottolineato l’importanza “di sostenere il potenziamento della tranvia di Firenze attraverso la realizzazione delle linee 2 e 3”. Secondo Giani, con l’idea dei collegamenti con Sesto Fiorentino e  Campi Bisenzio,”la tranvia diventa un progetto della città metropolitana, rappresentando così un salto di qualità per il sistema della mobilità”.

Marco Taradash (Ncd) ha messo in rilievo “tre questioni critiche”. La prima è l’autostrada Tirrenica: “Il tracciato è atteso da anni, ma ogni volta la decisione viene rinviata. È un’opera che oggi non rappresenta più lo sviluppo ma solo consumo di territorio. La si dovrebbe ripensare”. La seconda questione è rappresentata dalla Fi-Pi-LI, “per la quale introdurre il pedaggio sarebbe un colpo grave agli abitanti e all’economia di una parte della Toscana”. Infine, il sistema degli aeroporti. “Su Firenze abbiamo discusso per anni dell’allungamento della pista e quando si è deciso per realizzarne una da duemila metri si scopre che Enac la chiede da 2.400 metri. Insomma, abbiamo solo perso tempo”.

Secondo Paolo Bambagioni (Pd), “è vero che la Toscana è in ritardo sul fronte infrastrutturale” ed ”è vero che forse si è molto programmato e realizzato poco”, tuttavia “il Priim è uno strumento di lavoro importante, perché punta a dare alla Toscana infrastrutture adeguate ai tempi”. Bambagioni ha auspicato un “cambio di ritmo nella volontà e nell’approccio ai nodi che hanno bisogno di soluzione” e tra le scelte importanti già compiute ha citato quelle relative al sistema degli aeroporti, agli impegni assunti sull’Alta velocità e sulla tranvia, la gara unica per il trasporto pubblico su gomma e lo “sforzo compiuto per l’adeguamento dei porti”. Bambagioni, infine, ha chiesto un’attenzione particolare alla sicurezza stradale e alla soluzione della vicenda della bretella Lastra a Signa-Prato.

La portavoce dell’Opposizione, Stefania Fuscagni (FI), ha dichiarato che le forze di opposizione manterranno un “ruolo di attenzione e controllo sulla concretizzazione del Priim” e ha annunciato il voto di astensione del suo gruppo, “memori di troppe attese a cui finora non sono corrisposti fatti”.

Nella sua replica, l’assessore ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli, ha ringraziato i tecnici della Giunta, la commissione Mobilità e infrastrutture del Consiglio, i soggetti che hanno partecipato alla concertazione e lo stesso Consiglio regionale per “il contributo portato alla definizione conclusiva del Priim”, che ha definito “una bella pagina della programmazione regionale”. L’assessore ha parlato del Piano come di “un atto fondamentale per lo sviluppo della Toscana e per migliorare la vita dei cittadini” e ha sottolineato che, per la prima volta, “si integrano, quindi semplificando, la pianificazione delle infrastrutture e della mobilità”. Ceccarelli ha ricordato che il Piano ha anche un’importante valenza economica, stimando che “la spesa e gli investimenti previsti per il breve periodo faranno crescere dello 0,8% il Pil regionale”. Rispetto al trasporto pubblico locale, ha sottolineato che l’approccio è stato quello di “potenziare e migliorare il trasporto su ferro, con quello su gomma che lo integra e lo completa”. Quanto al sistema degli aeroporti e dei porti “non si tratta di un’etichetta, bensì di una scelta che vuole concretizzare sistemi efficienti ed efficaci”. L’Alta velocità, ha aggiunto, “va considerata come un’opportunità per rafforzare anche il sistema del trasporto locale su ferro e in questo senso va risolto il nodo dell’attraversamento di Firenze”. Sulla bretella Lastra a Signa-Prato ha rirdato che è in atto un contenzioso “ma la Regione, per rispondere alle necessità di migliorie alla viabilità di Signa, Lastra a Signa e Campi Bisenzio ha sottoscritto con questi tre comuni un protocollo d’intesa e ha stanziato 14 milioni”. Infine, Ceccarelli ha confermato che “gli Assi viari di Lucca saranno realizzati”.

Approvato emendamento al Prim, collegamento ferroviario tra l’interporto di Guasticce e lo scalo merci di Pontedera

Realizzare, mediante finanziamenti privati, un collegamento ferroviario tra l’interporto di Guasticce e il nuovo scalo merci di Pontedera. È quello che prevede un emendamento del consigliere regionale Pd Ivan Ferrucci al Prim, Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità, approvato nella seduta odierna del Consiglio regionale. “Sono convinto che la realizzazione di questa infrastruttura possa avere ripercussioni positive sia sul trasporto regionale dei passeggeri che sul traffico dei treni merce. – spiega Ferrucci – La Valdera è un territorio ricco di potenzialità da valorizzare, questo è un modo per renderlo ancora più competitivo”.

