
La sconfitta di Sant´Antioco, la terza consecutiva per il Gruppo Biokimica Santa Croce sull'Arno, dopo quelle di Reggio Emilia ed in casa col Cagliari, è stata analizzata nei giorni scorsi da Alessandro Pagliai il quale, però, torna "a bomba" qualche giorno dopo, parlando della tifoseria sarda, chiamando in causa - seppur indirettamente e senza accenni polemici - quella biancorossa.
"A Sant´Antioco i tifosi locali hanno influito non poco sulla partita - dice Pagliai - sostenendo continuamente la squadra di casa. Questa si è presentata all´appuntamento contro di noi, con soli 5 punti e terz´utima in classifica, nonostante una campagna acquisti di tutto rispetto.
Il loro inizio di campionato è stato tutt´altro che brillante, la gente però ha partecipato e la curva locale ha sempre incitato la squadra incidendo sull´incontro.
Da noi non è più così dall´inizio della stagione: a me ed ai ragazzi, effettivamente, dispiace".
- Quelli della Curva si sono presentati alla seconda giornata al derby di Castelfranco con l´Arno.
"Si, poi non si sono più visti. Nel derby il loro sostegno ci ha aiutato molto, i giocatori hanno avuto uno stimolo in più per tentare la rimonta, altrimenti il risultato poteva essere diverso, perché l´Arno fino ad allora, aveva fatto meglio di noi.
Poi abbiamo rimontato ed alla fine siamo andati a festeggiare coi tifosi, convinti di averli recuperati, ma non è stato così".
- In casa la Curva è rimasta sempre vuota.
"Capisco la delusione dei tifosi dopo gli eventi delle ultime due estati (un´autoretrocessione dalla A2 in B1 nel 2012 ed una mancata iscrizione alla A2 nel 2013 dopo la vittoria in campionato n.d.c.) ma la squadra non ha colpe.
Questi ragazzi si battono ancora per questi colori e per Santa Croce.
Sarebbe stata più comprensibile una sorta di protesta contro la società o gli sponsor, ma non una disaffezione di queste proporzioni verso la squadra che si batte e non ha alcuna responsabilità".
- La protesta, a detta dei tifosi, proseguirà ancora.
"A noi dispiace perché la nostra Curva, più o meno numerosa, ha sempre avuto un ruolo sia in casa che fuori.
Sono qui dal 2007 e non ho mai visto nulla di simile.
I tifosi, seppur fra alti e bassi, ci sono sempre stati vicini. Però voglio dire una cosa".
- Prego.
"Mi piacerebbe che i nostri sostenitori fossero presenti sia quando le cose vanno bene, quando c´è entusiasmo perché si lotta per la A1 o quando, come a Verona nel gennaio del 2011, si vincono le coppe e tutti si sentono protagonisti, sia quando le cose vanno meno bene. Proprio come una squadra unita che gioca e dà il massimo su ogni pallone sia nelle partite facili sia in quelle difficili".
- C´è una certa vena polemica, mister?
"No, c´è soltanto del dispiacere perché altrove, quando arrivano i "Lupi", i palasport registrano sempre un buon pubblico e qui la Curva resta vuota con la tifoseria è assente".
- Per il 2014?
"Sono convinto che in futuro la situazione, piano piano, tornerà quella di prima. Ritengo che la cultura pallavolistica del tifoso biancorosso prevalga su tutto il resto.
Una volta smaltita la comprensibile amarezza, dentro ai tifosi prevarrà la voglia di sostenere quei colori che, per tutti noi, sono così importanti.
Avvertire il pubblico vicino a noi è veramente fondamentale, non solo per giocatori esperti ma soprattutto per dei giovani che si stanno impegnando per migliorarsi giorno dopo giorno".
Fonte: Marco Lepri - Ufficio stampa "Lupi" Pallavolo
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