
Durante la mattina di lunedì 13 gennaio scorso, in una piccola zona boschiva vicino a un terreno agricolo alla periferia nord-ovest di Pistoia, gli agenti della Polizia Provinciale hanno individuato un bracconiere che aveva posizionato numerosi lacci per la cattura di cinghiali.
I lacci, costituiti da cordino di acciaio e morsetti a vite, erano stati fissati ad alcune piante e paletti in ferro, in prossimità di un terreno coltivato e frequentato abitualmente dagli ungulati: al passaggio il cappio si stringe intorno al collo dell’animale provocandone una lenta e dolorosa morte. L’opportuno intervento della Polizia Provinciale ha evitato che gli animali selvatici o domestici rimanessero imprigionati da questi congegni.
Durante la stessa operazione di controllo, in un altro appezzamento di terreno poco distante, è stata individuata anche una grossa trappola per cinghiali, in particolare una gabbia in ferro e rete metallica, che non era ancora stata attivata.
Si ricorda che anche la sola detenzione di trappole, lacci, tagliole, ecc. è vietata dalla legge sulla caccia e costituisce un illecito amministrativo che può portare ad una sanzione fino a 300 euro.
Gli agenti hanno identificato la persona che aveva posizionato i lacci, che è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per il reato di caccia con mezzi non consentiti (in questo caso la pena prevista è una ammenda fino a 1.500 euro) e hanno sanzionato amministrativamente il detentore della trappola. Tutti i mezzi illeciti rinvenuti sono stati sequestrati.
Il comando di Polizia Provinciale ricorda che è possibile segnalare eventuali episodi sia al numero telefonico 0573/372028 che attraverso l’indirizzo e-mail provpol.pt@provincia.pistoia.it.
Fonte: Provincia di Pistoia
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