
Fu un'inchiesta che creò molto scalpore, anche perché sfiorò numerosi Comuni in Italia. Nella nostra zona riguardò Certaldo, in provincia di Firenze, Larciano e Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, Lari nel pisano. Ricordate i T Red? L’indagine fu condotta dal pm di Milano Alfredo Robledo sulle apparecchiature per la rilevazione di infrazioni del codice della strada e in particolare alcuni bandi truccati per l’acquisto di questi macchinari.
L'IMPRENDITORE DI LARCIANO
Ebbene un imprenditore di Larciano che per questa inchiesta oltre a essere indagato e rinviato a giudizio si fece un mese e mezzo di arresti domiciliari, adesso è stato assolto per alcuni reati a lui imputati perché il fatto non sussiste e per altri perché non ha commesso il fatto. Stiamo parlando di Simone Zari, titolare della ditta Centro Servizi srl di Larciano, attiva nella distribuzione di apparecchiature per il controllo del traffico.
È una sentenza in primo grado che arriva dalla quarta sezione penale del tribunale di Milano presieduta da Marco Tremolada.
GLI ASSOLTI
Fra gli assolti, a seconda dei capi di imputazione perché il fatto non sussiste o perché non costituisce reato, il sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, accusato di abuso di ufficio, il comandante della Polizia locale, Lorenzo Giona, e un funzionario dello stesso corpo, Dario Zanchetta, accusati di turbativa d'asta e abuso d'ufficio, e l'altro imprenditore, oltre al larcianese, Antonino Tysserand, titolare della Tecnologie per il traffico e della Tecnotraffico di Grotte di Castro (Viterbo), accusati di associazione per delinquere, turbativa d'asta e abuso d'ufficio.
COSA IPOTIZZAVA L'INCHIESTA
In pratica si ipotizzava da parte dell'accusa che dietro i T Red ci fosse un sistema di appalti truccati. Grazie al quale le aziende che fornivano le apparecchiature ai Comuni, e che ricevevano una percentuale sulle multe, le taravano in modo da guadagnare di più.
Il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano arrestò questo quattro persone fra cui Zari, ne denunciò 21, tra cui 17 pubblici ufficiali responsabili nei comuni interessati delle gare d’appalto per l’installazione dei semafori.
Secondo la ricostruzione dei fatti, i comuni non acquistavano direttamente i dispositivi elettronici ma li noleggiavano, pagando le imprese fornitrici con una percentuale sulle contravvenzioni elevate grazie ai dispositivi opportunamente tarati dalle aziende stesse. Posizionando le apparecchiature non in zone “sensibili” (scuole, giardini pubblici), ma presso strade a scorrimento veloce, allo scopo di garantirsi un guadagno maggiore.
I SEQUESTRI A CERTALDO
In Valdelsa le Fiamme Gialle della Tenenza di Castelfiorentino intervennero a Certaldo per la vicenda che riguarda il maxi sequestro, a livello nazionale, di T-Red installati ai semafori, mettendo i sigilli a tre apparecchi che si trovavano alle intersezioni tra le vie Cavallotti, Togliatti, Terracini e Fratelli Cervi, sempre tra via Togliatti e viale Matteotti e tra le vie Gozzoli, Romana e Moro. Nel braccio certaldese dell'inchiesta non figurò comunque nessuna persona all'interno del municipio di piazza Boccaccio iscritta nel registro degli indagati.
Il comune di Larciano sospeso il pagamento del canone di locazione delle apparecchiature di autovelox fornite dalla ditta di Zari.
LE CONDANNE
In ogni caso la condanna per turbativa d'asta c'è stata e ha riguardato a quattro anni Raoul Cairoli, l'ex patron della CiTiEsse, la ditta che all'epoca dei fatti distribuiva in esclusiva il T-Red prodotto dalla Kria di Desio e a un anno, per lo stesso reato, per Giuseppe Astorri, direttore commerciale della Scae, la società di Segrate (MI) che si era aggiudicata l'appalto facendo un'offerta migliore della sua fornitrice, la CiTiEsse, alla quale però versava l'80% di quanto incassava dal comune. Assoluzione per entrambi, invece, per quanto riguarda gli altri due capi d'imputazione che erano stati loro ascritti, l'associazione per delinquere e l'abuso d'ufficio.
Il pubblico ministero Alfredo Robledo aveva chiesto cinque anni di reclusione per Cairoli, un anno e sei mesi per Giona, un anno per Alessandrini e Zanchetta, quattro anni per il pistoiese Zari, tre anni per Tysserand.
APPELLO?
Si erano costituiti parte civile, con la richiesta di un risarcimento di duemila euro a testa, circa circa 150 automobilisti multati dall'implacabile T red.
Fra dieci giorni si deciderà se ci sarà l'appello da parte della pubblica azzurro. I due condannati lo hanno giù annunciato.
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