
Vertenza Pirelli, lavoratori presidiano i cancelli in attesa di risposte da parte del Ministero del Lavoro. Domani primo tavolo a Roma per sapere se Pirelli intenda vendere o meno la produzione della "steel cord" ai belgi della Bekaert.
Per contrastare la dismissione dello stabilimento di Figline Valdarno e difendere occupazione e lavoro i sindacati chiedono impegni precisi alla proprietà un nuovo profilo di responsabilità sociale e alle istituzioni Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Figline Valdarno sostegno alla vertenza anche in sede di confronto con il Governo e il Ministero per lo Sviluppo Economico.
Rifondazione Comunista nell'esprimere solidarietà ai lavoratori della Pirelli chiede al Presidente della Provincia di Firenze di riferire sugli esiti del tavolo Ministeriale, quale sarà il pronunciamento della proprietà, quale contributo sarà offerto a sostegno della mobilitazione dei lavoratori da parte delle istituzioni.
Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale di Firenze.
Per la Pirelli di Figline domani 21 gennaio ci sarà il tavolo al Ministero per il Lavoro, ci si augura che dal nuovo incontro le organizzazioni sindacali avranno dal Ministero del lavoro e dalle Istituzioni regionali segnali rassicuranti sul futuro dello stabilimento di cordicelle metallica.
Uno dei punti nodali è se Pirelli intenda vendere o meno la produzione della "steel cord" ai belgi della Bekaert. In attesa di una risposta i lavoratori presidieranno i cancelli della Pirelli.
Ma davvero dal tavolo ministeriale si potrà avere una risposta certa dal momento che Tronchetti Provera riveda ha indicato la vendita della produzione della "steel cord" ai belgi della Bekaert tra le proprie priorità. Vendere la fabbrica ad un concorrente diretto può avere nell’immediato l’abbassamento della concorrenza sul mercato e l’aumento della conflittualità tra i lavoratori.
La scarsa chiarezza del gruppo e la poca trasparenza della multinazionale rendono più difficile anche l’organizzazione del contrasto alle politiche della multinazionale. lo scarso senso di responsabilità sociale, e soprattutto la mancanza di una politica industriale nel nostro paese mette a rischio lo stabilimento di Figline Valdarno dove lavorano circa 400 unità in fabbrica e altre 200 famiglie nell’indotto.
E’ utile ricordare che lo stabilimento di Figline Valdarno pur essendo dal 1 luglio 2013 confluito in una Newco azienda ex novo con l’obiettivo strumentale di misurare meglio il suo valore di mercato riveste un ruolo strategico nella produzione dello steel cord poiché proprio qui (esternalizzazione o meno) risiede il know-how della progettazione e dello sviluppo del prodotto.
Insistiamo nel sostenere che non c’è tempo da perdere e per questo motivo assumono un forte valore i tavoli che si terranno da domani 21 gennaio 2014sul versante nazionale tra Governo e Ministero per lo Sviluppo Economico, Regione Toscana e parte datoriale. Bisogna che esca una posizione chiara e che il Governo indichi una politica industriale che salvaguardi il destino dello stabilimento figlinese nel quale i lavoratori convivono in un clima di precarietà e incertezza.
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Pirelli di Figline Valdarno, nel ribadire la propria attenzione e sostegno politico e istituzionale alla vertenza,
nel richiamare la Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Figline Valdarno ad una più concreta iniziativa nei confronti del Governo e MISE al quale vengono richieste finalmente delle politiche industriali per la salvaguardia del sito produttivo della Pirelli di Figline Valdarno,
nel condividere le preoccupazioni espresse dal Sindacato e dai lavoratori che da oggi saranno in presidio davanti alla fabbrica
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sugli esiti degli incontri al tavolo Ministeriale del 21 gennaio, quale sarà il pronunciamento della proprietà, quale contributo sarà offerto a sostegno della mobilitazione dei lavoratori da parte delle istituzioni per il mantenimento del sito produttivo affinché non si annulli la produzione e la ricerca con la vendita al diretto concorrente nella produzione della "steel cord" ai belgi della Bekaert.
Andrea Calò Lorenzo Verdi
Fonte: Provincia di Firenze
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