Un magazzino di Badia a Cerreto cela il plastico ferroviario 'San Filippo': ecco la storia di Paolo Bartali e la sua passione per il modellismo



Il plastico ferroviario San Filippo di Gambassi Terme (foto Manrico Kubrika Tiberi)

Il plastico ferroviario San Filippo di Gambassi Terme (foto Manrico Kubrika Tiberi)

Nel 2014 sono 4 anni di lavoro, più precisamente a settembre. Notti insonni, tanta passione per realizzare un plastico ferroviario come quello che si trova a Badia a Cerreto, frazione di Gambassi Terme. Si chiama San Filippo e prende il nome del figlio di Paolo Bartali, 54 anni lo scorso 17 gennaio, nato a Certaldo e con una passione sfrenata per i treni. Una inerzia al mondo del modellismo che ha ereditato anche il figlio di 5 anni.
Lui nato a Certaldo e impegnato come magazziniere alla Triganò di Poggibonsi, una delle aziende leader nel settore della cameristica, ha deciso di dar vita a un plastico ferroviario che non ha eguali in Valdelsa e il suo sogno è quello di mostrarlo un giorno alle scuole. La sua passione e questo hobby lo hanno distratto dai problemi del lavoro. La sua azienda infatti, tra la cassa integrazione e le difficoltà del settore, sta attraversando un momento non facile, e lui ha deciso di coltivare così quelle idee che da anni maturava. I suoi principali punti di riferimento sono Ebay e Barberino Val D’Elsa dove si trova un negozio di modellismo. Cosa può rendere unico un plastico ferroviario, oltre alla sua grandezza? La cura maniacale dei dettagli. Basta osservarlo da vicino per capire che nel plastico c’è una vera e propria vita: supermercati, cantieri, piazze con fontane, pescatori vicino a un fiume, canoisti, i carabinieri che fermano un furgone sospetto, gallerie, montagne innevate e cavi dell’alta tensione. La cura dei dettagli è la qualità principale che emerge da questo plastico che alle sue spalle ha una cornice che omaggia il paese di Certaldo, borgo natale di Bartali. Un vero e proprio striscione che inquadra il borgo alto dal parco di Canonica. Il primo passo verso la chiusura del cerchio: il plastico è ospitato in un magazzino che sarà ampliato per far spazio ad un’altra imponente parte e avrà uno sfondo che calerà così completamente in un’atmosfera dove si proverà a dar vita anche al giorno e alla notte, con giochi di luce. Grazie a una postazione digitale, una sorta di telecomando che si è regalato per Natatale, si può comandare ogni treno che è dotato di un chip che si può programmare. La partenza, lo stop, ogni suono, tutto è programmato per dar vita a una atmosfera che riporta la mente di ognuno di noi ai tempi dell’infanzia, quando i giocattoli riempivano le nostre giornate. Nel magazzino di Bartali si intravedono anche i tralicci dell’alta tensione che grazie al rame possono essere elettrificati e creare così una linea per lo spostamento dei treni che non utilizzi energia esclusivamente dei binari. La gru di un cantiere ad esempio, oltre 270 pezzi da verniciare e da incastrare alla perfezione: pazienza e il sogno finale di vedere un’opera un giorno ultimata. Nell’attesa di ultimare la sua opera intanto il tam tam del suo plastico si diffonde. Amici, cittadini, tutti sono interessati al plastico San Filippo e occhio al capotreno, il figlio di Paolo, vi chiederà il biglietto… di benvenuto

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