La votazione

Il Consiglio regionale ha approvato il Priim a maggioranza, con il voto contrario dei gruppi Ncd, Udc e Più Toscana-Ncd e l’astensione dei FI e FdI e del consigliere Gabriele Chiurli (gruppo Misto). Approvato, sempre a maggioranza, anche un emendamento, primo firmatario il presidente della commissione Mobilità e infrastrutture, Fabrizio Mattei (Pd), che riconoscendo le priorità su cui concentrare gli sforzi realizzativi della Regione invita la Giunta a lavorare affinché l’Alta velocità ferroviaria si integri sempre di più con le linee tradizionali, a ripristinare le tratte interrotte Grosseto-Siena e Porrettana, a sopprimere i passaggi a livello esistenti e a modernizzare la tratta Lucca-Aulla.

In sede di dichiarazione di voto, Alberto Magnolfi (Ncd) ha negato che il piano “contenga le novità indicate dall’assessore”, anche perché “nella gran parte dei casi si tratta di scelte maturate e fatte dalla Regione a metà degli anni Ottanta. In questo senso – ha aggiunto annunciando il voto contrario – il Priim è solo un aggiornamento di quelle scelte con la riproposizione dei medesimi nodi problematici”.

Giovanni Santini (FI) ha, invece, definito il Priim “un atto importante”, perché ha risposto “alla necessità di un riordino di una pianificazione di settore che era ormai logora”. Santini ha giudicato il Piano “un libro bianco sullo stato delle necessità della Toscana” e si è dichiarato parzialmente soddisfatto dal fatto che “alcuni degli emendamenti che abbiamo presentato sono stati accolti o in toto o in parte”. Infine, ribadendo “il nostro no all’introduzione del pedaggio per la Fi-Pi-Li”, ha concluso Santini, “annuncio il voto di astensione del gruppo”.

Giuseppe Del Carlo (Udc) ha riconosciuto che “il lavoro fatto è buono, perché assembla le esigenze della regione, che però sono conosciute e discusse da anni”. In questo senso, ha aggiunto, “non vediamo alcun cambio di marcia per la realizzazione delle opere e quindi il gruppo esprimerà un voto contrario”.

Staccioli (FdI): “La Regione non rispetta gli accordi e abbandona il territorio”

L’argomento principale del consiglio regionale di questa mattina era l’approvazione del Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità (PRIIM), ovvero il documento che delinea le strategie di attuazione integrata e coordinata delle politiche regionali negli ambiti di azione strategica, “un atto importantissimo perché decide dove indirizzare i finanziamenti e su cosa intervenire” spiega la consigliera Marina Staccioli (Fratelli d’Italia).

“Insieme ai colleghi Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi ho presentato degli ordini del giorno che modificassero questo piano modo da intervenire su alcune situazioni che da anni aspettano una soluzione: la Variante di Santa Chiara a Fivizzano (MS) e il collegamento (strada bianca o asfaltata) Palagnana – Stazzema (LU) – spiega la consigliera di Fratelli d’Italia – sulla seconda avevo addirittura trovato l’accordo con alcuni consiglieri di maggioranza, che però in aula si sono tirati indietro votando contro la modifica. Chissà che non ci sia lo zampino di qualche politico nazionale o amministratore locale in questa poco onorevole retromarcia”.

“Nella sostanza si chiedeva, nel primo atto, che nel PRIIM si prevedesse il compimento della realizzazione della Variante Santa Chiara, lasciata a metà, con l’aggancio con la zona di Pian di Molino, di modo da congiungervi Gassano e Gragnola, e la realizzazione di una strada di collegamento tra Stazzema e Palagnana, di cui esiste già un progetto ma che l’Amministrazione del territorio subordina ad interventi meno impellenti per il territorio – illustra la Staccioli – di fatto queste due opere avrebbero prima di tutto una fondamentale rilevanza a livello di sicurezza: la Palagnana – Stazzema creerebbe un importante collegamento tra la Garfagnana e la Versilia, costituendo una via di fuga aggiuntiva in caso di interruzione delle altre vie e accorciando del 70% la percorrenza; mentre il completamento della Santa Chiara, per stessa ammissione del locale Sindaco, impedirebbe l’isolamento di varie aree della zona, senza contare che libererebbe il borgo di Gragnola dal continuo passaggio di mezzi pesanti”.

