Dopo sei anni termina l'esperienza della bancarella del libro usato a Porta Toppariorum

La bancarella del libro usato di San Miniato

Ha la voce fioca e tremolante questa mattina Luigi quando dice agli amici che oggi è l’ultimo giorno del suo lavoro alla Bancarella .
Da sei anni, nello scantinato del Palazzo degli Stipendiari alla Porta Toppariorum di San Miniato, ha funzionato in ogni fine settimana e nei giorni festivi il mercatino del libro “ usato “ dove era possibile trovare opere da tempo fuori commercio.
I turisti passando dalla Porta difficilmente tiravano dritto: una capatina la facevano sempre, se non altro perché invitati dalla gentilezza di Luigi, a visitare i vari reperti dell’età etrusca e romana in bella mostra, nel mezzo ai libri, nelle ampie teche.
“ L’amore per le cose antiche mi scorre nelle vene assieme al sangue”, confida Luigi a chi gli chiede se prova rammarico per la chiusura della bancarella.” Il mio lavoro nel turismo per vari anni mi ha contagiato; amo questa Città come se ci fossi nato: la sua storia, la sua bellezza , il fascino dell’antico che si gode qua mi rimanda ai giorni di Pompei anche se oggi mi sento sanminiatese”.
Parla a briglia sciolta e avverti che in ogni parola ,Luigi, nasconde un’emozione ed una garbata critica: “ San Miniato è una zona turistica, ma così s’ ammazza il turismo; io ho fatto questo lavoro con passione ed il Comune lo sa, mi hanno fatto anche gli elogi”. E mostra un grosso quaderno pieno zeppo di firme e di commenti lasciati dai tanti visitatori. Vede: “ Di questi quaderni non ricordo esattamente quanti ,ma almeno quattro ne ho consegnati al Comune…”
Non vorrebbe che me ne andassi; forse gli fa piacere raccontare ad una macchinetta che lo ritrae, il suo sfogo pacato ed educato, ma molto amaro: più per la “sua” città che subisce un’altra ferita, che per se stesso.
“Buon Anno”, ci scambiamo con una stretta di mano!
Lasciandolo non posso fare a meno di dirgli : “ Vede l’amore dei figli adottivi a volte, è più forte di quello dei figli naturali….”
La camera, ormai spenta, non raccoglie le sue parole: io sì!...