E su viale Boccaccio l'automedica perde tempo prezioso. Recuperiamo un minuto per la nostra vita

Da qualche anno a questa parte, come molti ben sanno, è iniziata una massiccia quanto corretta campagna sul primo soccorso e sulla necessità di intervenire quanto prima in caso di un malore.

E' pertanto a dir poco curioso, così, che i professionisti del soccorso, quelli che a Empoli lo fanno di lavoro, si trovino a dover fronteggiare un'assurdità che rallenta di non poco il loro prezioso e vitale intervento.
La questione riguarda viale Boccaccio, quello dell'ospedale.

Da quando è stato riformato il sistema 118 con l'introduzione dell'automedica, la vettura con a bordo infermiere e medico si muove dal pronto soccorso del San Giuseppe. Una volta allertati e saliti nell'auto che da qualche tempo si trova in un box dedicato proprio fuori dalla struttura, i due sanitari devono fare un percorso curioso. Sono infatti obbligati a percorrere tutto il viale fino alla rotonda finale, per capirsi quella che poi porta ad Avane.

Ora, se vanno in quella direzione nessun problema, ma se invece devono andare verso Empoli sono giocoforza obbligati a tornare indietro sull'altro lato della carreggiata ripercorrendolo al contrario.

Ci siamo divertiti, si fa per dire, a cronometrare la cosa nel pomeriggio di domenica, attorno alle 17 e a velocità normale.

Per uscire dal pronto soccorso, andare alla rotonda verso Avane e tornare indietro fino al semaforo fra la statale e viale Boccaccio serve un minuto e mezzo. Se invece la cosa avviene in un normale pomeriggio di lavoro il traffico è ben più consistente (e c'è poi da fare i conti anche con la maleducazione di chi non rispetta la corsia preferenziale) e si capisce come i tempi aumentino. Se, invece, l'automedica è in codice rosso o giallo ed ha la sirena accesa impiega meno, ma difficilmente, se non nel cuore della notte, meno di un minuto.
Della cosa, ovviamente, si sono interessati già gli addetti ai lavori segnalandola a chi di dovere, vale a dire il competente assessorato del Comune, e anche l'Udc l'ha messa in un'interrogazione che però è caduta nel vuoto. E dire che, per risolverla, non servirebbe chiamare un guru della viabilità ma ad esempio tagliare i guard-rail centrale fuori dall'uscita del pronto soccorso per permettere all'automedica - e solo a lei - di passarci in caso di bisogno. Così facendo si eviterebbe anche a chi abita in viale Boccaccio di sentire due volte passare la stessa sirena cosa che, specie nel cuore della notte, non guasta.
Fatto il quadro della situazione e letto sul sito www.ares118.it che, in caso di arresto cardiocircolatorio dopo 4 minuti iniziano i danni cerebrali e dopo 10 minuti le lesioni diventano irreversibili con la morte cerebrale, si capisce bene come a Empoli uno di questi minuti, a dir poco, si perde per una viabilità assurda.

Ovvero, il professionista che vi fa un corso Bls dicendovi che il tempo è prezioso, qui si trova a doverlo perdere così, in modo stupido. E in ballo, non dimentichiamolo, c'è la vita delle persone. La nostra, la vostra.

Marco Mainardi

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