“In conclusione la maggioranza in Regione Toscana ancora una volta sceglie di non seguire la strada degli interventi preventivi sul territorio (si richiedevano interventi anche per Vitoio, Pietrasanta, e Iacco, a Stazzema), preferendo investire su altri campi e piangendo lacrime di coccodrillo a disastri accaduti – conclude Marina Staccioli – e la dimostrazione di questo ci viene sbattuta in faccia ogni qualvolta la cronaca registra fenomeni atmosferici o sismici rilevanti. Ma alla Regione poco importa, si preferisce spendere 82 milioni per il People Mover, il collegamento tra stazione e aeroporto di Pisa, nonostante vi sia un collegamento ferroviario ad hoc; oppure buttare via altri 29 milioni della bretella Scandicci Signa, pagata ma mai realizzata, tutte risorse che potevano essere gestite o indirizzate meglio ”. Bocciato anche l’ordine del giorno relativo al raddoppio della tratta ferroviaria Firenze – Lucca – Viareggio, l’ennesimo schiaffo a cittadini e territorio.

Sgherri:”importante atto di trasparenza. Nel merito una certa delusione per la mancata revisione delle priorità"

Piano Regionale Mobilità e Infrastrutture (PRIIM) oggi in aula. “Atto importante, una di testo unico che compie una positiva riunificazione di atti fino ad ora diversi, quindi di trasparenza e di migliore possibilità di accesso agli atti da parte dei cittadini; nel merito però manca una revisione attenta delle, o di alcune di esse, priorità rispetto al mutato quadro economico e sociale (di crisi fortissima, che richiederà almeno un quindicennio per tornare ai livelli precedenti), a quando le opere ritenute strategiche sono state pensate, anni e decenni orsono; che invece vengono riproposte. Da questo punto di vista esprimo quindi una certa delusione. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale “Adattare le priorità ad una fase (strutturale) di crisi economica e non più in un quadro di crescita sarebbe significato infatti riflettere su quale modello di sviluppo vogliamo e possiamo favorire, nella consapevolezza che molte delle opere erano state pensate in una situazione completamente diversa. Si pensi al Corridoio Tirrenico: sono ancora prevedibili quei flussi di traffico e si può continuare a puntare su una dorsale tirrenica con priorità alla gomma ? O il sotto attraversamento Alta Velocità di Firenze: rispetto ad un opera faraonica, complessa e con impatti ambientali pesantissimi ma che soprattutto assorbe una massa enorme di risorse economiche altro respiro e lungimiranza si sarebbe avuto con un ripensamento, così da favorire soluzioni più veloci ed economiche e dirottando così risorse su un trasporto ferroviario regionale che parlasse di una toscana che investe le risorse sul trasporto su ferro per la stragrande maggioranza dei fruitori. Sul sistema aeroportuale, ribadisco che la holding è una soluzione intelligente, che permette di tornare in serie A e di bypassare i divieti europei in merito alle distanze fra gli aeroporti; ma questo significa mantenere distinte le vocazioni dei due scali e non metterli in concorrenza fra loro; e in tutta questa partita dico ben vengano i privati e si accollino loro gli investimenti; nella convinzione già da me espressa che Adf non ha le condizioni per sostenere l’investimento per la nuova pista e opere collegate, tanto più se si tiene conto che non avrà possibilità di ammortizzazione dell’investimento per almeno per 10/20  anni. Altro respiro avrebbe avuto questo Piano se avesse ribadito certo la scelta di garantire 8 milioni di passeggeri l’anno, ma puntando a raggiungere tale  obbiettivo affidando il ruolo primario a Pisa e complementare (e in prospettiva sempre più ridotto) a Firenze; altro che rincorrere ipotesi di nuova pista a Firenze, concorrente a Pisa, devastante per il Parco della Piana e per le decine di migliaia di cittadini condannati all’inquinamento. In tutto questo, inoltre, non si capisce cosa ci possa entrare il mantenere come “strategico” anche lo scalo senese di Ampugnano: uno scalo, attualmente chiuso, che aveva appena a suo tempo circa 2000 passeggeri l’anno; non ci sono le condizioni per tenerlo in piedi. Insomma un atto importante e un opera meritoria di trasparenza, con nel merito criticità legate a mio avviso ad una mancata revisione delle priorità alla luce di un quadro di crisi che richiede opere che favoriscano un nuovo modello di sviluppo. Questo il senso e la direzione dell’emendamento – prosegue Sgherri – da me presentato contro la soluzione sotterranea dell’Alta Velocità fiorentina; nella consapevolezza che sarebbe stato bocciato ma che stimolava e sollecitava questa necessità di una progettualità diversa: non possiamo permetterci solo di riproporre opere del passato ma indicare quelle innovative per progettare il futuro.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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